La Giunta comunale di Venezia ha dato il via libera al piano di riqualificazione energetica dell’isola di San Servolo, che prevede la realizzazione di un impianto fotovoltaico diffuso.
Una riqualificazione energetica, finalizzata al risparmio e all’autoproduzione da fonti rinnovabili. È questo il cuore del progetto approvato dalla Giunta comunale di Venezia per l’efficientamento energetico e ambientale dell’isola di San Servolo, che prevede anche la sperimentazione di applicazioni innovative. Il piano degli interventi prevede la realizzazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia, installato in maniera diffusa nell’isola e costituito da 9 generatori, posti sopra le pavimentazioni, sulla copertura di un manufatto esistente e sopra sei tettoie di nuova realizzazione, per circa 581 metri quadri di superficie complessivi. I lavori saranno totalmente a cura e spese della società San Servolo Servizi Metropolitani di Venezia, società in house della Città Metropolitana, proprietaria dell’isola.
“Un piano – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Massimiliano De Martin – che si articola in opere di riqualificazione illuminotecnica. Il momento storico che stiamo vivendo ci impone di prestare sempre più attenzione ai temi della transizione energetica. Venezia, candidata a pieno titolo ad essere capitale mondiale della Sostenibilità, si presta ad essere un laboratorio per verificare con quali tecniche e in modo non invasivo e impattante quanto anche i centri storici possano contribuire all’efficientamento energetico. Con questo provvedimento – conclude De Martin – inizia un ulteriore nuovo percorso per le energie alternative in città”.
“Per noi, questo, è un grande risultato che ci permette di proseguire a rendere San Servolo un’isola ecosostenibile – ha commentato Simone Cason, amministratore unico di San Servolo Servizi – Questo progetto green, ma al tempo stesso, di autosufficienza, conferma ancor di più la vocazione di questo luogo, dove siamo attenti alla transizione energetica, ma abbiamo come obiettivo anche la diffusione della cultura”.