Le tragiche alluvioni che hanno colpito le Marche e l’Emilia Romagna, in tempi recenti, hanno inflitto una ferita profonda al territorio dell’Italia Centrale e al nostro Paese in generale. Dobbiamo istituire un piano di management dei rischi significativo, capace di coordinare le future emergenze che ci colpiranno, ora che il clima è stato alterato. Per ridurre il danno causato dai fenomeni meteo più estremi occorrono interventi di messa in sicurezza del terreno, specie nei territori a maggiore rischio idrogeologico, come quello emiliano. Nella moltitudine di interventi che andrebbero eseguiti vogliamo occuparci qui di uno in particolare: la gestione del suolo mediante l’impiego di pavimentazione permeabile.
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Strade e alluvioni
Pensiamo a che cosa accade a una strada durante una violenta alluvione. In caso di evento particolarmente severo, le vie di comunicazione possono subire diversi danni: allagamento, erosione, impossibilità di percorrenza, crepe e buche di dimensione importanti… A seconda della qualità dell’infrastruttura, della sua vecchiaia e delle tecnologie di prevenzione dell’azione dell’acqua piovana implementate, il danno riportato può essere più o meno significativo. Inserendo una pavimentazione permeabile che consenta all’asfalto di assorbire l’acqua, invece di accumularla sulla superficie, si può prolungare la vita della via di comunicazione, rendendola più adatta a tollerare grandi quantità di pioggia.
La pavimentazione permeabile come risposta al cambiamento climatico
Le alluvioni che stiamo imparando a conoscere sono determinate da tre principali fattori: intensità delle precipitazioni, durata del fenomeno atmosferico e convergenza sullo stesso punto di numerose masse di aria fredda. Eventualità come quelle che hanno coinvolto l’Emilia-Romagna si devono a particolari vulnerabilità del territorio (il 45% di quella regione è a rischio alluvionale) e all’aumento indiscriminato di perturbazioni di questo vigore, che non sono storicamente presenti nel nostro Paese e si devono all’alterazione climatica che sta interessando il pianeta.
Nel 2022 gli eventi intensi sono aumentati del 55% rispetto all’anno precedente (e hanno ucciso 29 persone) e anche i dati del 2023 segnalano un aumento, la cui percentuale deve ancora essere stabilita perché si attende un’elaborazione definitiva da parte dell’ISTAT. Il ciclo dell’acqua è uno dei fenomeni più intensamente influenzati dal global warming. All’aumentare delle temperature, l’atmosfera terrestre trattiene maggiore umidità nei suoi strati più bassi, generando fenomeni più consistenti. I mesi di siccità prolungata che caratterizzano sempre più spesso l’estate e la primavera induriscono il terreno, rendendolo meno capace di assorbire le piogge.
Questo fenomeno è noto come effetto asfalto. Il nome si deve al fatto che questo materiale, generalmente, non è capace di assorbire acqua. Ciò può cambiare, dal momento che è possibile impiegare un asfalto poroso, capace di assorbire l’acqua in eccesso dovuta alle precipitazioni torrenziali. Un sistema virtuoso abbina a una pavimentazione permeabile un’infrastruttura sotterranea dotata di serbatoi di accumulo, capaci di raccogliere l’acqua piovana mantenendola a disposizione delle comunità per i periodi di siccità.
Una superficie speciale per fenomeni atmosferici fuori dal normale
La pavimentazione permeabile, chiamata anche drenante o porosa, è un tipo di superficie ingegnerizzata secondo una progettazione moderna. Il materiale resta solido e compatto ma consente all’acqua di filtrare attraverso di esso, senza formare pozzanghere in superficie. È una concezione diametralmente opposta a quella del cemento o dell’asfalto waterproof, che non consentono alcuna infiltrazione ai liquidi. I materiali utilizzati in strade e pavimentazioni di questo tipo sono ghiaia, pietra frantumata o terra pressurizzata. A seconda della località e dell’esigenza si utilizza un determinato materiale piuttosto che un altro.
Durante il fenomeno piovoso, l’acqua riesce a filtrare attraverso la pavimentazione e viene intrappolata nello strato poroso sottostante. È naturalmente una soluzione provvisoria poiché il fluido viene poi assorbito dal suolo circostante, oppure incamerato presso appositi serbatoi di conservazione. Questi sono generalmente collocati sotto terra.
Non solo pavimentazione permeabile: cosa può fare questo settore contro le alluvioni
Il ruolo che il settore delle pavimentazioni e quello della distesa di strade possono giocare contro le alluvioni è rilevante. Queste infrastrutture sono tra le principali opere che l’uomo colloca in natura e si pongono come un chiaro segno di un’attività antropica che invade, in qualche modo, un paesaggio regolato e messo in simbiosi da qualcuno che non è l’uomo. Investendo in ricerca e sviluppo, è possibile trovare un modo per impattare meno. Un modo di riuscirci è proprio quello di creare pavimentazioni permeabili e drenanti. L’obiettivo deve essere quello di arrivare a un punto in cui risultino ecologiche nonché, contemporaneamente, utili e gradevoli alla vista.
Se a terra implementeremo soluzioni maggiormente in grado di rispondere allo stress dovuto a un fenomeno alluvionale, saremo in grado di proteggere meglio anche le abitazioni e le altre infrastrutture che poggiano su quelle pavimentazioni smart e tecnologicamente avanzate. Le zone più sensibili e a rischio dovrebbero iniziare a riconvertire le loro vie di comunicazione, sfruttando sempre più le ultime soluzioni messe a disposizione dal settore, dai pavimenti drenanti alle griglie salvaprato, ecologiche e in grado di trattenere l’acqua proteggendo giardini e spazi verdi.
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