La piattaforma Human Climate Horizons realizzata da UNDP e Climate Impact Lab fornisce stime localizzate su impatti e costi umani dei cambiamenti climatici. Maggiori sforzi verso gli obiettivi dell’Accordo di Parigi potrebbero ridurre la mortalità prevista per il caldo estremo nell’anno 2100 di oltre l’80%.
“L’impatto del cambiamento climatico sulla salute, se le emissioni di carbonio rimarranno elevate, in alcune parti del mondo potrebbe essere fino a due volte più letale del cancro”. Lo affermano i dati diffusi a pochi giorni dall’inizio dei lavori della COP27, dal Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) e dal Climate Impact Lab attraverso la piattaforma Human Climate Horizons (HCH). Gli effetti sulla salute dell’uomo sono inconfutabili, ma con differenze macroscopiche tra i diversi luoghi del pianeta. “Le aree già vulnerabili saranno le più colpite – scrive l’UNDP – provocando un aumento della disuguaglianza nello sviluppo umano. Senza un’azione concertata e urgente, il cambiamento climatico aggraverà le disuguaglianze e amplierà i divari nello sviluppo umano”. A fare la differenza non sarà solo la natura del luogo e la collocazione geografica ma anche la ricchezza: “sebbene temperature più elevate e un clima più caldo mettano ovunque sotto stress i sistemi cardiovascolari e respiratori, i risultati sulla salute variano da luogo a luogo, a seconda che le comunità abbiano o no le risorse per adattarsi”.
I costi umani del cambiamento climatico a Faisalabad, Dhaka, Riyadh
La piattaforma dell’UNDP ci permette di stimare gli effetti futuri dei cambiamenti climatici in alcuni luoghi specifici. I dati mostrano ad esempio che a Faisalabad, in Pakistan, senza puntare su mitigazione e adattamento, il cambiamento climatico farebbe aumentare i tassi di mortalità di 67 decessi ogni 100mila abitanti rispetto a quelli attuali, causando più vittime dell’ictus, terza causa di morte nel paese. A Dhaka, capitale del Bangladesh, in uno scenario di emissioni molto elevate, entro il 2100 i decessi causati dal cambiamento climatico (132 ogni 100mila persone all’anno) sarebbero il doppio dell’attuale tasso di mortalità per tumore e 10 volte i decessi annuali per incidenti stradali. A Riyadh, in Arabia Saudita, la maggiore ricchezza dello Stato e i redditi più elevati potrebbe contenere a 35 ogni 100mila persone l’aumento dei decessi, un numero comunque più elevato delle vittime da morbo di Alzheimer. Sottolinea l’amministratore dell’UNDP Achim Steiner: “la piattaforma mostra che maggiori sforzi globali verso gli obiettivi dell’accordo di Parigi potrebbero ridurre la mortalità prevista per il caldo estremo nell’anno 2100 di oltre l’80%, salvando decine di milioni di vite”.
La piattaforma HCH fornisce dati e scenari iperlocali, per intervenire dove è più necessario
Human Climate Horizons (HCH) è una piattaforma di dati e approfondimenti che fornisce stime localizzate sugli impatti futuri dei cambiamenti climatici in diverse dimensioni dello sviluppo umano e della sicurezza umana: salute, lavoro, energia. “È un bene pubblico digitale ad accesso aperto e scalabile, una finestra su possibili futuri, alimentato da un flusso in evoluzione di ricerca di frontiera multidisciplinare”, spiegano i promotori. Fornendo una copertura iperlocale per oltre 24.000 regioni in tutto il mondo, due diversi scenari di emissioni per ciascuna regione e orizzonti temporali fino alla fine del XXI secolo, HCH offre dati e informazioni empiricamente fondati sui potenziali costi umani del cambiamento climatico. “Concentrandosi sull’effetto del cambiamento climatico su questioni come la mortalità, il lavoro e l’uso dell’energia – ha spiegato ancora Achim Steiner – Human Climate Horizons mette dati e analisi vitali nelle mani dei responsabili politici, aiutando i Paesi a intraprendere l’azione per il clima dove è più necessaria”.