Uno studio di Nomisma ha quantificato l’impatto delle misure previste dal piano di rilancio dell’economia italiana sia in termini di investimento, che di nuova occupazione
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) è al centro dell’attenzione generale per alcune difficoltà di attuazione emerse nel corso degli ultimi mesi. A questo proposito assume rilievo uno studio promosso da Comieco (Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli imballaggi cellulosici) e ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e realizzato da Nomisma, che ha valutato gli effetti del piano di rilancio dell’economia italiano varato dopo la pandemia con fondi comunitari.
Il Pnrr finanzierà 70 progetti della filiera cartaria, con le graduatorie definitive tutte chiuse a eccezione di una riguardante la linea dedicata ai Comuni per la realizzazione dei centri di raccolta e per il potenziamento della raccolta differenziata.
I fondi, oltre 128 milioni di euro, andranno a 25 strutture nel Nord Italia, 18 nel Centro e 27 nel Mezzogiorno. Inoltre, sono previsti 46 progetti relativi a impianti di trattamento dei rifiuti cartacei. La presenza e il potenziamento degli impianti di trattamento dei rifiuti cartacei, sottolinea lo studio di Nomisma, è una condizione importante per la crescita della raccolta differenziata della carta e cartone in quanto aumenta le possibilità di conferimento della stessa.
L’ammontare complessivo degli investimenti previsti in questo campo (finanziamenti propri più contributi Pnrr) ammonta a 466 milioni di euro. Considerando un ammortamento decennale degli investimenti da Pnrr, le imprese coinvolte investiranno il 21% in più all’anno per i prossimi dieci anni. Con benefici territoriali e ambientali grazie a una maggiore efficienza energetica e conseguente diminuzione di emissioni di CO2, nonché vantaggi economici soprattutto per la creazione di nuovi posti di lavoro.