Cibo, beni di consumo e utilities sono i settori in cui i consumatori si mostrano più propensi a fare scelte di acquisto sostenibili. Inquinamento, consumo delle risorse disponibili e produzione di rifiuti i temi che destano maggiore preoccupazione e spingono a scelte il più possibile rispettose dell’ambiente.
L’attenzione ai temi sociali e ambientali guida sempre di più le scelte dei consumatori sostenibili, che rispetto agli altri pongono maggior attenzione alla propria impronta di CO2 e valutano il rispetto delle norme e la corporate governance di un’azienda come impegno ad assumere comportamenti etici e responsabili. Sono alcuni risultati della Sustainable Consumer Research, condotta da Sap nel dicembre 2021 (coinvolgendo in Italia 762 persone di età compresa tra i 20 e i 79 anni) volta a comprendere come si comportano i consumatori italiani quando devono decidere acquisti per la propria famiglia o per sè stessi negli ambiti del cibo e dei beni di consumo, della moda, dei servizi finanziari e bancari, i servizi di pubblica utilità e i viaggi. La ricerca evidenzia che la maggiore preoccupazione per gli italiani è l’inquinamento dell’acqua, considerato un problema importante da più della metà degli intervistati (53%), seguito dall’inquinamento dell’aria (43%), dal consumo delle risorse disponibili (38%) e dalla produzione di rifiuti (35%). Nonostante la crisi sanitaria degli ultimi due anni, il tema della salute globale si pone al penultimo posto tra i timori degli italiani con il 16% di risposte, davanti solo al tema della diseguaglianza economica (6%). “Ogni anno realizziamo la Sustainable Consumer Research per conoscere ciò che i clienti delle aziende con cui lavoriamo desiderano – racconta Carlos Diaz, Chief Sustainability Officer, Svp Emea South di Sap – I consumatori green stanno definendo le nuove regole di mercato e rappresentano un nuovo punto di riferimento, perché definiscono quali aziende sopravvivono e quali prosperano. Comprendere le tendenze del mercato della sostenibilità è essenziale per gestire un’organizzazione sostenibile e intelligente. Le aziende che padroneggiano queste tendenze possono rendere la sostenibilità redditizia e il profitto sostenibile”.
Consumo sostenibile: in quali ambiti?
La categoria cibo e beni di consumo è quella con la percentuale più alta di consumatori orientati alla sostenibilità: il 35%. Le categorie utilities, servizi finanziari e bancari, moda mostrano un livello di maturità moderato, rispettivamente con il 22%, 21% e 17% dei rispondenti. Il settore dei viaggi evidenzia invece una maturità minore (9%). Rispetto all’edizione passata, lo studio di quest’anno evidenzia che i consumatori italiani sostenibili sono meno disposti a pagare un premium price per i prodotti e servizi sostenibili (in media dichiarano lo 0 – 5% in più) rispetto agli altri consumatori, che sono disposti a pagare in media tra l’11 e il 20% in più. Nel settore della moda, una fetta molto ampia di consumatori (73%) è preoccupata per le questioni sociali: il trattamento corretto dei lavoratori, compensi adeguati e il rispetto dei diritti degli animali sono valutati elementi importanti. Nel settore bancario circa il 21% dei consumatori considera le questioni legate alla sostenibilità critiche nella scelta di prodotti finanziari o investimenti. Inoltre, una porzione abbastanza ampia di consumatori (15%) si definisce fedele verso gli istituti con cui già collabora e non compara fra loro gli istituti in base a performance sulla sostenibilità. Nell’ambito delle utilities, sebbene solo il 17% dei consumatori possa essere considerato green, circa il 44% si preoccupa di temi sociali (come adeguati compensi per i lavoratori e rispetto dei diritti umani). I clienti mostrano poi un’elevata propensione, stimata tra l’11 e il 20% in più, a pagare per energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili.
Come aumentare il coinvolgimento dei consumatori sulla sostenibilità
Come un’azienda può accrescere il coinvolgimento dei clienti sui temi legati alla sostenibilità? Per la categoria cibo e beni di consumo, il 60% degli intervistati ha indicato di voler ricevere informazioni trasparenti sui prodotti; per il fashion la modalità preferita, con il 40%, è la possibilità di accedere a un tool che visualizzi come le azioni dei consumatori contribuiscano direttamente alla sostenibilità; per il settore bancario la prima modalità di interazione, con il 45% di risposte, è la possibilità di fare formazione su come adottare comportamenti e pratiche sostenibili; infine, per i consumatori green delle utilities risulta predominante con il 37% la possibilità di poter far parte di gruppi social tematici proposti dall’impresa.