Lo switch off del digitale terrestre e il bonus tv hanno fatto impennare la rottamazione dei vecchi televisori. Creando non poche difficoltà a tutta la filiera di raccolta dei Raee. Gli operatori avanzano al Mite una richiesta congiunta
Troppe tv da rottamare con lo switch off del digitale terrestre e l’estensione del bonus tv a tutto il 2022. Gli operatori della filiera dei rifiuti elettrici ed elettronici (Raee) temono la paralisi e le sanzioni. Da aprile le quantità da smaltire potrebbero diventare eccessive per il sistema, con il rischio che la grande distribuzione (coinvolta nella raccolta) e gli impianti di trattamento superino i numeri autorizzati per le giacenze. Per questo, gli attori del sistema nazionale di gestione dei Raee si sono appellati al Mite, chiedendo nelle scorse settimane l’adozione di una misura tampone che consenta l’allungamento temporaneo dei tempi di stoccaggio degli apparecchi da smaltire e dei quantitativi massimi in giacenza. Ma la risposta non è ancora arrivata.
La richiesta congiunta
Tra aprile e giugno, quando il passaggio al nuovo digitale terrestre avrà coinvolto tutte le Regioni italiane, la raccolta dei televisori potrebbe raggiungere le 12 – 15mila tonnellate al mese, spiega una nota del Centro di coordinamento Raee. Numeri che secondo il direttore generale dello stesso Centro, Fabrizio Longoni, “potrebbero mettere seriamente in crisi la filiera, fino quasi a fermarla”. Quel che è certo è che le tonnellate raccolte di televisori a fine vita, nel 2021, sono state più di 76 mila, con un aumento del 22% rispetto all’anno precedente. La metà solo nei mesi tra settembre e dicembre, a ridosso dell’attivazione del bonus Tv, l’incentivo statale per l’acquisto di un televisore di nuova generazione in vigore dal 23 agosto 2021. “C’è stata una oggettiva difficoltà nel gestire 8 – 9mila tonnellate al mese di apparecchi televisivi da smaltire nei mesi di settembre, ottobre e novembre”, spiega Longoni in riferimento al forte incremento registrato dalla raccolta nell’ultimo quadrimestre del 2021. “Chiediamo una deroga momentanea – aggiunge – per consentire al sistema di assorbire con serenità l’aumento di dispositivi dismessi, che non ha carattere strutturale e quindi non giustifica investimenti in nuova capacità di trattamento”. La proposta congiunta del Centro di coordinamento Raee, delle associazioni di categoria del trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici e della distribuzione riguarderebbe i prossimi 12 – 18 mesi e consentirebbe una gestione dei ritiri, del trattamento e delle vendite più efficiente per l’intero sistema, fino al ridimensionamento fisiologico dei flussi.
La filiera della raccolta dei Raee in difficoltà da gennaio
Già a gennaio, nel fare il punto sull’andamento della raccolta dei Raee appartenenti al cosiddetto raggruppamento 3 (gli apparecchi con schermi), il Centro di coordinamento sottolineava le difficoltà incontrate dalla filiera. Da un lato, la distribuzione ha dovuto fronteggiare l’assenza di strutture adeguate a raccogliere le grandi quantità di rifiuti di questa tipologia; dall’altro, le aziende di smaltimento si sono ritrovate a dover gestire soprattutto televisori a schermo piatto, il cui trattamento, a differenza dei televisori a tubo catodico, è ancora prevalentemente manuale. I tempi di lavorazione più lunghi hanno comportato una diminuzione della velocità di rotazione delle unità di carico e la conseguente minore disponibilità di ceste per i luoghi della raccolta.