A volte noi esseri umani sentiamo il bisogno impellente di cambiare. Possiamo avere voglia di trovare un nuovo lavoro, una nuova casa, un nuovo taglio di capelli o, perché no, un nuovo guardaroba. Per molti la ricerca di abiti alla moda è una necessità: i vestiti raccontano infatti una parte importante della nostra storia personale e della nostra identità. Purtroppo però è sempre importante ricordare come il settore dell’abbigliamento (e in generale il reparto tessile) è uno dei più inquinanti e problematici in assoluto. Per produrre i loro capi, infatti, molte aziende usano prodotti chimici inquinanti, sfruttano enormi quantità di acqua e, sovente, maltrattano la forza lavoro.
La responsabilità ambientale rispetto alla produzione dei capi riguarda tutti, dalle multinazionali ai piccoli produttori. Ma, poiché siamo noi gli acquirenti finali che sostengono questo sistema, è fondamentale sviluppare a nostra volta una precisa consapevolezza rispetto ai capi d’abbigliamento che acquistiamo. Porsi delle domande rispetto alle proprie abitudini d’acquisto e alle origini dei vestiti che indossiamo è già un buon punto di partenza per modificare i nostri comportamenti in un senso positivo verso l’ambiente.
Chi ha intenzione di rivoluzionare il proprio guardaroba da zero, per qualunque motivo, è dunque tenuto ad aver ben chiari in mente una serie di principi sui quali non è più possibile soprassedere. Ecco di cosa stiamo parlando.
Chiedetevi di cosa hai davvero bisogno
Questo è un principio che può valere in realtà per qualunque tipo di categoria merceologica, non soltanto per i vestiti. Prima di effettuare un acquisto chiedetevi se quel capo d’abbigliamento è veramente fondamentale (ad esempio: una nuova giacca invernale per sostituire un cappotto rovinato) o se invece potrebbe essere in realtà un acquisto di impulso, o uno sfizio personale. Spesso, inoltre, non ci rendiamo nemmeno conto di quanti prodotti abbiamo nell’armadio che non abbiamo praticamente mai usato. La scelta finale evidentemente starà a noi, ma è necessario imparare a limitare spese folli legate a mode passeggere. In questo modo non solo applicheremo un comportamento sostenibile, ma riusciremo al contempo a risparmiare del denaro che potrà essere investito in modo più utile in futuro.
Prendetevi cura dei tuoi capi
Come riporta il WWF un terzo dell’impronta di carbonio prodotta dagli abiti deriva da lavaggi, asciugature e stirature. Senza usare l’asciugatrice, per esempio, potremmo non solo risparmiare il 10% della nostra impronta, ma anche far durare più a lungo i nostri capi. Un discorso molto simile vale per la temperatura di lavaggio impostata: è importante sapere, a proposito, che oggi la gran parte dei detersivi funzionano molto bene anche a temperature di “soli” 30 o 40 gradi.
Se decidete di aggiornare il vostro guardaroba da zero, ricordatevi dunque di trattare i nuovi prodotti acquistati con maggior cura rispetto agli altri che già avevate nell’armadio.
Scegliete aziende che si impegnano nella creazione di abiti sostenibili
Le aziende che hanno deciso di abbracciare la rivoluzione green per i loro abiti ormai non si contano. Ci sono tantissimi brand, sia di lusso sia a buon mercato, che hanno scelto di inserire all’interno delle loro collezioni abiti prodotti con scarti (soprattutto plastica riciclata recuperata dagli oceani). Tra gli esempi più celebri c’è ad esempio il brand Patagonia che per i suoi prodotti tecnici utilizza soltanto materiali ecosostenibili come per esempio il cotone organico, il nylon proveniente da fibre di scarti post-industriali o ancora il poliestere riciclato.
Un esempio di azienda del lusso che si è impegnata in questo senso è stata inoltre Stella McCartney, che grazie alle sue creazioni in poliestere e cashmere rigenerato ha ricevuto il Global Voices Award 2018, un prestigioso premio legato alle migliori proposte nell’ambito della moda sostenibile.
Evita il fast fashion
L’industria del fast fashion, è ormai assodato, sta creando enormi danni ambientali (e non solo): esistono infatti alcune aziende che producono abiti in quantità esorbitanti rivendendoli a prezzi risibili, generando gigantesche quantità di rifiuti e, purtroppo, sfruttando la manodopera che per lavorare all’interno delle sue fabbriche viene pagata pochissimo ed è costretta a sopportare condizioni indegne.
Si tratta di un sistema che sfrutta gli acquisti di impulso, l’ultima moda, e che si rivolge soprattutto ad un target molto giovane e facilmente influenzabile. Per quanto i prezzi dei prodotti siano allettanti, sarebbe sempre meglio evitare questa opzione, prediligendo piccoli investimenti in abiti di maggior qualità che potremmo utilizzare molto più a lungo e con la coscienza ecologica pulita.
Riciclate i vestiti
Se un capo d’abbigliamento si rompe o anche se si consuma troppo per essere utilizzato non commettete l’errore di buttarlo. Con ogni probabilità i materiali di cui è prodotto potranno essere riciclati da aziende specializzate. Ricordate che praticamente in ogni città sono disponibili speciali cassetti per la raccolta differenziata dei vestiti. In alternativa, considerate la possibilità di donare gli abiti che avete deciso di non donare in più in beneficienza: il vostro gesto andrà così ad aiutare persone più sfortunate ed eviterà che il vostro cappotto o la vostra maglietta (un tempo) preferiti finiscano in discarica.