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Isola di calore: cause, effetti e strategie per mitigarla

I grattacieli di una città
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L’espressione isole di calore fa riferimento all’aumento ingente delle temperature esterne nel momento in cui ci si sposta da un’area rurale (o comunque verde) ad un’area urbana densamente popolata. Si tratta in sostanza di un vero e proprio microclima, legato ad una serie di fattori che non andrebbero assolutamente sottovalutati. Il fatto che nelle città, grandi e piccole, non ci siano abbastanza aree verdi in grado di diminuire le temperature è infatti un grosso problema, rispetto al quale è necessario trovare al più presto una soluzione. Vediamo insieme tutto quello che è necessario sapere riguardo a questo tema.

Indice contenuti

Le cause delle isole di calore

Con l'aumento delle temperature nelle zone urbane si vanno a creare le cosiddette isole di calore: ecco che tipo di conseguenze hanno.
Una città di notte

Si tratta senza ombra di dubbio di una delle sfide climatiche più complesse che le città devono affrontare ed è il diretto effetto della modifica del paesaggio naturale da parte dell’uomo. La differenza di temperatura tra le aree urbane e quelle rurali meno sviluppate è legata alla capacità delle superfici in ciascun ambiente di assorbire e trattenere il calore. Il cemento, rispetto alle zone verdi come i parchi, è per esempio un materiale in grado di assorbire molta energia termica, il che ovviamente comporta un aumento delle temperature: ecco perché, nel periodo estivo, alcune grandi metropoli possono diventare dei veri e propri “forni”. Tra i materiali che più facilmente generano un aumento di calore in città troviamo inoltre i mattoni, l’asfalto, l’acciaio, il vetro e in generale i rivestimenti di colore scuro.

Diverso invece è il discorso per quanto riguarda i luoghi dove sono presenti molte piante, come le campagne. Le piante, infatti, assorbono l’acqua dal suolo attraverso le loro radici e, successivamente, immagazzinano l’acqua nei loro steli e foglie. Quest’acqua, alla fine, raggiunge piccoli fori situati sulla parte inferiore delle foglie e da qui si trasforma in vapore acqueo che viene rilasciato nell’aria. Questo processo è chiamato traspirazione e agisce come un condizionatore d’aria naturale.

Il problema dei materiali “urbani”

I sopracitati materiali che vengono di norma utilizzati per costruire abitazioni ed edifici di varia natura sono accomunati da un elemento in particolare, il loro colore, tendenzialmente scuro. Acciaio, mattoni e asfalto sono sovente grigi, neri, marroni, e com’è noto queste tonalità assorbono con facilità tutte le lunghezze d’onda della luce convertendole in calore, facendo quindi riscaldare l’oggetto colpito dai raggi UV. Al contrario, un oggetto bianco riflette tutte le lunghezze d’onda della luce: la luce in questo caso non viene convertita in calore e la sua temperatura non aumenta in modo significativo.

Possibili soluzioni

Quanto detto finora ci deve portare necessariamente a delle riflessioni rispetto alle modalità con cui costruiamo nuovi insediamenti urbani. Non è un caso se alcune città, quelle più attente alle dinamiche climatiche, abbiano iniziato da tempo a “schiarire” i loro edifici e le loro strade, coprendo per esempio le strade di asfalto nero, i parcheggi e i tetti scuri con un rivestimento grigio più riflettente. Si tratta di cambiamenti di non poco conto in grado di ridurre drasticamente le temperature dell’aria urbana, soprattutto durante il caldo estivo.

Si ricordi, inoltre, che molti materiali da costruzione moderni sono impermeabili: questo fa sì che l’acqua non possa scorrere attraverso superfici come un mattone o una lastra di cemento come farebbe attraverso una pianta. Senza un ciclo di flusso ed evaporazione dell’acqua, queste superfici non possono vantare nulla che riesca a raffreddarle. Utilizzare materiali diversi maggiormente “traspiranti” potrebbe dunque aiutarci a risolvere il problema.

Non dimentichiamo, infine, quanto sia importante in quest’ottica piantare giardini sui tetti degli edifici urbani: un recente studio condotto a Los Angeles, in California, ha a proposito evidenziato come cambiamenti simili sarebbero sufficienti per farci risparmiare quasi 100 milioni di dollari all’anno in costi energetici legati a sistemi di raffreddamento (e non solo).

In generale, per risolvere un simile problema dovremo fare affidamento sempre più spesso, in futuro, a tecnologie innovative, come i pavimenti drenanti e le superfici “cool”, che riducono l’accumulo di calore. Le città dovrebbero anche investire in infrastrutture intelligenti che monitorino le temperature e regolino il raffreddamento in modo più efficiente.

Gli effetti deleteri delle isole di calore

Ecco tutto quello che devi sapere riguardo alle isole di calore, un fenomeno che comporta l'aumento delle temperature delle aree urbane.
Le grandi finestre di un grattacielo

Le isole di calore sono una delle tante dimostrazioni dell’ impatto negativo delle attività umane sul pianeta Terra e, di conseguenza, anche sulla nostra stessa salute. Si pensi, giusto per fare un esempio, al fatto che una grande città come New York è di 4° più calda rispetto alle altre rurali circostanti: questo incremento può causare problemi anche piuttosto gravi come la disidratazione o i colpi di calore, a volte fatali per le persone più fragili (come gli anziani).

Le temperature elevate richiedono ovviamente anche più energia per far funzionare ventilatori e condizionatori d’aria, il che può portare a interruzioni di corrente molto pericolose, ad esempio, per i pazienti ricoverati negli ospedali.

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Alberto Muraro

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