L’impatto dei pesticidi sull’agricoltura ha un costo esoso. Nonostante essi siano utilizzati a fin di bene, per proteggere la coltura da insetti nocivi, erbe infestanti e malattie, spesso arrecano più danno che beneficio. Ciò si deve al fatto che l’utente finale, quello che sceglierà il prodotto sugli scaffali di un supermercato, ricerca un frutto bello, che sia il più perfetto possibile. Salute umana, ambiente e biodiversità sono seriamente minacciate dall’abuso di queste sostanze chimiche. È importante conoscere i rischi del loro utilizzo e promuovere pratiche agricole che ne diminuiscano la cieca dipendenza.
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Indice dei contenuti
Impatto dei pesticidi e problematiche connesse
Educazione e pratiche sostenibili
Abbassare l’impatto dei pesticidi tramite la regolamentazione
Impatto dei pesticidi e problematiche connesse
I problemi causati da un utilizzo eccessivo di pesticidi sono svariati. Per prima cosa, pensiamo alle acque. I componenti chimici impiegati nella composizione del pesticida possono infiltrarsi nel terreno, e lo fanno con facilità quando sono presenti in quantità elevate. Così facendo raggiungono la falda acquifera sottostante e contaminano le risorse idriche di cui fa uso la comunità locale per bere, irrigare e curare la propria igiene. Gli effetti sono naturalmente devastanti sull’ecosistema acquatico, la fauna selvatica che ne fa uso e le comunità umane che vivono nelle vicinanze.
Che dire poi della perdita di biodiversità? I pesticidi non si limitano a portare a termine il loro compito: quello di sterminare tutti gli insetti dannosi per le colture seminate all’interno dell’appezzamento ove vengono utilizzati. Eliminano anche gli organismi simbiotici con l’ecosistema. Esistono infatti insetti che agevolano la crescita della coltura e la rafforzano. La componente letale del pesticida non fa alcuna distinzione tra buoni e cattivi, bensì stermina tutti. In fin dei conti, è quello il suo scopo. Pensiamo alle api. Esse sono molto vulnerabili alle sostanze chimiche utilizzate in agricoltura e non è raro che intere colonie siano spazzate via dagli agricoltori desiderosi di un raccolto più bello e vigoroso.
La ricerca ci fornisce un ulteriore elemento per fare attenzione all’impatto dei pesticidi. Il loro utilizzo sarebbe infatti correlato all’insorgenza di patologie neurologiche, disfunzioni ormonali e malattie potenzialmente letali come il cancro. Ciò non mette a rischio soltanto il lavoratore agricolo, che inevitabilmente è quello a contatto più stretto con la sostanza. Anche il consumatore potrebbe infatti finire esposto a concentrazioni pericolose di elementi chimici tramite il cibo ingurgitato.
Come ridurre l’utilizzo
Alla luce di queste informazioni, è consigliabile trovare un modo di utilizzare meno sostanze di questo tipo, così da ridurre l’impatto dei pesticidi su quanto consumiamo. Per poterci riuscire nel concreto, è necessario intraprendere alcune misure. Esse possono essere adottate da ogni singolo coltivatore, nel suo piccolo, ma, perché si raggiunga un risultato concreto, gli sviluppi devono necessariamente essere sostanziali, di sistema.
La salvaguardia di specie vegetali repellenti dei parassiti e la cura di insetti utili alla proliferazione della coltura possono già ridurre in maniera considerevole la necessità di investire in prodotti chimici. L’agricoltura biologica, per definizione, si basa sullo sfruttamento esclusivo di metodi naturali e, così facendo, protegge il suolo e i suoi frutti dai rischi della penetrazione chimica. Questo tipo di coltivazione è già ampiamente diffusa ma non ha ancora il bacino di utenza della tradizionale. Anche il mercato dei pesticidi meno impattanti è in rapida ascesa, con ricercatori e aziende che cercano alternative light a quelli più diffusi.
Educazione e pratiche sostenibili
Per ridurre l’impatto dei pesticidi si deve ridurre la necessità di utilizzarli. Occorre riconvertire il tradizionale processo agricolo affinché si possano portare avanti le produzioni, in maniera fruttuosa, anche senza dover ricorrere a questi mezzi. Al fine di limitare l’insorgenza di malattie e parassiti è possibile fare uso della tecnica di rotazione delle colture, riducendo il bisogno di trattamenti e agevolando l’autoregolazione del suolo. Anche l’agricoltura di precisione è in grado di favorire la naturalità del processo, destinando all’azione del pesticida soltanto piccole porzioni del seminato. In tal maniera, si limita la penetrazione delle sostanze nel suolo. Un’applicazione mirata del prodotto chimico è molto meno impattante di una massiccia.
Programmi di formazione specifica e incentivi economici dedicati possono avvicinare i produttori, e di conseguenza anche il consumatore, a una agricoltura più attenta e rispettosa del territorio. Chi acquista non deve farlo all’oscuro di tutto. È importante che l’acquirente sia messo a conoscenza dei potenziali rischi per la salute derivati dal consumo di prodotti sui quali si è abusato con i pesticidi. Al momento dell’acquisto, si deve poter effettuare una scelta consapevole di che cosa significhi consumare quel determinato frutto o quella specifica verdura.
Abbassare l’impatto dei pesticidi tramite la regolamentazione
Anche il legislatore deve fare la propria parte. Occorre una regolamentazione rigorosa sull’uso dei pesticidi. Le normative devono stabilire precisi limiti di utilizzo e garantire che i prodotti autorizzati siano sicuri, per l’ambiente come per la salute umana. La trasparenza va sempre promossa e l’etichettatura accurata dei prodotti alimentari deve essere adottata e resa omogenea, in modo che i consumatori possano sapere se si è fatto ricorso a sostanze chimiche durante la produzione e quali siano state usate.
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