La riqualificazione delle cave di marna ha portato alla nascita dell’Oasi di Baggero e, nei prossimi mesi, a quella della Via del cemento. Un esempio concreto di impegno della comunità locale nello sviluppo sostenibile.
Dalla cava di marna di Baggero nel Comune di Merone (Como) che dal 1928 ha alimentato il cementificio locale, è arrivato il materiale che ha permesso l’edificazione di buona parte dei palazzi milanesi. Una volta chiuso il sito estrattivo a causa del suo esaurimento negli anni settanta, l’area è stata bonificata e i due sistemi a fossa in cui si sviluppava la cava, sono stati trasformati in laghetti comunicanti alimentati da un piccolo torrente che prima scorreva all’interno dell’area di estrazione. La rinaturalizzazione dell’area ha permesso la nascita dell’Oasi di Baggero: un’area aperta al pubblico compresa tra i Comuni di Merone, Monguzzo, Lambrugo e Lurago d’Erba, fortemente voluta dalla comunità. I sentieri sono stati messi in sicurezza e sono nati nuovi percorsi pedonali, è stata realizzata un’area giochi per i bambini e un osservatorio astronomico, mentre il vecchio deposito della cementeria è stato riqualificato e convertito in “Centro Parco” con aule didattiche, sala convegni e un ostello. La base di partenza ideale per andare alla scoperta del Parco della Valle del Lambro. “Il Comune ha fatto alcuni interventi – spiega il Sindaco di Merone, Giovanni Venossi – ma quello dell’Oasi è un progetto comunitario, che vede coinvolti imprenditori che hanno investito, associazioni ambientaliste che si sono dedicate all’obiettivo e cittadini che, tra le altre cose, stanno ristrutturando le vecchie cascine aderendo a una visione condivisa”.
La via del cemento
Lo sviluppo di questa piccola comunità guarda al turismo sostenibile. Da qualche anno è nato un rural resort, composto da un hotel energeticamente autonomo, frutto della riqualificazione di un mulino del 1700 che adesso produce energia da fonti rinnovabili, e un’azienda agricola, che vende i suoi prodotti anche online. Nell’ambito del più ampio progetto territoriale “Make Como”, è stata inoltre annunciata la prossima realizzazione della “via del cemento”: un itinerario per far conoscere le produzioni, i luoghi di lavoro e la cultura operaia che hanno segnato la storia di questa zona. Il percorso partirà dalle cave di Baggero e Brenno, dove si estraeva la materia prima; condurrà nel giardino della marna estratta, in quello del clinker – una miscela di argilla e calcare cotta, da cui per macinazione si ricava il cemento – e infine nella stazione dei trasporti. Ad illustrare la storia del prodotto e le diverse fasi della sua creazione saranno una serie di totem, gigantografie, video, sale immersive e laboratori pratici che intrecceranno la storia locale con la chimica, l’ecologia e l’ingegneria industriale, con l’intento di analizzare e rappresentare il rapporto tra l’uomo e il cemento. Il progetto verrà finanziato con 350 mila euro a fondo perduto stanziati da Fondazione Cariplo e con 130 mila euro investiti dal Comune di Merone.