Ambienthesis, Herambiente, Sersys Ambiente e Edison al lavoro nel Sito di Interesse Nazionale abruzzese.
Quattro grandi operatori con l’obiettivo di mettere insieme differenti competenze specialistiche per risanare l’area contaminata di Bussi, baricentro di un sito da 232 ettari appartenenti a undici comuni della provincia di Pescara. Un territorio sul quale è cresciuta l’eccellenza dell’industria chimica italiana per due-terzi del secolo scorso, quando non si era ancora sviluppata la sensibilità sugli impatti ambientali dei processi produttivi.
Al via la newco
Dopo decenni di interventi-tampone e battaglie nei tribunali, si parte con gli interventi di bonifica dei terreni e delle acque sotterranee. A occuparsene sarà Tremonti, newco costituita da quattro aziende di primo piano nei servizi ambientali, vale a dire Ambienthesis, specializzata negli interventi di bonifica, risanamento ambientale, trattamento, recupero e smaltimento di rifiuti speciali e pericolosi; Herambiente, primo operatore in Italia nel trattamento dei rifiuti, appartenente al gruppo Hera; Sersys Ambiente, specializzata nei servizi ambientali, dall’analisi e gestione dei rifiuti alla progettazione di bonifiche; Edison, big dell’energia, impegnata nella produzione da fonti rinnovabili, nell’utilizzo efficiente delle risorse e nei servizi ambientali. La nuova società realizzerà i suoi primi interventi nell’area Tre Monti del Sito di Interesse Nazionale di Bussi sul Tirino e progressivamente estenderà le proprie attività alle altre aree.
La tecnologia
La tecnologia scelta per questa prima fase di intervento è il desorbimento termico, processo di decontaminazione del suolo inquinato che rimuove i composti organici volatili e semivolatili vaporizzandoli. Il tutto tramite un sistema di riscaldamento del terreno che veicola l’aria calda attraverso tubi posti in profondità. I rifiuti misti ai terreni superficiali verranno invece rimossi e trasferiti nei siti deputati al loro trattamento e, dove possibile, recuperati. Sull’area Tre Monti, la newco si inserisce in continuità con le attività di Edison, che ha iniziato a operare nel 2016 con un piano di caratterizzazione delle sostanze presenti in superficie e nel sottosuolo, quindi con la messa in sicurezza del sito tramite il ripristino del capping (il sistema di copertura superficiale), la realizzazione di un impianto di pump & treat per il trattamento e la depurazione delle acque di falda sottostanti e l’installazione di un impianto di estrazione dei vapori.
I prossimi step
Una volta verificati dal Ministero della Transizione Ecologica i risultati dell’attività nella prima porzione di terreno, l’intervento sarà esteso a tutta l’area Nord. Intanto nell’area Sud sono in corso le attività finalizzate alla rimozione dei rifiuti presenti a livello superficiale del terreno. La delicatezza della vicenda e la necessità di garantire una costante interlocuzione con le autorità fanno prevedere il completamento dei lavori entro il 2024.