La Commissione avvia una consultazione pubblica per aggiornare il regolamento Reach, invitando associazioni e singoli cittadini a indicare nuove rotte per innalzare gli standard di sicurezza per le persone e l’ambiente
La ricerca in settori cruciali come la farmaceutica, l’energia, la mobilità produce continuamente nuovi composti chimici, alla base di prodotti dalle qualità sempre più performanti. Ma le caratteristiche di queste sostanze, spesso, risultano nocive per l’ambiente e la salute umana. È in questa cornice che si inquadra la scelta della Commissione europea di avviare una consultazione pubblica sulla revisione del Reach, il regolamento europeo relativo alla registrazione, valutazione, autorizzazione e alle restrizioni sulle sostanze chimiche. Il Reach attribuisce alle aziende produttrici l’onere di identificare e gestire i rischi collegati alle sostanze che producono e commercializzano nell’Unione europea, oltre a promuovere metodi alternativi alla sperimentazione animale per valutare gli effetti delle sostanze sugli organismi viventi. Con il nuovo passaggio, Bruxelles cerca di trovare, per quanto difficile, un equilibrio tra la protezione della salute e dell’ambiente da una parte, la tutela del mercato interno dall’altra.
I quesiti
Associazioni e singoli cittadini sono chiamati a esprimersi su sei punti:
- requisiti di registrazione negli elenchi del Reach, compreso l’incremento degli obblighi di informazione sui polimeri;
- introduzione di fattori di valutazione delle miscele;
- semplificazione della comunicazione nelle filiere;
- valutazione dei fascicoli e delle sostanze;
- riforma dei processi autorizzativi e restrittivi;
- disposizioni in materia di controllo ed esecuzione.
Si può accedere alla consultazione pubblica al seguente link: https://ec.europa.eu/eusurvey/runner/TargetedREACHRevision2022
Produzione raddoppiata nei prossimi 10 anni
L’Unione europea dispone già di una legislazione articolata sull’utilizzo delle sostanze chimiche, ma è consapevole che occorra aggiornarla sia alla luce del Green Deal europeo, sia nella consapevolezza che la produzione globale di queste sostanze tenderà a raddoppiare nel prossimo decennio. “Puntiamo ad accelerare la transizione ecologica a beneficio dei cittadini e dell’ambiente, pur continuando a consentire l’innovazione da parte dell’industria chimica”, ha spiegato commissario per il Mercato interno Thierry Breton, presentando la consultazione. “Conto sul contributo dell’industria, della società civile, del mondo accademico e delle autorità pubbliche per aiutarci a identificare le soluzioni che possono supportare questi sforzi”. Una visione condivisa dal commissario europeao per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius: “abbiamo fatto molta strada nella regolamentazione delle sostanze chimiche in ambito comunitario, ma il Green Deal è più ambizioso: punta a far sì che tutti noi viviamo in un ambiente realmente privo di sostanze tossiche. Non possiamo permetterci di esporre la nostra salute e la natura a sostanze chimiche nocive”.