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Teleriscaldamento: come funziona e quali sono i suoi vantaggi per l’ambiente

Teleriscaldamento: fiammiferi disposti. formare una casa
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I sistemi di teleriscaldamento offrono svariati benefici. Rispetto a quelli più tradizionali vantano migliore efficienza energetica, impattano meno sull’ambiente e aprono la strada alla transizione energetica. In sostanza, presentano numerose caratteristiche positive e possiedono le condizioni necessarie per vivere una vera e propria espansione significativa, nel prossimo futuro. Ne siamo ben consci anche in Italia, dove riscaldiamo in questa maniera oltre 1 milione e 300mila appartamenti. Negli ultimi anni, la crescita del teleriscaldamento è stata significativa, nel nostro Paese. Approfondiamo che cosa sia, a cosa serva e quali siano pro ed eventuali contro.

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Il teleriscaldamento

Teleriscaldamento: una candela tra le mani di un uomo
Il teleriscaldamento è un metodo virtuoso di riscaldare

Il termine teleriscaldamento indica un sistema, per riscaldare e produrre acqua calda sanitaria, attivo a distanza, e non in loco. Attraverso una rete di tubazioni apposite e specifiche, questo trasporta il calore generato in centrali di cogenerazione fino alle singole abitazioni. La definizione più precisa, nonché quella valida a fini normativi, la offre il decreto legislativo 102/2014, attuazione della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica. Quando si parla di rete di teleriscaldamento e teleraffrescamento si intende:

“Qualsiasi infrastruttura di trasporto dell’energia termica da una o più fonti di produzione verso una pluralità di edifici o siti di utilizzazione, realizzata prevalentemente sul suolo pubblico. La finalità è quella di consentire, a chiunque sia interessato, nei limiti consentiti dall’estensione della rete, di collegarsi alla medesima per l’approvvigionamento. È possibile farlo per riscaldare o raffrescare spazi, per processi di lavorazione e per la copertura del fabbisogno di acqua calda sanitaria.”

Una rete di TLR efficiente deve usare, stando alla norma, almeno il 50% di energia proveniente da fonti rinnovabili. Alternativamente, può servirsi del 50% di calore di scarto; del 75% di cogenerato o di una combinazione di tutte le forme precedenti pari almeno al 50% della sua produzione.

Come funziona il teleriscaldamento

Il teleriscaldamento è un sistema a rete nel quale il calore prodotto dagli impianti di generazione, o recuperato da fonti terze, si distribuisce agli utenti tramite un fluido vettore (acqua oppure vapore). Quest’ultimo distribuisce il calore a chi ne farà uso mediante le tubature di mandata, dopodiché ritorna alla centrale, ormai raffreddato, attraverso le tubature cosiddette di ritorno. Normalmente, la rete è alimentata da una centrale di generazione. Questa sostiene il carico di base e può, quindi, funzionare in maniera efficiente.

Gli impianti di TLR si costituiscono di tre elementi imprescindibili:

  • una centrale termica, incaricata dell’effettiva produzione di calore, eventualmente in cogenerazione con quella di energia elettrica. A questa si affiancano spesso, specie in impianti di dimensioni maggiori, più sotto-centrali di supporto;
  • una rete di trasporto ben strutturata e costituita da tubature di mandata. Questa griglia è quella responsabile di trasferire calore (e/o energia, come già scritto) alle unità immobiliari collegate alla centrale e rappresenta il cuore pulsante del sistema di TLR. La principale caratteristica di un impianto di questo tipo è proprio l’esistenza di questi tubi;
  • una griglia di ritorno, parallela o affiancata a quella delle tubature di mandata, ma separata da essa, che ha la funzione di riportare il fluido freddo fino alla centrale, così che il tutto possa ripartire dal primo step.

Il calore, come si è ormai capito, si genera dunque altrove. Vi sono grandi cogeneratori che ricoprono questa funzione e, una volta prodotto, il fluido caldo viene trasportato alle singole abitazioni, o agli appartamenti all’interno di un condominio. Nelle residenze non vi sarà più alcuna caldaia e si installeranno al suo posto scambiatori termici preposti al trasferimento dell’acqua o del vapore fino all’impianto di distribuzione, condominiale o privato che sia.

Tutti i vantaggi del TLR

I benefici legati all’utilizzo di un impianto di teleriscaldamento, rispetto a quelli di un sistema più tradizionale, per così dire, sono molteplici. Innanzitutto occorre considerare l’efficienza energetica. Il TLR garantisce un recupero costante del calore di scarto, il quale generalmente si disperde e viene dunque sprecato, e un migliore approvvigionamento, legato all’operatività di centrali che non si limitano a scaldare un ambiente circoscritto come quello di un singolo appartamento, bensì rispondono alle esigenze di numerosi nuclei familiari. Ciò significa meno emissioni di anidride carbonica e altri inquinanti locali nonché un incremento del comfort domestico, liberato da vettori pericolosi.

L’uso combinato delle fonti rinnovabili, obbligatorio in Italia per gli impianti di teleriscaldamento, apre a nuove opportunità in ottica transizione energetica. Il sistema sfrutta infatti geotermia, biomassa e altre forme di energia rinnovabile come, per esempio, quella del solare termico. Il cosiddetto teleriscaldamento solare è un modo pulito e non impattante di produrre energia localmente e spostarla ovunque occorra, senza mai fare uso del fossile.

Gli svantaggi di questo sistema

D’altra parte, il teleriscaldamento presenta anche alcuni svantaggi, dei quali non è possibile non tenere conto. Si tratta soprattutto di aspetti economici. Occorre infatti considerare che i tempi per il ritorno dell’investimento sono molto lunghi, e possono superare i 15 anni. Ciò si deve al fatto che i costi fissi di realizzazione sono tutt’altro che sottovalutabili, così come quelli di manutenzione. Il TLR richiede un controllo e una gestione precisa e meticolosa, che non possono essere affrontati con superficialità né trascurati.

Teniamo inoltre presente che il trasporto dell’energia ha un costo, il quale può farsi anche significativo qualora non si viva vicini alla centrale o si risieda in un quartiere a bassa densità abitativa o proprio isolato, che necessiti la realizzazione da zero di un allaccio alla rete TLR e, dunque, la strutturazione dell’intera griglia di tubature.

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Mattia Mezzetti

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