Gli ultimi sei provvedimenti per il clima approvati dal Parlamento europeo prevedono il taglio del 55% di emissioni di gas serra entro il 2030, per raggiungere nel 2050 l’obiettivo della neutralità climatica. Rivisto il sistema ETS e introdotto il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere.
Sono sei i provvedimenti del pacchetto “Pronti per il 55% entro il 2030” approvati dal Parlamento europeo in via definitiva nell’ambito dell’Accordo sulla neutralità climatica entro il 2050, che trasforma l’impegno politico del Green Deal per la neutralità climatica europea entro il 2050 in obbligo vincolante, aumentando l’obiettivo di riduzione delle emissioni UE per il 2030 dal 40% al 55%. Vediamoli nel dettaglio.
La revisione del sistema di scambio di quote di emissioni
Il sistema di scambio di quote di emissione (ETS) è stato rivisto alzando gli obiettivi di riduzione delle emissioni al 62% (rispetto ai livelli del 2005) entro il 2030; prevedendo la graduale eliminazione delle quote gratuite per le imprese fra il 2026 e il 2034. Verrà creato un nuovo sistema ETS II per i carburanti per trasporto su strada e per gli edifici, per determinare il prezzo delle emissioni anche in questi settori, a partire dal 2027 (o dal 2028, se i prezzi dell’energia continueranno ad essere particolarmente elevati). La Commissione europea, entro fine luglio 2026, presenterà inoltre una valutazione di fattibilità a Parlamento e Consiglio europei sull’inclusione nel sistema ETS dei termovalorizzatori dei rifiuti urbani e di altri processi di gestione dei rifiuti, in particolare le discariche. Il provvedimento prevede la costituzione di un Fondo per l’innovazione, finalizzato a sostenere la ricerca e lo sviluppo di prodotti e processi a bassa intensità di carbonio, come le tecnologie per le energie rinnovabili e lo stoccaggio dell’energia, la cattura e l’utilizzo del carbonio.
Emissioni: revisionato il sistema ETS per il trasporto aereo
Il trasporto aereo genera dal 2 al 3% delle emissioni globali di CO2, ma l’impatto climatico complessivo del settore è almeno il doppio rispetto a quello associato alla CO2 emessa. Il trasporto aereo, dopo quello su strada, è la seconda maggiore fonte di impatto climatico generato dai trasporti. La revisione del sistema di scambio di quote di emissioni per il trasporto aereo consentirà di eliminare gradualmente le quote gratuite per il settore entro il 2026, promuovendo l’uso di combustibili più sostenibili.
Introdotto l’adeguamento di carbonio alle frontiere
Obiettivo del nuovo Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM) è indurre i Paesi terzi a fare gli stessi sforzi per la riduzione delle emissioni, evitando che le delocalizzazioni produttive annullino i benefici raggiunti dai Paesi membri. Il nuovo meccanismo include la produzione di ferro, acciaio, cemento, alluminio, fertilizzanti, elettricità, idrogeno; la normativa imporrà alle aziende europee, importatrici di prodotti coperti dal sistema ETS, di comunicare la quantità di emissioni contenute nelle merci alla frontiera. Le aziende dovranno poi acquistare i certificati di carbonio corrispondenti al prezzo che avrebbero pagato per la produzione dei beni all’interno dell’Unione europea. Il CBAM sarà introdotto gradualmente dal 2026 al 2034, in concomitanza con l’eliminazione progressiva delle quote gratuite nel sistema ETS.
Transizione energetica: il Fondo sociale per il clima favorirà l’equità sociale
Garantire una transizione energetica equa e socialmente inclusiva è l’obiettivo con cui verrà istituito, per il periodo 2026 – 2032, il Fondo sociale per il clima dell’Unione europea (SCF). Ne beneficeranno le famiglie vulnerabili, le microimprese e gli utenti dei trasporti particolarmente colpiti dalla povertà energetica. Il Fondo sarà finanziato dai ricavi della messa all’asta delle quote di ETS II, fino a un importo di 65 miliardi di euro, con un ulteriore 25% coperto da risorse nazionali, per un totale stimato di quasi 87 miliardi di euro.
Neutralità climatica: è necessario potenziare l’assorbimento del carbonio
La Risoluzione sui cicli del carbonio sostenibili evidenza che l’impatto delle soluzioni – sia industriali che naturali – per l’assorbimento del carbonio sul bilanciamento delle emissioni è limitato, perciò la priorità va alle riduzioni di gas serra rapide e prevedibili. Tuttavia, L’Unione europea dovrà potenziare il sequestro del carbonio per stoccarne di più nella natura e promuovere soluzioni industriali per rimuovere e riciclare il carbonio in modo sostenibile e verificabile. Rimuovere e stoccare più carbonio dall’atmosfera, dagli oceani e dalle zone umide costiere – con un obiettivo di almeno 310 Mt CO2 di assorbimenti netti entro il 2030 – sarà essenziale per conseguire la neutralità climatica entro il 2050.