Definiamo revamping fotovoltaico un intervento di miglioramento di un impianto esistente, con lo scopo preciso di prolungarne la vita utile prima di doverlo sostituire. Non sempre è un’operazione conveniente, ma spesso può prolungare la longevità delle celle solari.
I pannelli fotovoltaici sono strumenti potenti e durevoli. Ciò non significa che siano eterni. Anch’essi, naturalmente, sono soggetti a invecchiamento e usura. Con il passare del tempo, la loro efficienza tende a diminuire. Allo scopo di non ridurre la produzione di energia pulita, è utile valutare interventi di ammodernamento e ottimizzazione dell’impianto. Ecco che cos’è il revamping fotovoltaico. Si tratta proprio di una procedura atta a migliorare e aggiornare un impianto esistente, al fine di renderlo più efficiente e in linea con le tecnologie recenti.
Perché i pannelli fotovoltaici si usurano

I motivi ai quali si deve la riduzione dell’efficienza dei pannelli fotovoltaici sono molteplici. Le ragioni principali sono l’esposizione a condizioni atmosferiche avverse, cui le celle sono inevitabilmente esposte data la loro collocazione esterna, nonché il deterioramento dei materiali e la loro fisiologica perdita di potenza. Tutto ciò si traduce naturalmente in una diminuzione progressiva della produzione energetica dell’impianto.
Vi sono situazioni nelle quali ricorrere al revamping fotovoltaico diventa pressoché essenziale. L’intervento è quantomeno consigliato nel caso in cui l’impianto inizi a mostrare segni di inefficienza o di degrado. Ogni qual volta ci si accorga che la produzione energetica del sistema è considerevolmente più bassa rispetto ai livelli iniziali è il caso di considerare un intervento di questo tipo. Vi sono sintomi, se così vogliamo chiamarli, che suggeriscono l’opportunità di procedere in questa maniera, si tratta dei seguenti:
- Calo della produzione energetica. Qui c’è poco da aggiungere. Con il passare degli anni, è normale che i pannelli solari subiscano un calo di efficienza e producano meno energia rispetto a quanto facevano inizialmente. Questo può essere dovuto all’usura naturale dei materiali, di cui abbiamo già scritto, ma anche all’accumulo di sporcizia e/o alla degradazione dei componenti.
- Danni fisici o deterioramento. Eventi atmosferici estremi (grandine, vento forte, fulmini…) possono danneggiare i pannelli fotovoltaici, oltre che le strutture di supporto. Anche un’esposizione prolungata agli agenti meteorologici può causare danneggiamenti. In questo caso, frequentemente è il caso di sostituire materialmente le celle, ma se il problema non è troppo serio è sufficiente procedere con il revamping fotovoltaico.
- Obsolescenza tecnologica. Questo è un grave problema nella società contemporanea, che troppo spesso sottovalutiamo. L’evoluzione della tecnica nel settore fotovoltaico, e non solo, è fin troppo rapida. Ciò che era all’avanguardia al momento dell’installazione potrebbe non esserlo più dopo alcuni anni. L’operazione di cui stiamo scrivendo consente di aggiornare l’impianto, implementando tecnologie più moderne e performanti. Muoversi in questo modo migliora l’efficienza complessiva.
- Conformità ai più recenti standard di sicurezza. Gli standard di sicurezza che riguardano gli impianti fotovoltaici sono in continua evoluzione. Un sistema installato molti anni fa potrebbe non essere più conforme alle normative vigenti e necessitare di un aggiornamento.
- Problematiche ed errori nella progettazione iniziale. In alcuni rari casi, la progettazione iniziale dell’impianto potrebbe non essere stata ottimale. Se ciò fosse successo, ci si potrebbe trovare ad avere a che fare con ombreggiamenti eccessivi, o configurazioni elettriche inefficaci. Il revamping fotovoltaico permette di correggere questi problemi.
Cos’è il revamping fotovoltaico
Con il termine revamping (derivato dal verbo inglese to revamp, che significa rimodernare) si fa riferimento a tutte le procedure volte a modernizzare, modificare e migliorare un vecchio impianto fotovoltaico. Questo concetto ombrello, dunque, comprende tutti quegli interventi messi in atto per mirare alla rigenerazione di alcune componenti o, magari, dell’intero impianto fotovoltaico. Ogni cosa, ovviamente, viene messa in atto con l’esplicita intenzione di migliorare performance, prestazioni e produzione energetica. Tali operazioni puntano a prolungare la durata operativa del sistema. Per semplificare, possiamo scrivere che portare a termine un revamping fotovoltaico dà una seconda vita all’impianto.
Tra gli interventi di revamping maggiormente significativi abbiamo la sostituzione dell’inverter. Tale elemento è vitale per assicurare prestazioni ottimali. La scelta delle caratteristiche e del dimensionamento di questo componente è fondamentale per la performance dell’impianto.
Il processo inizia con una fase preliminare, durante la quale si valuta e analizza l’impianto esistente. Questo step è molto accurato e può durare più a lungo di quanto ci si aspetti. Esso comprende alcune sottofasi:
- analisi delle prestazioni;
- analisi dell’efficienza;
- analisi dello stato dei componenti;
- identificazione di eventuali problematiche.
