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Vernici termoisolanti: cosa sono e come possono aiutare a risparmiare energia

Vernici termoisolanti: un pennello per muro con vernice viola
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Tra le tecniche di marketing più apprezzate dai produttori di vernici vi è quella che associa prodotti per tinteggiare e isolamento termico. Si utilizzano spesso promozioni di questo tipo, a livello commerciale, per vendere prodotti dalle millantate straordinarie proprietà. Non di rado leggiamo di tinte innovative, capaci di garantire l’isolamento termico della casa e convenienti a livello economico, perché in grado di far risparmiare chiunque scelga di acquistarle. In realtà, come sovente accade, la promozione non rispecchia in toto la realtà. Bisogna conoscere il reale significato dei termini e chiarire, dal punto di vista tecnico, perchè non esistano vernici termoisolanti. La definizione è scorretta.

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Esistono davvero le vernici termoisolanti?

Vernici termoisolanti: vernice arancione pronta per tinteggiare
Non esistono vere e proprie vernici termoisolanti ma abbiamo a disposizione delle pitture a effetto termico

Esiste uno specifico paper, noto come documento di chiarimento ANIT e pubblicato nel 2016, che è il testo di riferimento per spiegare perchè il termine termoisolante è, semplicemente, inappropriato, quando ci si riferisce alle pitture. Per fare chiarezza relativamente alle vernici termoisolanti, bisogna partire dai principi della fisica tecnica. Sono questi a definire i parametri con cui valutare l’efficacia di isolamento termico in un edificio, durante l’inverno. Generalmente, per esprimere questo valore, si utilizzano due indicatori:

  • conducibilità termica λ, la quale si esprime in W/mK (da leggere come Watt per metro per Kelvin), rappresenta l’attitudine di un materiale a trasmettere calore. All’aumentare del valore di λ, diminuisce la capacità di isolamento del materiale. Al diminuire di λ, naturalmente, miglioreranno le sue proprietà isolanti. La conducibilità termica dipende soltanto dalla natura dei materiali coinvolti. La loro forma è completamente irrilevante;
  • resistenza termica (RT), che si misura in mqK/W (metri quadrati Kelvin per Watt), rappresenta la capacità di un materiale, o di un sistema, di opporsi al passaggio di calore. RT è il rapporto tra lo spessore del materiale e la sua conducibilità termica λ. Maggiore sarà la resistenza termica, migliori saranno le caratteristiche isolanti del materiale.

Il valore RT è quello che ci spiega il motivo per il quale sia inadatto parlare di vernici termoisolanti. La natura applicativa delle pitture impedisce loro di esserlo. Per poterle così definire, infatti, occorrerebbe una conducibilità pari a 0,0025 W/mK, un valore da cui sono molto lontani anche i materiali di ultima generazione. Alternativamente, occorrerebbe applicare più di 2 centimetri di pittura sul muro, soltanto per avvicinarsi a un valore teorico di termoisolamento.

Vernice a effetto termico

Il fatto che non si possa parlare di vernici termoisolanti, non significa che non esistano pitture termoriflettenti, o a effetto termico. Non sono la stessa cosa ma giocano un ruolo simile a quello che ci si aspetterebbe da una tinta isolante a livello termico. Se vogliamo aumentare le difese della nostra casa contro le intemperie e il rigido clima invernale possiamo interessarci alla tecnologia di queste vernici.

Le pitture a effetto termico uniformano la temperatura sulle pareti, riducendo la possibilità di formazione di condensa sulle superfici interne, anche negli ambienti più umidi. Di base, sono prodotti all’acqua per interno, costituiti da leganti organici, pigmenti, diluente acquoso e speciali cariche minerali. Per le pitture termoriflettenti si usano microsfere cave di vetro, oppure particelle ceramiche. Inserite nella composizione della pittura, sono in grado di limitare la comparsa di condensa, mantenendo la parete asciutta e priva di umidità capace di rovinare il microclima interno della stanza.

Le vere vernici termoisolanti sono quelle a effetto termico?

Tra le vernici a effetto termico più efficaci troviamo quelle additivate con il 10% di microsfere cave. Prodotti di questo tipo sono capaci di riflettere la radiazione. Tali sfere sono in vetro e rappresentano un componente molto utilizzato all’interno delle composizioni chimiche di queste tinte. Possono rifrangere le onde e permettere a una parte della radiazione di essere riemessa. In questo modo, uniformano la temperatura superficiale della parete. Si riduce così l’effetto del ponte termico e di tutte quelle problematiche connesse al raffreddamento differenziato delle pareti, come, ad esempio, la formazione di condensa e muffe.

Il vantaggio dell’applicazione di queste vernici risiede principalmente nella capacità di allungare la vita del film secco, togliendo spazio vitale ai batteri e, quindi, limitandone severamente le possibilità di comparsa. Spesso diluibili in acqua, queste vernici si contraddistinguono per il loro basso impatto ambientale. Prodotti dotati di queste peculiarità sono particolarmente adatti a locali in cui l’umidità deve essere controllata, come aziende di prodotti che richiedono stagionatura. Si dimostrano però particolarmente utili anche in bagno e in cucina, stanze in cui si genera molta umidità a causa delle attività quotidiane.

Per una parete esposta all’umidità, o agli sbalzi di temperatura, è sempre bene usare una pittura che non solo dia una resa estetica soddisfacente, ma che riesca a preservare intatta la qualità del supporto. Pur non essendo possibile definirle termoisolanti, vernici dotate di queste caratteristiche riescono a fortificare le pareti di casa e fornire loro una sorta di scudo contro le manifestazioni più evidenti e nocive del clima. Optare per una tinta di questo tipo significa garantire l’igiene, combattere l’umidità e scongiurare i rischi legati al ponte termico, in tutte quelle pareti ove vi sia poca differenza di temperatura.

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Mattia Mezzetti

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