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Legumi e ambiente: perché scegliere proteine vegetali fa bene al pianeta

Piselli sfusi
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Ormai gli esperti ce lo stanno dicendo in ogni modo possibile: dobbiamo tutti iniziare a modificare le nostre abitudini di alimentazione, con una maggiore attenzione nei confronti del pianeta Terra. C’è in modo in particolare un cibo che dovremmo limitare al massimo, la carne, che ha un costo ambientale fin troppo alto (e che, e questo lo prova la scienza, alla lunga può anche generare seri problemi di salute). Ecco perché al posto delle proteine di origine animale sarebbe meglio puntare sui legumi se abbiamo davvero a cuore il futuro del nostro ambiente. Scopriamo insieme tutto quello che è necessario sapere nel merito della questione.

I problemi etici sul consumo di carne

Ecco tutto quello che c'è da sapere riguardo all passaggio da una dieta con proteine di natura animale a quelle vegetali: ecco i vantaggi dei legumi.
Piatti colmi di legumi

C’è innanzitutto una questione di tipo etico, ai quali i vegani più puristi sono particolarmente affezionati. Per soddisfare la domanda, vengono utilizzati metodi di allevamento intensivo che confinano gli animali in spazi estremamente angusti, impedendo loro di comportarsi in modo naturale. Questi animali vengono selezionati geneticamente per crescere velocemente e trattati con antibiotici in modo non necessario.

Ogni anno, oltre 70 miliardi di animali vengono allevati nel mondo, e si stima che circa 50 miliardi trascorrano l’intera esistenza in allevamenti intensivi, dove sono trattati come oggetti piuttosto che come esseri viventi dotati di sensibilità.

Le immagini che circolano sui social condivise dagli attivisti parlano da sé e sono decisamente impressionante: nei video spesso vediamo polli o maiali allevati per la produzione di carne in strutture chiuse, senza accesso alla luce naturale né alla possibilità di comportarsi in modo istintivo.

Consumando meno alimenti di origine animale e preferendo proteine vegetali, possiamo cambiare radicalmente il sistema alimentare globale e migliorare la vita di miliardi di animali allevati.

Una significativa riduzione del consumo di proteine animali a livello mondiale consentirebbe in aggiunta di liberare risorse e terreni, favorendo metodi di produzione più sostenibili e rispettosi del benessere degli animali. Riducendo l’acquisto di carne economica prodotta in modo crudele, possiamo altresì sostenere i produttori che adottano pratiche etiche.

I problemi ambientali sul consumo di carne

I legumi e le proteine di origine vegetale dovrebbero essere preferite a quelle animali anche per motivazioni di tipo ambientale.

Gli allevamenti intensivi sono tra i principali responsabili del cambiamento climatico, causano l’inquinamento di suoli e corsi d’acqua e sprecano risorse naturali fondamentali.

Ridurre il consumo di carne e derivati è una delle scelte più efficaci che possiamo fare a livello individuale per diminuire le emissioni di gas serra e contribuire alla salvaguardia del pianeta.

L’industria zootecnica in modo particolare è responsabile di circa il 15% delle emissioni globali di gas serra, un valore superiore a quello prodotto da tutti i mezzi di trasporto, come automobili e aerei, messi insieme.

Riducendo la domanda di prodotti di origine animale, è possibile preservare riserve d’acqua e tutelare habitat essenziali. L’allevamento intensivo è infatti la principale causa della perdita di ecosistemi naturali e della deforestazione a livello globale.

Puntare sui legumi

Dobbiamo iniziare a passare da una dieta a base di proteine animali a quelle vegetali, come quelle dei legumi: ecco cosa devi sapere.
Diversi tipi di fagioli

Anche solo sostituire un pasto settimanale a base di carne con uno a base vegetale può ridurre la tua impronta di carbonio di circa 4 kg e contribuire a risparmiare acqua dolce e terreni preziosi. Mantenendo questa abitudine per un anno, si potrebbero tagliare circa 180 kg di emissioni di CO₂. E aumentando il numero di pasti vegetali, i benefici per il pianeta e per gli animali sarebbero ancora più grandi.

Tutt’altro discorso, invece, vale per i legumi come i classici fagioli, che tra l’altro sono molto versatili e possono essere usati in diverse ricette (anche in alcune preparazioni dolci!).

La produzione di fagioli comporta il 90% in meno di emissioni dannose di gas serra rispetto alla carne bovina (per 100 g di proteine). A differenza della produzione di bestiame, i fagioli apportano benefici all’ambiente in cui crescono, convertendo l’azoto presente nell’aria in una forma utilizzabile nel suolo.

La coltivazione di fagioli presenta anche benefici per i nostri terreni. Anche dopo la raccolta, una parte dell’azoto presente nelle radici dei fagioli rimane nel suolo, migliorandone la qualità e riducendo la necessità di fertilizzanti per le colture dell’anno successivo.

Coltivare fagioli inoltre richiede tipicamente meno fertilizzanti rispetto alla produzione animale, riducendo così il rischio di scarichi chimici e preservando la qualità dell’acqua.

C’è un ulteriore aspetto molto interessante che riguarda la coltivazione dei legumi, ed è legato alla biodiversità: I legumi favoriscono infatti la crescita di nuovi organismi viventi e contribuiscono alla complessità ecologica, fungendo da componente essenziale per il funzionamento naturale degli ecosistemi.

Un toccasana per la salute

Non dimentichiamoci, infine, gli indubbi benefici per la salute. Secondo quanto dichiarato dal Dr. Adeyemo della UCLA Health, “una porzione di fagioli contiene in media circa 8 grammi di proteine. Una porzione di 3 once (circa 85 grammi) di carne di manzo, invece, contiene 22 grammi di proteine. Ma, anche se hanno meno proteine rispetto alle fonti animali, i fagioli contengono molti meno grassi saturi e colesterolo”.



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Alberto Muraro

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