La gomma riciclata da pneumatici fuori uso è un materiale versatile, durevole e sostenibile, ideale per realizzare interventi di riqualificazione in ottica di economia circolare.
Se la bellezza salverà il mondo, allora la gomma riciclata da pneumatici fuori uso (PFU), materiale versatile, sostenibile e anche bello, darà una grossa mano. Grazie alla sua poliedricità, la gomma di PFU può essere utilizzata nella riqualificazione degli spazi urbani in un’ottica di economia circolare, per realizzare aree pedonali, parchi gioco, spazi per eventi.
Tutti i vantaggi della gomma riciclata da PFU
In edilizia, la gomma da PFU è impiegata per produrre materiali per l’isolamento dal rumore e dalle vibrazioni, con il vantaggio di un’elevata capacità di mantenere inalterate nel tempo le proprie prestazioni. La gomma riciclata ha uno sviluppo batterico ridotto, resiste alla muffa, al caldo, all’umidità, non risente dell’esposizione al sole né all’azione dei prodotti chimici. La risposta elastica, la capacità di assorbimento degli urti, la resistenza alle condizioni metereologiche avverse ne fanno il materiale ideale per la realizzazione di superfici sportive come piste di atletica, superfici polivalenti indoor e outdoor, pavimentazioni antitrauma per aree gioco. La gomma da PFU è inoltre la base per asfalti modificati che permettono una riduzione del rumore generato dal passaggio di autoveicoli fino a 5 decibel e hanno una durata fino a 3 volte superiore a quella degli asfalti tradizionali.
Gomma riciclata nelle iniziative di urbanismo tattico
Dal 2017 la gomma da PFU rientra per legge tra i materiali che le stazioni appaltanti possono utilizzare per rispettare i criteri ambientali minimi previsti per l’affidamento di servizi di costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici. Questo materiale è largamente utilizzato anche nell’ambito del cosiddetto urbanismo tattico, un’etichetta utilizzata per indicare le iniziative di riqualificazione degli spazi pubblici finalizzate a migliorarne l’utilizzo sociale con soluzioni creative, che nascono coinvolgendo la cittadinanza. E soprattutto con la caratteristica comune di essere a basso costo. Ne sono un esempio le piste ciclabili dipinte sulla strada; i luoghi di aggregazione creati con panchine e fioriere in spazi precedentemente usati come parcheggi o carreggiate; le aree gioco delimitate da vernici colorate e messe insieme con elementi di arredo urbano. “Ripensare gli spazi comuni in ottica sostenibile, coniugando estetica e funzionalità, è fondamentale per dare un nuovo volto alle città” commenta Giovanni Corbetta, direttore generale di Ecopneus, la società senza scopo di lucro, principale operatore della gestione dei PFU in Italia.