L’Ance chiede di definire con chiarezza i criteri di sostenibilità e interesse pubblico degli interventi urbanistici. E superare il tabù di demolizioni e ricostruzioni, con l’obbiettivo di zero consumo di suolo al 2050.
Entro gennaio il Governo vorrebbe arrivare all’approvazione del Disegno di legge sulla Rigenerazione urbana. Tuttavia, il Disegno di legge non decolla perché Regioni e Comuni contestano la prospettiva di affidare il coordinamento delle decisioni al Governo nazionale (leggi Rigenerazione urbana, non è solo una questione di fondi). A fianco dell’esecutivo si schiera l’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance), che sollecita l’approvazione della legge, sostenendo esplicitamente l’opzione di una struttura di coordinamento nazionale dei progetti e l’istituzione di un fondo per la rigenerazione urbana nel quale confluiscano tutte le risorse disponibili. Secondo Ance, è necessario delineare il concetto di rigenerazione urbana, definendo con chiarezza gli obiettivi di sostenibilità e di interesse pubblico che gli interventi urbanistici devono rispettare. In tema di consumo di suolo, inoltre, l’obiettivo deve essere l’occupazione netta di terreno pari a zero entro il 2050 e, in caso di utilizzo di nuovo suolo, vanno previste parallele azioni di rinaturalizzazione, de-impermeabilizzazione e bonifica di suolo già consumato.
Il tabù da superare
“La nuova proposta di legge presentata dal ministro Giovannini al Senato sulla rigenerazione urbana è una buona base da cui cominciare a discutere, al contrario delle proposte che abbiamo visto in passato. Noi aderiamo con entusiasmo”, ha dichiarato il presidente di Ance Gabriele Buia. “Dopo anni in cui le città sono state molto trascurate dalla nostra politica questo è un buon inizio – ha aggiunto – non significa che tutto sia risolto, ci sono tabù da abbattere se si vuole davvero parlare di una nuova stagione per la rigenerazione urbana. Il primo tabù è la demolizione e ricostruzione. Dobbiamo sapere che senza questo strumento non faremo rigenerazione urbana”. Tra i Sindaci in prima linea su questo tema c’è Roberto Gualtieri, neo Sindaco di Roma. Gualtieri ha candidato la Capitale ad ospitare l’edizione 2030 di Expo, indicando nella crescita degli investimenti immobiliari e nella rigenerazione urbana alcuni dei principali obiettivi del suo mandato. Ma una rigenerazione che ruoti intorno alla sostenibilità.