Il progetto scientifico e culturale della Stazione zoologica Anton Dohrn sarà realizzato grazie alla riqualificazione della struttura storica di Poste Italiane all’interno della Villa comunale di Napoli, con un investimento di 3 milioni di euro
“Sarà la più grande biblioteca del mare d’Europa, con volumi antichissimi che grazie a un progetto di digitalizzazione diventeranno fruibili a tutti i ricercatori del mondo, aumentando la capacità di studio sulla biodiversità dei mari” così Roberto Danovaro, presidente della Stazione zoologica Anton Dohrn racconta il progetto scientifico e culturale che vede crescere spazi e funzioni culturali all’interno dello spazio della Villa comunale di Napoli. È stato infatti siglato un accordo con cui la struttura di Poste Italiane situata all’interno della Villa comunale viene trasferita alla Stazione Zoologica, che qui realizzerà la Biblioteca del Mare della Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli trasferendovi testi storici, fotografie e documenti scientifici tra i più prestigiosi al mondo. La nuova struttura sarà aperta al pubblico, non solo a scienziati ma anche a studenti e appassionati, che potranno interrogare volumi antichi e pubblicazioni scientifiche recentissime grazie a sistemi digitali. “Avere pieno accesso alle informazioni scientifiche raccolte 150 anni fa è fondamentale per capire che cosa è cambiato, come adattarsi e come contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici sulla vita dei mari e degli oceani” spiega Danovaro.
I tempi di realizzazione della seguiranno quelli previsti dal Pnrr. Il sito è completamente da ristrutturare e la sua rifunzionalizzazione avverrà con un progetto architettonico all’avanguardia, che sarà realizzato con il contributo della Soprintendenza ai Beni culturali, con un investimento di circa 3 milioni di euro. Dopo l’acquisizione dal Comune di Napoli della Casina del Boschetto, trasformata a seguito di un’importante opera di riqualificazione, restauro e rifunzionalizzazione nel Museo Darwin-Dohrn, primo ed unico esempio in Italia di centro scientifico-culturale rivolto esclusivamente alla biodiversità marina ed evoluzione della vita in mare, l’ente fondato nel 1872 da Anton Dohrn aggiunge un altro tassello al processo di valorizzazione e fruizione dei propri spazi. “La Biblioteca – conclude Danovaro – si affiancherà al museo e all’acquario per far sì che la Villa comunale diventi realmente un luogo dove si può imparare divertendosi, dove conoscere meglio il mare che abbiamo di fronte e, allo stesso tempo, acquisire una maggiore sensibilità su come difenderlo e proteggerlo”.