Nascono nove nuove comunità energetiche solidali al Sud, tra Campania, Sicilia, Puglia e Basilicata, una risposta concreta contro il caro bolletta e la povertà energetica che nel nostro Paese minaccia oltre 2 milioni di famiglie.
Favorire processi partecipati di transizione energetica dal basso, per ridurre la povertà energetica di famiglie che si trovano in situazioni di difficoltà economica e sociale. Con questo obiettivo Fondazione Con il Sud ha finanziato con 1,3 milioni di euro la nascita di nove comunità energetiche tra Campania, Sicilia, Puglia e Basilicata: ben 525 famiglie e circa 50 enti tra organizzazioni di volontariato, parrocchie, cooperative sociali, consorzi, imprese, istituti di ricerca, istituzioni locali, Comuni e Università. Non è la prima iniziativa in tal senso. Nel 2021 la Fondazione aveva già sostenuto nella periferia est di Napoli, a San Giovanni a Teduccio, la prima comunità energetica e solidale del Sud Italia, il cui impianto solare da 53 kW fornisce energia a circa 40 famiglie.
Cosa sono le comunità energetiche
Le comunità energetiche rinnovabili sono enti composti da soggetti che, su base volontaria, si riuniscono per produrre e consumare energia elettrica pulita. Le comunità energetiche si fondano su un modello energetico decentrato e diffuso, in cui i cittadini diventano prosumers, cioè utenti che non si limitano al ruolo passivo di consumatori (consumer), ma partecipano attivamente alle diverse fasi del processo di produzione (producer) e gestione dei flussi energetici ed economici generati dalla comunità energetica.
Comunità energetiche e solidali per combattere la povertà energetica
Per dare gambe solide al progetto, la Fondazione Con il Sud ha siglato un accordo con la Fondazione Banco dell’energia, il cui scopo principale è combattere la povertà energetica nel nostro Paese finanziando azioni concrete, nel tentativo di arginare un fenomeno in crescita. Secondo le analisi effettuate dall’Osservatorio italiano sulla povertà energetica, i costi che le famiglie devono sostenere per gli usi energetici domestici negli ultimi anni sono lievitati al punto che più di 2 milioni di famiglie (l’8,5%) nel 2019 era in povertà energetica.
Quattro comunità energetiche e sociali saranno avviate in Campania (nei quartieri Poggioreale, Barra e Ponticelli di Napoli e a San Giuseppe Vesuviano; nel rione Ferrovia di Benevento); due in Sicilia (nella periferia sud di Messina e a Regalbuto, in provincia di Enna); due in Puglia (nel rione Candelaro a Foggia e a San Severo in provincia di Foggia); una in Basilicata (ad Anzi, in provincia di Potenza).
Tutte le iniziative finanziate prevedono:
- trasferimento diretto delle risorse economiche;
- accesso a servizi di prossimità;
- fornitura di energia;
- interventi di efficientamento energetico;
- trasferimenti o buoni destinati alla spesa alimentare.
Le comunità locali al centro delle scelte energetiche
Le entrate da incentivi in alcuni casi verranno ripartite proporzionalmente all’utilizzo di energia condivisa, remunerando i comportamenti di consumo virtuosi; in altri, verranno distribuiti in quote identiche, o un mix delle due soluzioni. Una parte delle risorse a disposizione delle comunità energetiche sarà inoltre destinata a iniziative di cittadinanza attiva; di sensibilizzazione alla sostenibilità, al risparmio energetico e al consumo critico; alla rigenerazione territoriale; al potenziamento di iniziative socio-assistenziali e al rafforzamento dei legami di comunità.
Una parte delle entrate sarà destinata all’ampliamento della potenza installata attraverso nuovi impianti o acquisto di tecnologie complementari (es. accumulatori, software). Alcune di queste iniziative si inseriscono in un più ampio quadro di investimenti a sostegno della transizione energetica a livello comunale, regionale o europeo e altre intendono mettere a sistema risorse materiali e immateriali, facendo rete con le comunità energetiche del territorio.
A ogni modo, tutte le comunità finanziate saranno sottoposte a una valutazione di impatto sociale che sarà realizzata da Euricse, con l’obiettivo di disporre di un supporto scientifico nel rilevamento degli effetti economici, ambientali e sociali dei progetti selezionati.
“La transizione energetica e il contrasto della povertà – per il presidente della Fondazione Con il Sud Stefano Consiglio – possono avere come protagoniste le comunità locali che, in un’ottica di condivisione e collaborazione, acquisiscono centralità nelle scelte energetiche. Il paradigma di produzione e consumo dell’energia – aggiunge – si trasforma così da verticale a orizzontale, generando benefici economici, sociali e ambientali. Un percorso che non può fare a meno dell’educazione energetica, non solo per le nuove generazioni, ma anche per gli adulti, per costruire una maggiore sensibilità verso scelte e consumi più sostenibili e consapevoli. Anche in queste esperienze il Terzo Settore ha un ruolo centrale, per la sua conoscenza dei bisogni e delle potenzialità dei territori e per la sua capacità di farli incontrare per generare sviluppo”.