Ogni anno 14 miliardi di mozziconi di sigarette vengono dispersi nell’ambiente, in Italia. Con danni enormi in termini di inquinamento dato che ogni mozzicone può inquinare fino a 60 litri di acqua.
Ogni anno in Italia circa 14 miliardi di mozziconi di sigarette vengono gettati per strada, in spiaggia o nelle acque. Non a caso costituiscono il 40% dei rifiuti complessivi presenti nel Mediterraneo, con un’incidenza maggiore di bottiglie, sacchetti di plastica e lattine. Sono alcuni dei numeri che caratterizzano il littering, espressione inglese utilizzata per indicare l’atto di gettare o abbandonare oggetti che non servono più nelle aree pubbliche, invece che negli appositi bidoni o cestini dell’immondizia. Vale anche per i bicchieri e le bottiglie di plastica e carta, per i giornali e i volantini.
Un terzo delle persone con un rifiuto in mano diventano litterer
Secondo uno studio realizzato da Althesys, il fenomeno assume di anno in anno dimensioni più importanti non solo per la carenza di sanzioni, ma anche perché si tratta di un malcostume che incentiva chi osserva ad assumere il medesimo comportamento. Non solo. L’emergenza sanitaria ha portato come conseguenza un utilizzo crescente dei prodotti monouso, che poi vengono dispersi nell’ambiente senza la dovuta cura. Un’indagine realizzata da Save The Planet evidenzia che solo il 30% dei cittadini conosce il significato di littering e il suo impatto sull’ambiente. E proprio la mancata conoscenza contribuisce alla diffusione di comportamenti sbagliati. Un’inversione di tendenza si registra nella fascia dei più giovani, con un effetto benefico in famiglia. Secondo uno studio realizzato dall’Associazione internazionale per la comunicazione ambientale (Aica) in collaborazione con l’Università di Torino, un terzo delle persone in possesso di un potenziale rifiuto si trasformano in litterer, mentre due su tre attuano comportamenti corretti (69% tra le donne e 60% tra gli uomini). Abbandonare i piccoli rifiuti in strada significa escludere la possibilità di recuperare materia e dunque risparmiare risorse. Inoltre, i rifiuti dispersi nell’ambiente si decompongono molto lentamente: un chewing gum impiega cinque anni a decomporsi, un sacchetto di plastica non meno di un secolo. Quanto all’impatto, basti pensare che un mozzicone di sigaretta può inquinare fino a 60 litri d’acqua. Da Mc Donald’s a Bat, nel corso dell’ultimo anno numerose grandi aziende hanno lanciato campagne di sensibilizzazione su questo problema, in collaborazione con istituzioni e associazioni di settore. Piccoli passi in avanti per fronteggiare un problema enorme.