Partirà nel 2022 il più grande piano di eliminazione dell’amianto messo fino ad oggi in campo dalla Regione Sardegna, con il 10% dei 385 milioni di euro stanziati dal Mite.
Più di 32 milioni di euro per liberare dall’amianto 93 siti contaminati. Questi i fondi a disposizione della Regione Sardegna, circa il 10% dei 385 milioni di euro complessivamente stanziati dal Ministero della Transizione ecologica a favore delle Regioni. Proprio con l’obiettivo di bonificare edifici e infrastrutture dalla presenza di questo materiale, fuori legge in Italia dal 1992. Il piano delle bonifiche sardo si concentra soprattutto sulle scuole dell’isola: la metà delle risorse, 16 milioni di euro, sono destinati a 34 interventi programmati sui siti scolastici. Altri 6,6 milioni di euro andranno al risanamento delle condotte idriche, ben 9.000 chilometri di proprietà pubblica costruiti in cemento amianto. Le risorse rimanenti andranno ripartite tra ospedali (1,3 milioni euro), enti locali territoriali (1,7 milioni euro), Regione Sardegna (1 milione euro), agenzie regionali (1,7 milioni euro), consorzi industriali (1,6 milioni euro), consorzi di bonifica (285mila euro) e aziende partecipate (1,1 milioni euro). I cantieri partiranno nel 2022, in attesa che siano stipulate le convenzioni con i beneficiari. “È il più grande piano di eliminazione dell’amianto messo finora in campo dall’amministrazione – ha dichiarato il Presidente della Regione Christian Solinas – e siamo orgogliosi di essere una delle quattro Regioni che, rispetto al bando statale, hanno presentato un piano organico”. Secondo la tabella di marcia presentata dalla Regione i lavori dovranno essere conclusi entro il 2023. “Entro il 31 dicembre provvederemo a firmare le convenzioni con i proprietari degli immobili” assicura l’assessore regionale all’Ambiente Gianni Lampis.