Regione Lombardia e Ministero dell’Ambiente hanno condiviso la valutazione ambientale sul progetto di impianto di riciclo chimico della plastica proposto da Versalis. Che utilizzerà la tecnologia HOOP, finalizzata al massimo recupero di materia e alla minimizzazione degli impatti ambientali.
Rendere più efficiente il riciclo della plastica affiancando ai processi meccanici anche quelli chimici. È l’obiettivo dell’impianto pilota che si intende realizzare in provincia di Mantova, per il quale Regione Lombardia ha condiviso con il Ministero dell’Ambiente e sicurezza energetica il parere in merito all’istanza di valutazione ambientale. Lo prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta dall’assessore all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo. “Si tratta di un riciclo chimico complementare – ha spiegato Cattaneo – capace di recuperare rifiuti di plastica normalmente destinati all’inceneritore. Una tecnologia che attraverso la pirolisi ha l’obiettivo di attivare un processo virtuoso teoricamente infinito in grado di immettere nella filiera produttiva, nell’ottica dell’economia circolare, polimeri che, come quelli realizzati direttamente dalle fonti fossili, possono essere idonei a ogni applicazione”. “Ai crescenti sforzi dei cittadini impegnati nella raccolta differenziata – ha proseguito l’assessore – si affiancano nuovi processi che migliorano l’efficienza di quello che deve essere sempre di più un circolo virtuoso. In Lombardia vengono differenziati 4,7 milioni di tonnellate di rifiuti urbani. I siti industriali di trattamento sono fondamentali per trasformare quello che per molti è solo spazzatura in una risorsa”.
La tecnologia HOOP rende più efficiente il riciclo della plastica
L’impianto per il riciclo chimico di plastiche miste sarà realizzato da Versalis, all’interno dell’area del polo chimico di Mantova perimetrato all’interno del Sito di interesse nazionale e utilizzerà la tecnologia HOOP, basata su un processo di trattamento di tipo pirolitico, sviluppato dall’azienda in collaborazione con la società di ingegneria Servizi di ricerche e sviluppo. Sarà alimentato da una materia prima seconda prodotta dalla filiera esistente della plastica, con una potenzialità di circa 6.000 tonnellate all’anno. Secondo Versalis, la tecnologia HOOP permette rese del 15 – 20% più alte rispetto a quelle degli impianti di pirolisi convenzionali e con una migliore qualità del prodotto finale. “La pirolisi in senso stretto – ha spiegato Fabio Assandri, responsabile Research, development & technological innovation di Versalis in un’intervista a Polimerica – è solo una parte del processo di riciclo chimico. Resa e qualità dipendono dalle sinergie e ottimizzazioni di tre fasi: la prima è la selezione e preparazione del rifiuto plastico, con l’eliminazione delle frazioni estranee. Si passa poi alla pirolisi, che è un processo chimico, da cui si ottiene con l’ausilio del calore una miscela di idrocarburi: la tecnologia che abbiamo individuato è di tipo termico, in due step, con reattori separati, che presenta il vantaggio di poter modulare le condizioni operative in funzione del materiale alimentato. La terza fase è il trattamento e la modifica degli oli di pirolisi, per ottenere una simil-nafta da riutilizzare in fase di cracking fino a produrre prima i monomeri e poi i polimeri”. Obiettivi di Versalis con l’adozione della tecnologia HOOP sono il massimo recupero di materia e la minimizzazione dell’impatto ambientale, utilizzando il Life cycle assessment dell’intero processo produttivo come criterio di progettazione.