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Un italiano su tre ignora il ruolo benefico degli alberi

il ruolo benefico degli alberi
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Tutti li vogliono, ma in pochi conoscono gli effetti benefici che gli alberi hanno sull’ambiente: dall’assorbimento della CO2 al contrasto delle isole di calore e del rischio idrogeologico. E’ il risultato di un’indagine realizzata in occasione della Giornata degli Alberi in cinque grandi città italiane.

Anche se la loro chioma piace a tutti, ancora tre italiani su 10 non sanno che gli alberi nelle città sono in grado di assorbire la CO2. Lo dice uno studio condotto in cinque grandi città italiane (Milano, Torino, Roma, Napoli e Palermo), per indagare, appunto, il grado di conoscenza dei cittadini sul ruolo che gli alberi ricoprono nel contrastare e mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Studio curato dalla divisione Annalect di Omnicom Media Group per conto di “Prospettiva Terra” – progetto non-profit per sensibilizzare sui temi del riscaldamento globale fondato da Stefano Mancuso, accademico e noto divulgatore scientifico –, i cui risultati sono stati presentati al grande pubblico in occasione della Giornata Nazionale degli Alberi che si è svolta lo scorso 21 novembre.

Il ruolo benefico degli alberi

Il paradosso principale che emerge dallo studio (eseguito su un campione di 1.000 persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni, che vivono a Palermo, Torino, Napoli, Milano, Roma), tengono a precisare i curatori, riguarda il fatto che, nonostante nelle grandi città italiane cresca costantemente il desiderio degli abitanti di avere più alberi, in realtà non si ha una piena consapevolezza dei loro benefici pratici

Se quasi 3 intervistati su 4 (73%) sanno che gli alberi abbassano la temperatura laddove sono piantati, limitando la formazione delle cosiddette “isole di calore, concetto facilmente sperimentabile nelle sempre più torride estati, quasi un italiano su 5 non sa che gli alberi sono anche in grado di mitigare gli effetti della pioggia intensa e limitare gli allagamenti, mentre 1 su 3 non sa ancora che gli alberi nelle città sono in grado di assorbire la CO2.

Scavando sui dati raccolti dalla ricerca, si scopre che 6 italiani su 10 affermano che le foreste molto estese nel mondo sono in grado di assorbire grandi quantità di CO2, consapevolezza che cala – a sorpresa – sul target dei giovani 18-24enni (58%), sempre attenti ai temi ambientali, rispetto a quello dei 55-64enni (65%).

«Sappiamo ancora troppo poco del nostro pianeta e questa ricerca ce lo dimostra – spiega Stefano Mancuso – Il disastro di Valencia o le alluvioni in Emilia-Romagna e in Sicilia, tanto per citare i gravi fatti più recenti, ci impongono un’azione forte e non più rimandabile. Il 2024 sarà l’anno più caldo di sempre ed il primo con una temperatura media globale di 1,5 gradi sopra i livelli preindustriali. Per questo bisogna educare le persone, fare formazione e informazione su come proteggere il nostro pianeta e limitare i danni: questo è l’obiettivo di “Prospettiva Terra”, con cui stiamo costruendo un modello cooperativo e diffuso, simile alle reti vegetali, in cui delle imprese private decidono di farsi carico del futuro che ci aspetta, lavorando nell’unica direzione possibile, ossia la partecipazione diretta a progetti di innovazione scientifica».

Come cambia la percezione del verde

Continuando nelle ricerca, se in generale 3 abitanti su 4 dichiarano che nel proprio quartiere gli alberi sono molto o abbastanza diffusi (75%), andando più nel dettaglio i dati sono comunque molto diversi da città a città: a Torino e a Roma, per esempio, la percentuale è del 90%, a Milano dell’80%, a Palermo del 63% e a Napoli soltanto del 51%. In effetti, Torino ha la più alta percentuale di superficie comunale occupata da aree verdi (18%), mentre Palermo si ferma al 5%.

Napoli e Palermo sono le città in cui gli alberi sono più desiderati (rispettivamente 93% e 87%), a Torino e Milano chi vorrebbe più verde in città rappresenta il 75% del campione, mentre a Roma il 69%. Inoltre, il desiderio di avere più alberi è generalmente più sentito nel centro città (87%) rispetto alla periferia (68%) dove la presenza degli alberi è tipicamente più forte.

Gli alberi donano benessere psico-fisico

Scelta da oltre 6 italiani su 10, la quercia risulta essere l’albero che più di tutti, nell’immaginario collettivo, è in grado di contrastare gli effetti del cambiamento climatico, superando nettamente l’abete (39%) ed il pino (37%). Fuori dal podio sono i tigli (25%), i cipressi (24%) e i frassini (23%).

Una cosa sicuramente mette tutti d’accordo da nord a sud: l’idea che essere circondati da alberi possa donare, oltre alla bellezza, anche benessere mentale, serenità e gioia, per la quasi totalità del campione (96%). Napoli, una delle due città che lamentano una scarsa presenza di alberi, è quella in cui viene associata di più agli alberi l’idea di maggior aiuto per il benessere mentale e la serenità. E quando agli italiani viene chiesto quali pensieri e stati d’animo associano agli alberi, in generale, la risposta è un sentimento di serenità e di leggerezza: la prima idea, infatti, è quella del relax (33%), seguita dalla purezza (22%) e dai concetti di forza (17%), spiritualità (9%) e gioia (7%).

Manca invece nella ricerca, almeno per il momento, capire quanta consapevolezza c’è attualmente nella popolazione rispetto al fatto che gli alberi costituiscono anche un insostituibile ecosistema, dando ristoro, rifugio e cibo a una molteplicità di specie animali e vegetali.

Insomma, non c’è dubbio che l’alleato migliore dell’ambiente sia la conoscenza e che solo comunità pienamente consapevoli possano affrontare i cambiamenti necessari alla transizione ecologica.

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