È in seguito a queste valutazioni iniziali che si definiscono gli obiettivi del revamping e si procede con la progettazione delle soluzioni appropriate. Terminata la pianificazione, si procede con l’attuazione delle azioni necessarie a risolvere ogni criticità individuata.

Revamping e repowering
Spesso ci si confonde tra revamping e repowering. Non deve stupire. Sono entrambe pratiche accomunate dal fatto che mirano a migliorare l’efficienza e prolungare la vita degli impianti fotovoltaici esistenti. La differenza si deve al fatto che il revamping fotovoltaico mira al ripristino delle prestazioni iniziali di un impianto, tramite la sostituzione di componenti principali, come pannelli, inverter e cablaggi, ma non ne aumenta la potenza nominale.
Il repowering fotovoltaico, invece, prevede una serie di operazioni volte all’aumento della potenza. Per farlo, sostituisce componenti vecchi con altri, più performanti, o ne aggiunge di nuovi. Non interviene sul sistema nella sua interezza. Il revamping è particolarmente indicato per quegli impianti che, pur avendo perso parte della loro efficienza nel corso del tempo, possono ancora produrre energia in modo efficace. Il repowering si porta generalmente avanti su sistemi ancora efficaci e meno usurati.
Vantaggi e costi del revamping fotovoltaico
Il costo associato all’attività di revamping fotovoltaico non è fisso. Esso dipende infatti da una serie di fattori: dimensioni dell’impianto, stato attuale dei componenti, tipologia di intervento richiesto e tecnologie impiegate. Non è possibile stabilire un costo standard, valido per tutte le situazioni. Potremmo scrivere che ogni caso è a sé e tutto dipende dall’esito della valutazione iniziale.
Un elemento fondamentale da considerare, durante l’analisi dei costi, è la disponibilità di incentivi. Questi possono, in alcune circostanze, contribuire a ridurre gli oneri legati alla ristrutturazione dell’impianto. Nello specifico, attività come quelle che stiamo descrivendo possono usufruire di una detrazione fiscale fino al 50% dei costi sostenuti. C’è una condizione che riduce i possibili beneficiari: gli interventi devono essere eseguiti in ambito condominiale. Questa restrizione potrebbe essere modificata – o depennata – in futuro, e vi sono regioni che applicano normative proprie. È necessario informarsi a fondo e approfondire le condizioni nella propria zona, prima di procedere con il revamping.
In merito ai vantaggi del revamping fotovoltaico, possiamo elencarne i principali in un comodo specchietto:
- accesso agli incentivi. Ne abbiamo scritto or ora. La pratica consente di accedere a specifici bonus previsti per gli interventi di rinnovo e miglioramento degli impianti fotovoltaici.
- Maggiore efficienza. Eseguire un revamping fotovoltaico migliora la performance, permettendo a chi usufruisce dei benefici dell’impianto di produrre più energia nello stesso spazio e, di conseguenza, diminuire ulteriormente la sua dipendenza dalla rete.
- Sensibile aumento nella produzione di energia. Grazie alla maggiore efficienza, l’impianto può generare più potenza, utilizzando la stessa quantità di luce solare.
- Risparmio energetico più elevato. Un incremento nella produzione si tradurrà in risparmio significativo sulle bollette.
- Prolungamento del ciclo di vita dell’impianto e dei suoi componenti. Migliora durata e resistenza dell’impianto si riduce il rischio di malfunzionamenti e problemi tecnici. Procedere in questa maniera permette di prolungare la vita operativa complessiva, garantendo maggiore durabilità.
GSE e revamping fotovoltaico
Già nel 2016 il gestore dei servizi energetici (GSE) ha stabilito una serie di linee guida da seguire, e rispettare, qualora si desideri portare a termine un intervento di revamping fotovoltaico. La normativa è racchiusa all’interno di un documento tecnico per il revamping (DTR), emanato e pubblicato dallo stesso GSE. Tutte le indicazioni relative alle attività consentite e da evitare (anche per essere certi di poter approfittare degli incentivi), sono disponibili su questo regolamento.
Gli interventi di revamping si suddividono in due macrocategorie: quelli significativi e quelli non. Il DTR obbliga utilizzatore ed esecutore dell’intervento a:
- utilizzare inverter conformi alle norme CEI;
- comunicare ogni modifica sull’impianto al GSE entro e non oltre 60 giorni dal termine dei lavori su ogni sistema che superi la potenza di 3 kW;
- inviare la comunicazione di effettuato repowering in caso di incremento di potenza, sostituzione dei moduli o aggiunta di batterie per l’accumulo in impianti che non superino i 3kW;
- evitare di aumentare di più del 5% la potenza già installata di impianti fino a 20 kW. In sistemi più potenti, il limite è dell’1%;
- prima di procedere con qualsiasi opera di ammodernamento di un impianto fotovoltaico, va sempre richiesta al GSE una valutazione preliminare.
Si tenga poi a mente che chiunque abbia beneficiato del Primo Conto Energia non potrà installare batterie per accumulo.