Aliplast ed Hera Luce hanno unito le forze, in nome della sostenibilità. Dal loro sforzo congiunto è nato Loome, il lampione in plastica riciclata, e ulteriormente riciclabile, ideale per smart cities e nuclei urbani particolarmente attenti alla sostenibilità. L’illuminante si basa su una tecnologia messa a punto da Niteko, per il suo brand Lorelux, ed è stata presentata a Ecomondo Rimini, nel 2022. Si tratta di un progetto virtuoso, alla realizzazione del quale hanno partecipato anche i cittadini, fornendo la plastica proveniente dalle loro utenze. La materia prima per la realizzazione di Loome, infatti, proviene dalla differenziata domestica.
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Dalla raccolta all’illuminazione
Il processo produttivo di Loome potrebbe essere studiato e ripetuto, poiché esemplifica bene come si possa chiudere un cerchio virtuoso che parte dalla raccolta differenziata e termina con un prodotto utile e gradevole alla vista. Si comincia dall’operato del privato cittadino, il quale viene raccolto da Gruppo Hera e AcegasApsAmga, due realtà che collaborano a un unico obiettivo da anni: quello di massimizzare la frazione di plastica che può essere reindirizzata al riciclo. Messa assieme questa porzione, le due aziende non la trattano, bensì la mettono all’asta, ove viene acquistata generalmente sempre dallo stesso attore: Aliplast. Il brand è parte della ramificazione di Hera e si dedica al recupero operativo di materie plastiche.
L’azienda produce un polimero aggregato, ricavato dalla plastica riciclata, che viene poi ceduto a Niteko. A questo punto, il prodotto viene trattato secondo la tecnica dello stampaggio rotazionale. Si tratta di un procedimento a basso impatto ambientale, il quale dona al materiale la flessibilità necessaria per adattarsi a qualsiasi forma. Compresa, naturalmente, quella di un lampione cittadino. Loome, di fatto, consente di rinnovare in maniera sostenibile l’illuminazione urbana, aprendo le nostre città a una nuova frontiera, più ecologica. Quando, inevitabilmente, il ciclo di vita di Loome si conclude, il lampione può essere nuovamente riciclato.
La plastica che lo compone può essere triturata svariate volte, dando origine a nuovi lampioni o altri elementi. Siamo di fronte a un perfetto esempio di economia circolare.
Loome nelle smart cities
L’ispirazione per Loome si deve all’intenzione di creare corpi illuminanti di nuova concezione per una futura smart city. Il lampione non contiene metalli e questo lo rende in grado di resistere alla corrosione. Non solo. La plastica che lo costituisce non scherma le onde radio. In tal modo, questo particolare punto luce non ostacola la connettività e l’operatività della domotica di una smart city. Non solo. Su Loome si possono installare eventuali dispositivi per comunicare dati o informazioni in tempo reale, così da rendere il centro urbano uno spazio sempre più a misura di cittadino, intelligente, sicuro e sostenibile.
Pensiamo alla praticità di poter inviare segnalazioni in tempo reale sulla situazione del traffico o sul numero dei posteggi liberi disponibili nei parcheggi della città. Avere a disposizione queste informazioni, prima di mettersi in auto, potrebbe significare una concreta riduzione delle emissioni inquinanti. Loome ha tutto il potenziale per poter cambiare radicalmente il nostro apporto all’illuminazione urbana e fornirci arredi più vicini alle esigenze di un pianeta che ha drasticamente bisogno che il suo abitante più invasivo, l’uomo, cambi il suo approccio nei confronti della casa comune che lo ospita.
Loome, il lampione infinito
Plasmato nella plastica riciclata, Loome può essere progettato secondo linee di design moderno, contemporaneo e modulare. O tutto il contrario. La libertà creativa offerta dalla duttilità della plastica riciclata è enorme. Lo slogan utilizzato da Hera per promuovere il prodotto, il lampione infinito, è legato alle sue possibilità di riuso. Le parti in plastica possono infatti essere triturate e riutilizzate per generare altri illuminanti. Il produttore afferma che questo processo è infinito ma, in realtà, non lo si può confermare: la plastica tende infatti a perdere qualità e consistenza ogni qual volta venga riciclata. A un certo punto, ci si potrebbe trovare con una materia prima inadatta a un nuovo utilizzo.
Diritto alla riparazione
Un interessante aspetto di Loome, che lo rende più sostenibile di altri prodotti, è il fatto che ogni sua parte sia separabile. L’illuminante si può disassemblare in ogni componente, così da consentire tutte le riparazioni del caso, qualora dovessero rendersi necessarie. Ciò non è scontato in un’epoca come questa, nella quale si tende a cestinare ciecamente. Ogni parte può essere cambiata e ricollocata. Se fosse perfettamente integra, non vi sarebbe alcuna difficoltà a riutilizzarla in un altro lampione della stessa forma, così da non doverla gettare via. I criteri di progettazione rendono ogni parte sostituibile, prevenendo in questa maniera i possibili sprechi.
Gli agenti atmosferici intimoriscono Loome molto meno rispetto a un lampione metallico. Salsedine, pioggia e gelo non creano problemi strutturali alla plastica. La longevità di questo corpo illuminante è ben più elevata rispetto a quella delle tipiche illuminazioni cittadine.
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