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L’importanza delle coccinelle in agricoltura per la biodiversità e la salute degli ecosistemi

Coccinelle in agricoltura: due coccinelle su una foglia
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Tutti conosciamo le coccinelle. Si tratta di insetti piccoli e affascinanti, che popolano giardini, prati e campi. Sono noti principalmente per le loro vivaci livree e le caratteristiche macchie nere poste sulle elitre. Queste adorabili creature rivestono un ruolo fondamentale per il mantenimento dell’equilibrio degli ecosistemi. Non è un caso se sono considerate, in alcuni contesti, come specie ombrello nonché indicatori di biodiversità. Grazie alla loro dieta, principalmente carnivora, sono alleate preziose contro parassiti e insetti nocivi, contribuiscono alla riduzione dell’uso di pesticidi chimici e favoriscono la salute di piante e ambiente.

Esploriamo il pianeta delle coccinelle e scopriamo l’importante contributo che danno alla conservazione della biodiversità. Vediamo inoltre quali sfide queste piccole creature debbano affrontare in un contesto di cambiamento climatico crescente e inquinamento ambientale sempre più considerevole.

Il ruolo biologico delle coccinelle


La coccinella svolge un ruolo fondamentale nella lotta biologica contro i parassiti e gli insetti nocivi. Forse non tutti sanno che si tratta di un essere davvero molto vorace, capace di ingurgitare grandi quantità di parassiti che trova golosissimi, quali afidi, acari, cocciniglie e altri organismi considerevolmente dannosi per le piante. Questa caratteristica rende le coccinelle preziose alleate per l’agricoltura e la gestione dei giardini, contribuendo al controllo delle infestazioni. Una colonia di golosi coccinellidi può mantenere una coltivazione in salute senza alcuna necessità di ricorrere a pesticidi chimici dannosi, per l’ambiente e l’uomo.

In molti Paesi poveri, o in realtà che puntano sul biologico, per ridurre l’impiego di prodotti chimici e mantenere l’equilibrio naturale degli ecosistemi, si fa ampio uso di coccinelle in agricoltura. Questi insetti, inoltre, possono essere introdotti in serre e coltivazioni protette per combattere i loro omologhi nocivi, allontanandoli con la loro semplice presenza. In questo modo si migliora qualità e resa dei raccolti. La presenza di coccinelle, nei giardini e negli orti, non solo favorisce la salute delle piante, ma contribuisce anche all’incremento della biodiversità.

Questi piccoli benefattori contribuiscono attivamente alla conservazione della diversità. Spesso li sottovalutiamo, ma giocano un ruolo molto importante nel mantenimento dell’equilibrio degli ecosistemi. La loro presenza aiuta infatti a regolare le popolazioni di insetti nocivi, prevenendo danni eccessivi alle piante e limitando la diffusione di malattie. In aggiunta, le coccinelle rappresentano una fonte di cibo per numerosi predatori: uccelli, ragni, anfibi e numerosi altri, svolgendo così un ruolo fondamentale nella catena alimentare.

La diversità di specie di coccinelle presenti in un ecosistema può essere considerata un indicatore ecologico della qualità ambientale. Gli zoologi sono convinti di questo, sebbene precisino che il discorso vale, in generale, per le specie autoctone e non per quelle alloctone. Naturalmente, come numerose altre specie di insetti, le coccinelle sono anche piuttosto sensibili al cambiamento climatico e all’inquinamento, che possono causare la perdita del loro habitat naturale.

Una specie minacciata

Coccinelle in agricoltura: close-up di una coccinella
Le coccinelle in agricoltura svolgono un ruolo molto importante, ma sono minacciate dal cambiamento climatico

Il riscaldamento globale, le estati più calde e gli inverni più miti possono alterare i cicli di vita e le dinamiche delle popolazioni di coccinelle. Fenomeni di questo tipo e di questa potenza influenzano la loro capacità di controllare gli insetti nocivi e di adattarsi alle nuove condizioni ambientali. Il coccinellide, come molti altri insetti, ad esempio gli impollinatori, non è in grado di adattarsi repentinamente all’aumento di temperatura e soffre l’assenza della stagione fredda. Nel giro di qualche tempo potrebbe riuscire ad adattarsi al nuovo clima, com’è tipico per ogni specie animale che muta e si evolve al cambiamento delle sue condizioni di vita, ma corriamo il rischio che l’estinzione anticipi la mutazione.

L’inquinamento, da parte sua, e in particolare l’uso massiccio ed eccessivo di pesticidi chimici, rappresenta un altro pericolo per le coccinelle. Così come per la biodiversità in generale. L’esposizione a sostanze chimiche tossiche riduce sopravvivenza e fertilità degli insetti, e dunque anche delle coccinelle, compromettendo la loro efficacia nella lotta biologica, mettendo a rischio la stabilità degli ecosistemi e, forse principalmente, portando queste specie sull’orlo dell’estinzione.

Proteggere e favorire le coccinelle in agricoltura

Per proteggere e favorire la presenza delle coccinelle in agricoltura, assicurandosi così manforte naturale e gradevole alla vista, dati i colori che caratterizzano questi insetti, è possibile adottare una serie di misure semplici ed efficaci. Ecco alcune azioni che possono fare concretamente la differenza:

  • creazione di un ambiente favorevolepiantare fiori e piante autoctone, che attraggano coccinelle e altri insetti utili, fornendo loro cibo e rifugio, è un ottimo modo di attirare colonie di insetti. Calendule, carote selvatiche, coriandolo e achillea sono particolarmente apprezzati dalle coccinelle e rappresentano un metodo valido di attirarle;
  • rifiuto di un eccessivo utilizzo di pesticidi. Quantomeno, è necessario impiegarne in quantità modeste. Un simile prodotto può danneggiare le popolazioni di coccinelle e alterare l’equilibrio degli ecosistemi che abitano;
  • rispetto della biodiversità. Lo abbiamo già scritto: manteniamo una buona varietà di piante e generiamo un habitat accogliente, nel giardino o nell’orto, allo scopo di incoraggiare la presenza di diverse specie di coccinelle e altri insetti impollinatori. Esistono biomi urbani e agroforestali presso i quali sono stati collocati rifugi per impollinatori e flora autoctona. Si tratta di luoghi certificati, protetti e dall’impatto tracciabile.
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Mattia Mezzetti

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