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Inquinamento digitale: cos’è, come si manifesta e come possiamo ridurlo?

Un computer acceso
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Si potrebbe pensare che la nostra presenza online, come i nostri profili social o i siti internet che creiamo e/o frequentiamo, non abbiamo alcun impatto sull’ambiente che ci circonda. Purtroppo la realtà dei fatti è ben diversa. Tutto quello che facciamo sul mondo immateriale del web impatta sul pianeta Terra, in un modo o nell’altro: questo è quello che oggi gli scienziati chiamato inquinamento digitale, un fenomeno complesso del quale forse si parla troppo raramente, lasciando spazio ad altri tipi di inquinamento altrettanto dannosi come quello dell’aria o dell’acqua. Qui di seguito lo andremo dunque ad analizzare cercando di capire in che modo si manifesta e come possiamo sperare di ridurlo.

Indice contenuti

Cos’è l’inquinamento digitale

L'inquinamento digitale rappresenta un pericolo per la salute del pianeta Terra: ecco di cosa si tratta esattamente come combatterlo.
Rifiuti accumulati a Pattaya

Stiamo parlando nello specifico dell’impatto a livello di emissioni di anidride carbonica che viene generato dall’uso, dalla produzione e dallo smaltimento di prodotti elettronici di varia natura, ma che al contempo dipende anche dalle infrastrutture di rete e dai vari servizi online. Le stime a nostra disposizione ci dicono che questo tipo di fenomeno causa il 4% delle emissioni di CO2 a livello mondiale, numeri che ci dovrebbero dunque portare a compiere una seria riflessione rispetto ad alcuni dei nostri comportamenti quotidiani. La preoccupazione degli esperti, infatti, è che con il passare degli anni, in futuro, questo tipo di percentuale sia destinata ad aumentare ulteriormente, proprio in considerazione del fatto che, ormai, una grossa parte della nostra vita la passiamo, per diletto o per lavoro, connessi a internet o a computer, smartphone e tablet.

Giusto per avere un termine di paragone: secondo le ultime stime degli esperti si prevede che nel 2025 l’intero settore IT delle aziende, a livello globale, sarà in grado di generare un’impronta di carbonio equivalente a quella di oltre 450 milioni di automobili. Si sta parlando di tutte le auto attualmente in circolazione nel continente europeo, corrispondenti ad un terzo di tutte le autovetture al mondo.

Le cause

Vediamo ora più nel dettaglio quali sono le principali fonti dell’inquinamento digitale al quale dobbiamo far fronte. Una grossa fetta di inquinamento digitale dipende dai cosiddetti data center, i luoghi dove sono conservati i server, le macchine in grado di distribuire ed elaborare le informazioni attraverso le reti. Stiamo parlando di dispositivi di grandi dimensioni, con un importante peso sia per quanto riguarda il consumo di elettricità sia per quanto riguarda il raffreddamento delle sue componenti e degli ambienti dove sono installati.

Tutto l’universo hardware e software è noto per il suo ingente consumo di energia. Si pensi in questo senso all’affascinante tecnologia cloud, che per quanto comoda (permette infatti di salvare grandi quantità di dati in rete, senza il rischio di perderli) ha un impatto notevole in termini energetici che non andrebbe in alcun modo sottovalutato.

Per nostra fortuna, molte aziende (anche per una questione di reputazione agli occhi dei loro clienti) hanno iniziato ad attivarsi, negli ultimi anni, per diventare sempre più sostenibili anche da un punto di vista digitale. La strada da fare è ancora lunga, ma è fondamentale ricordare, al contempo, che per limitare i danni causati da questo fenomeno chiunque, nel suo piccolo, può svolgere un ruolo cruciale.

Come limitare l’inquinamento digitale

L'inquinamento digitale è un problema serio che dobbiamo affrontare al più presto possibile: ecco da cosa è dipende e quali sono le soluzioni.
Un piccolo germoglio

Ognuno di noi, con poche e semplici azioni quotidiane, è in grado di fare la differenza. Se tutti iniziassimo a seguire le stesse regole, senza per questo rinunciare alle comodità quotidiane, potremmo realmente rendere il mondo un posto migliore (e meno inquinato). Ecco dunque qualche consiglio in questo senso.

  • Preferire dispositivi a basso consumo: pptare per computer, smartphone e altri dispositivi elettronici certificati con etichette di efficienza energetica – come Energy Star – può ridurre significativamente il consumo energetico;
  • Riciclare i prodotti elettronici: quando un dispositivo raggiunge la fine del suo ciclo di vita, è essenziale riciclarlo correttamente per recuperare materiali preziosi e ridurre i rifiuti elettronici. Molti produttori offrono programmi di ritiro e riciclo per i loro prodotti. Gettare rifiuti di natura elettronica nel posto sbagliato non solo è un grosso peccato, ma è anche molto pericoloso perché contribuisce in maniera sensibile all‘inquinamento ambientale. Spesso, infatti, determinati dispositivi vengono costruiti anche con sostanze e materiali profondamente tossici.
  • Inviare e-mail con giudizio: molti di noi sul posto di lavoro sono costretti a inviare decine di e-mail al giorno. Alcune di queste, tuttavia, potrebbero essere sostituite con una veloce comunicazione a voce. Cerchiamo dunque di inviarle con una logica, evitando il più possibile di caricarle di inutili allegati.
  • Preferire l’archiviazione locale dei file, piuttosto che quella in cloud;
  • Limitare l’uso della videocamera: a volte, in alcune riunioni, la nostra immagine sullo schermo è del tutto inutile. Quando possibile spegniamo dunque la videocamera e limitiamoci a parlare con i colleghi a voce e/o tramite chat. In generale, non ricorrere in modo eccessivo allo streaming video può rivelarsi utile: questa tecnologia richiede infatti una grande quantità di energia, in particolare per quanto riguarda l’alta definizione. Ridurre la qualità di streaming o limitare il tempo trascorso a guardare video online può diminuire la propria impronta di carbonio.
  • Ottimizzare le app e i software: usare versioni leggere di app e software, chiudere le applicazioni non utilizzate e pulire regolarmente i file inutili dal dispositivo può migliorare l’efficienza energetica;
  • Preferiamo sempre i messaggi testuali a quelli vocali, in quanto questi ultimi consumano un quantitativo maggiore di dati e di energia.
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Alberto Muraro

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