Chiudi
Cerca nel sito:

La follia visionaria di Eden Project

Eden Project
Condividi l'articolo

In Cornovaglia, un’opera unica al mondo ha riportato la vita selvaggia all’interno di una miniera di caolino esausta. Un monumento alla biodiversità e a chi crede che nulla è impossibile

di Alberto Giuliani

“Se entri in una scuola e chiedi ai bambini cosa vogliono fare da grandi, troverai chi risponde l’astronauta, chi il medico o chi il ranger. Ma questo non significa essere visionari. Visionario è chi ci crede, fino a giocarsi ogni cosa”. Queste sono le parole di Tim Smit, un britannico di origini olandesi che un sogno ha trasformato in uno degli uomini più popolari d’Inghilterra. Un evangelista, lo definisce il celebre architetto Nicolas Grimshaw, perché la gente lo segue come un profeta e la stampa ne parla con entusiasmo. Tim Smit ha cresciuto una foresta tropicale nel vento della Cornovaglia, l’ha coperta con un sistema di cupole enormi e l’ha chiamata Eden Project. Due milioni di piante chiuse in una struttura creata con materiali tracciati e sostenibili, autosufficiente dal punto di vista energetico e del consumo di acqua. Pavimenti ottenuti da lino e mais, rivestimenti creati dal riciclo di bottiglie di Heineken, e un sistema di passerelle aeree per godere la fastosità della foresta come fossimo aquile. “Ho creato le biosfere più grandi del mondo per testimoniare la bellezza della natura e proteggere la biodiversità del nostro Pianeta, ma soprattutto per dimostrare che nulla è impossibile” racconta Tim, passeggiando tra le palme della sua foresta, che ogni anno accoglie un milione di visitatori.

Riportare la vita selvaggia in una miniera esausta

Tutto è cominciato per caso, durante una vacanza in Cornovaglia. Tra quelle fredde colline Tim ha provato disgusto nel vedere le miniere di caolino scavate nella terra e abbandonate quando l’attività non è più stata redditizia. “L’essere umano può salvare solo ciò che ama, e può amare solo ciò che conosce” spiega, “per questo ho sognato di mostrare a tutti la bellezza della natura che rinasce dal degrado”. “Quando Tim si presentò da me, raccolsi la sfida proprio per la follia che rappresentava. Riportare la vita selvaggia in una miniera esausta, per di più nel clima della Cornovaglia. Era qualcosa di impensabile e la struttura che Tim mi chiedeva di progettare per proteggere la sua foresta fu per me una sfida irrinunciabile” racconta l’architetto londinese Nicolas Grimshaw. Quando si trovò davanti all’asprezza della miniera che Tim aveva individuato per la sua foresta, Grimshaw immaginò di coprirla con bolle di sapone, che quando si posano si adattano a ogni superficie unendosi tra loro, come in un gioco di bambini. Bolle gigantesche, fatte di esagoni e triangoli che si intersecano tra loro, aggrappate a un esile scheletro in acciaio. “La struttura è spinta più a esplodere verso l’esterno che a implodere, per questo le grandi sfere sono ancorate a terra, come tende da campeggio” spiega Sir Grimshaw, aggiungendo che le finestre poligonali sono realizzate con polimeri di tetrafluoroetilene (ETFE): il loro peso è appena l’1% di quello che sarebbe stato usando il vetro, ma sono in grado di reggere il carico di un’auto. “25.000 metri quadrati coperti, un’altezza di 50 metri che può contenere anche la Tower of London. In due anni di lavoro abbiamo costruito un’opera unica al mondo” conclude l’architetto con un sorriso.

Miniere caolino Cornovaglia

Il nuovo Eden nascerà a Quingdao

In questi mesi Tim Smit ha iniziato i lavori di costruzione di un nuovo Eden in Cina, nella città di Quingdao. Sorgerà in un’area ambientalmente depressa dall’estrazione di sale e dagli allevamenti intensivi di gamberi. E srotolando sul tavolo del suo ufficio l’ambizioso progetto, spiega: “Eden Project è un monumento alle persone che vogliono un mondo migliore. E’ come in Peter Pan. Gli uomini hanno bisogno di una storia nella quale credere per poter volare”

Eden Project interno

Ultime Notizie

Cerca nel sito