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Stile hygge: la filosofia danese per un ambiente accogliente e sostenibile

Hygge: una donna accende candele presso il suo angolo
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La parola hygge deriva dal danese e traduce quello che ormai è un vero e proprio stile di vita, noto e diffuso in tutto il mondo. La lingua scandinava non è tra le più facili che si possano apprendere e la pronuncia di questa parola ne è un chiaro esempio: non si dice igghe bensì ugghe, con la y che suona come fosse una u. Tipicamente riferito all’inverno, lo stile hygge è una filosofia, una vera e propria forma di lifestyle. Una volta che lo si sia abbracciato è possibile restare nei suoi dettami anche nella bella stagione e sposarne i concetti cardine, che non riguardano soltanto arredamento e atteggiamento, bensì anche cura e rispetto dell’ambiente che ci circonda e ospita.

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Hygge, di che cosa si tratta

Hygge: un comodo angolo tv
La filosofia hygge è uno stile di vita

Il concetto di hygge non può essere tradotto in una sola parola. La nostra lingua non lo prevede. Esso racchiude in sé una sensazione di appagamento e benessere, legata al piacere di godere delle cose semplici della vita. La parola può descrivere quella piacevole sensazione di leggere un libro in casa, durante una domenica piovosa, o sorseggiare una tazza di cioccolata calda, in una giornata innevata. Chi abbia vissuto momenti come questi, ha sperimentato l’hygge, pur senza saperlo. Questa filosofia gioca un ruolo molto importante nell’essere danese, tanto che da quelle parti la definiscono secondo le parole di Meik Wiking, CEO dell’Happiness Research Institute di Copenaghen:

“L’hygge è una caratteristica determinante della nostra identità culturale e parte integrante del DNA nazionale. In altre parole, ciò che rappresenta la libertà per gli americani… hygge lo è per i danesi.”

Così si legge nel libro di Wiking, La via danese alla felicità. Pensiamo dunque a questa filosofia come a una vera e propria ossessione nazionale per tutto ciò che è accogliente. Questo atteggiamento è accreditato da molti come una delle ragioni per cui la Danimarca è sempre in cima alla lista dei paesi più felici del mondo, nonostante gli inverni rigidi e lunghi vissuti a queste latitudini potrebbero far sospettare il contrario. Oggigiorno, anche il resto del mondo sta iniziando a cogliere questo meraviglioso modo di vivere, e a metterlo in pratica.

Colonne portanti dello stile hygge

La filosofia hygge è simile al concetto tedesco di gemütlichkeit e all’idea olandese di gezelligheid. Non a caso, anche questi due sono Paesi tipicamente freddi, in inverno. Lo stile di vita caldo e accogliente è parte fondamentale della cultura danese, sin dai primi anni del 1800. Al tempo, la parola apparve per la prima volta nella lingua scritta, come derivato di un termine norvegese che significa benessere. In Danimarca, la parola hygge si può usare, indistintamente, come sostantivo o come aggettivo. Per un danese è soprattutto un modo di vivere. Nel 2016, in seguito alla pubblicazione di diversi volumi, la tendenza ha preso piede anche nel Regno Unito.

In Gran Bretagna, lo stile hygge ha acquisito così tanta popolarità da essere inserito tra le Collins Words of the Year per il 2016. In un anno così significativo per il Regno, soltanto la parola Brexit è stata più celebre. Negli anni successivi, il concetto si è diffuso ancor di più, specie negli USA. Tutti, dal New York Times al New Yorker, hanno descritto questa filosofia e, dal 2017 a tutto il periodo di lockdown sono stati pubblicati svariati libri, in lingua inglese, sull’argomento. Naturalmente, se ne parla anche sui social. Su Pinterest è stato un trend di arredamento per la casa nel 2017; su Instagram ci sono oltre 3 milioni di post taggati #hygge e anche X ha fatto la sua parte.

Non chiamiamoli pantaloni della tuta, sono Hyggebukser

In questa celebrazione della comodità, non può certo mancare il capo di abbigliamento più comodo in assoluto: i pantaloni morbidi della tuta. Per definirli, esiste un’apposita parola in lingua danese, Hyggebukser. Quel calzone con cui non ci mostreremmo mai in pubblico, ma che ci accompagna in ogni singolo fine settimana passato in casa è un importante elemento della filosofia hygge.

Anche la parola stessa piace molto ai danesi. Non solo descrivono continuamente le cose definendole hyggelig, bensì amano anche aggiungere il termine ad altre parole. È nato così l’hyggekrog, un angolo dove stare comodi, avvolgersi in una coperta e guardare il mondo che passa. Può anche trattarsi semplicemente della poltrona preferita, dove leggere e guardare la tv.

Hygge significa apprezzare la natura

Il legame tra questo concetto e l’ambiente è molto forte. Seppure la filosofia sia principalmente legata a quel che si può fare tra le mura domestiche, ciò non significa che dimentichi la natura. È proprio il contrario. Tra gli aspetti chiave dell’hygge troviamo anche quello di una connessione con il pianeta. Passeggiare in un parco, godere di spazi verdi incontaminati o prendere parte a escursioni consentono di stimolare i sensi e beneficiare di un senso di accoglienza e appartenenza al pianeta. Chi gode appieno degli insegnamenti hygge sa lasciarsi conquistare tanto dall’indoor quanto dall’outdoor.

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Mattia Mezzetti

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