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Spesa sostenibile, consigli utili per ridurre l’impatto ambientale

Spesa sostenibile: un commerciante cede frutta secca locale
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Quella di modificare il proprio stile di vita, per renderlo più sostenibile rispetto alla società in cui si vive e all’ambiente, è una necessità che si sta facendo sempre più impellente. Mantenere un tenore di vita rispettoso del pianeta, però, non significa dover accettare compromessi sul comfort o sulla qualità, bensì soltanto prendere alcuni accorgimenti per contribuire a ridurre gli sprechi alimentari e l’impatto che la produzione di determinati cibi ha sul pianeta. Recarsi all’alimentari con cognizione di causa è un buon primo passo. Fare una spesa sostenibile, che non lasci nulla al caso, è un modo semplice e alla portata di tutti per ridurre quell’impronta di carbonio tanto pesante sul pianeta.

Che cosa significa spesa sostenibile

Spesa sostenibile: frutte e bacche in vendita
Fare una spesa sostenibile significa rimpicciolire, in maniera sensibile, la propria impronta di carbonio

Definiamo una spesa sostenibile quando la portiamo avanti con consapevolezza, nel rispetto dell’ambiente e delle risorse impiegate per produrre i beni che si acquistano. Il concetto di spesa sostenibile è strettamente legato a quello di alimentazione sostenibile e a quello, ancor più ampio, di sostenibilità. Cercando quest’ultimo termine su un qualsiasi dizionario della lingua italiana, troveremo che, nelle scienze ambientali ed economiche, la sostenibilità rappresenta un modello di sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni attuali, senza compromettere la possibilità di quelle future di poter rispondere ai propri.

Cibo e alimentazione sostenibili


Alimentarsi in maniera sostenibile significa consumare cibo dal basso impatto ambientale. Nutrirsi in questo modo virtuoso significa farlo mantenendo il focus sull’ambiente ed evitando di preparare alimenti il cui viaggio fino alla nostra tavola sia stato impattante. Il concetto è spesso abusato. La sua importanza è però indubbia, tanto che è stato inserito tra gli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile che interessano direttamente il settore dell’alimentazione. Tra gli altri in elenco troviamo: eliminare la fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile.

Per quanto riguarda il cibo, esso è veramente sostenibile soltanto quando la sua filiera di produzione ha un basso impatto ambientale. Ciò si riferisce all’intero percorso produttivo e comprende utilizzo di suolo, risorse idriche ed emissioni di carbonio e azoto. È ormai una strategia di marketing comune, sebbene tutt’altro che eticamente corretta, quella di spacciare per sostenibili anche prodotti che in realtà non lo sono. Il tema ambientale, dopotutto, è molto sentito e il greenwashing può tradursi in utile, di fronte a un consumatore male informato.

Regole per una spesa sostenibile

Se desideriamo seguire un’alimentazione sostenibile, dobbiamo farlo nella giusta maniera. Iniziamo dalla cosa più importante: impegniamoci per ridurre al minimo lo spreco alimentare. Si tratta di un primo passo fondamentale, ma insufficiente. Dobbiamo infatti anche acquistare alimenti che siano davvero sostenibili. Come possiamo farlo? In che modo avremo la certezza, o quasi, che stiamo acquistando in maniera amica dell’ambiente? Di seguito, abbiamo raccolto alcuni pratici consigli in uno specchietto di facile consultazione:

  • prediligiamo il cibo a chilometri zero. Allo scopo di compiere scelte alimentari etiche, scegliere prodotti biologici è un ottimo inizio. Al supermercato, o dovunque facciamo la spesa, consideriamo sempre la provenienza del cibo. Compriamo frutta, verdura e carne a chilometro zero, magari da produttori locali. Così facendo, eviteremo i costi, economici e ambientali, dovuti alla spedizione e al trasporto, sostenendo al tempo stesso le imprese vicine a noi.
  • Scegliamo prodotti di stagione. Questa indicazione non è utile soltanto per ridurre l’impatto del trasporto di alimenti, ma anche il consumo delle risorse necessarie a coltivare alimenti fuori stagione. Se non si è a conoscenza di quali siano le frutte e verdure stagionali, può essere utile fare qualche ricerca online e preparare una lista della spesa.
  • Riduciamo il consumo di carne. Il processo di trasformazione di questo alimento è uno di quelli che impatta in maniera più grave sull’ambiente. Consumare carne non più di una o due volte a settimana ci permette di contribuire a ridurre gli effetti negativi causati dalla sua produzione. Quando ci rechiamo ad acquistarla, scegliamola proveniente da allevamenti biologici a basso impatto ambientale. In questo senso, può essere utile rivolgersi ai GAS, gruppi di acquisto solidale.
  • Facciamo attenzione agli sprechi. Programmare i pasti per la settimana ci permette di comprare solo quello che serve e non sprecare ciò che abbiamo già in casa. Prima di uscire per andare a fare acquisti facciamo una lista della spesa. Molti non sono abituati a utilizzarla, o la ritengono inutile ma, in realtà, si tratta di uno strumento che può davvero darci una grande mano. Ci consentirà, infatti, di acquistare solo ciò che ci serve davvero ed evitare gli acquisti impulsivi. Questi, spesso, ci portano a scegliere cibi di cui non abbiamo alcun bisogno o la cui produzione è poco sostenibile.
  • Riduciamo l’utilizzo della plastica. Per ridurre in maniera efficace la produzione dei rifiuti in questo polimero non basta semplicemente preferire le borse in materiale ecologico e riutilizzabili. Certamente, evitare di servirsi di plastica monouso è importante, ma non basta. Un altro modo per contribuire a diminuire la produzione di rifiuti plastici è comprare prodotti sfusi, piuttosto che confezionati singolarmente. Quando questo non è possibile, si dovrebbero comunque boicottare i prodotti con involucri e imballaggi superflui, prediligendo gli alimenti dotati di packaging realizzati in materiale biodegradabile e riciclabile.
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Mattia Mezzetti

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