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Tetti verdi, ecco tutti i benefici

Tetti verdi, ecco tutti i benefici
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A partire dalla recente letteratura scientifica, uno studio pubblicato da ENEA mette nero su bianco tutti i benefici – ambientali, sanitari, economici – delle pareti e dei tetti verdi degli edifici.

Scomodando Jack London potremmo parlare di “richiamo della natura”. In tempi di crisi climatica, la natura – dalla piantumazione degli alberi alle nature based solution al depaving – è tornata ad avere un ruolo importantissimo (lo ha sempre avuto, ovviamente, ma qui parliamo della nostra consapevolezza e delle nostre iniziative). Un esempio sono i tetti e le pareti verdi, che soprattutto all’estero sono diventati uno strumento per adattarci meglio ai cambiamenti incorso, per ridurre i consumi energetici e aumentare il benessere abitativo. Ma quanto davvero i tetti verdi fanno bene all’ambiente, alla qualità delle vita e al portafogli? Grazie ad un documento pubblicato di recente da ENEA (Tetti e pareti verdi per gli edifici. Linee Guida per la Pubblica Amministrazione e gli Enti Territoriali) finalmente possiamo certificarlo alla luce dei risultati di decine di studi scientifici.

Le pareti e i tetti verdi ci fanno bene

Il documento ENEA – che si inserisce all’interno di “Italia in Classe A“, la campagna di formazione e informazione sull’efficienza energetica promossa dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica – è rivolto principalmente alla pubblica amministrazione ma è utilissimo anche per i semplici cittadini, quelli che magari hanno sentito parlare di tetti verdi ma vogliono conoscerne i benefici e avere informazioni su normativa e incentivi pubblici.

Partiamo allora da una definizione che è un po’ un distillato delle virtù di queste strutture: “Pareti e tetti verdi – spiega ENEA – sono ecosistemi artificiali che migliorano la sostenibilità urbana svolgendo numerose funzioni e fornendo una vasta gamma di servizi e benefici ambientali, sociali ed economici, interagenti a varie scale, che migliorano le prestazione degli edifici e dell’ambiente urbano”.

Sono importanti infatti soprattutto in città, quelle città che secondo le Nazioni unite ospitano oggi più della metà della popolazione mondiale e che, stando alle proiezioni, nel 2025 ne ospiteranno il 70% (per l’Italia l’80%). Quelle città che coprono solo il 3% della superficie terrestre ma sono responsabili del 60-80% del consumo energetico globale, del 75% delle emissioni climalteranti e di oltre il 60% delle risorse impiegate. Perché i tetti verdi sono importanti? Basti ricordare che secondo l’Unep (il programma ambientale dell’Onu) se a Pechino il 70% dei tetti venisse ricoperto di vegetazione i livelli di anidride carbonica si ridurrebbero dell’80%. Niente male, no? Vediamo allora uno per uno i benefici che possiamo avere.

Consumi energetici e comfort termico

Uno dei vantaggi del tetto verde è che si abbassa la spesa del condizionatore. I tetti verdi, infatti, possono riflettere circa il 27% della radiazione solare e assorbirne il 60% attraverso la fotosintesi. Questo vuol dire che l’edificio non si surriscalda sotto il solleone estivo ed è comunque più isolato nel periodo invernale. La temperatura dei tetti verdi – secondo i ricercatori ENEA – può essere dai 15 ai 25 °C più bassa rispetto ai tetti convenzionali, mitigando l’oscillazione termica all’interno della struttura e riducendo l’energia necessaria per il raffrescamento sia per il riscaldamento, con conseguente risparmio energetico.

Numerosi studi, nell’ultimo decennio, hanno quantificato il risparmio energetico annuale tra il 10 e il 60%.

Qualità dell’aria e riduzione del rumore

Le foglie e i rami delle piante installate sui tetti e sulle pareti degli edifici fungono da filtro dell’inquinamento atmosferico riducendo ozono (O3), biossido di azoto (NO2), biossido di zolfo (SO2), e sequestrano anidride carbonica con la fotosintesi.

Un tetto verde su un edificio contribuisce alla riduzione del rumore, sia quello interno alle abitazioni (grazie ad un effetto isolante) che quello dell’ambiente urbano (per le maggiori capacita di assorbimento acustico). Esistono infatti progetti, ricorda ENEA, in cui i tetti verdi sono stati applicati su edifici vicini agli aeroporti come mezzo di abbattimento del rumore: tra gli esempi l’aeroporto Schiphol di Amsterdam o l’aeroporto internazionale di Francoforte.

Mitigazione delle isole di calore

Nei periodi estivi le isole di calore sono una delle maledizioni delle città: la scarsa ventilazione, la cementificazione delle superfici, le emissioni inquinanti e soprattutto la scarsità di aree verdi portano un aumento medio delle temperature di 3-5°C rispetto alle aree circostanti. Con le pareti e i tetti verdi, la letteratura scientifica ha osservato una mitigazione di questo fenomeno e una riduzione media della temperatura di poco più di 1°C.

Maggior valore agli immobili

I tetti verdi fanno bene anche agli impianti fotovoltaici, che lavorano meglio se le celle in cui la luce solare viene convertita in elettricità sono a temperature ambientali non troppo elevate: quando la loro superficie diventa più calda i pannelli fotovoltaici diventano meno efficienti. La recente letteratura scientifica, ricorda ENEA, ha confrontato le prestazioni dei tetti verdi fotovoltaici con i tetti fotovoltaici convenzionali, osservando un aumento delle prestazioni medio del 2,6%.

Tra i pregi di tetti e pareti verdi va infine ricordato che la loro presenza aggiunge valore economico agli immobili: secondo i ricercatori ENEA si tratta di un aumento medio dell’8%. Queste strutture poi, essendo umide, sono più resistenti al fuoco. Da non sottovalutare, anche gli effetti benefici sulla salute fisica e mentale: vivere e lavorare in un ambiente verde – anche se non direttamente fruibile ma solo osservabile – induce rilassamento psicologico e allevia lo stress.

Tuttavia, insieme ai benefici vanno considerati gli impegni legati alla manutenzione. La maggior parte delle pareti e dei tetti verdi richiede una potatura annuale e l’irrigazione delle piante; il 5-10% delle specie vegetali vanno sostituite ogni anno, mentre i sistemi con irrigazione automatizzata possono richiedere la sostituzione dei tubi ogni 7 anni circa.

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