Parc des îles è nato dal recupero dell’ex cokeria di Drocourt, uno dei più grandi impianti di produzione di carbon coke europei del XX secolo. Fa parte dei 109 siti del bacino minerario di Pais de Calais Patrimonio dell’Unesco, che testimoniano la storia della prima industrializzazione.
Strutturato intorno a una rete di piccole isole e ricchissimo di biodiversità, caratterizzato da spazi naturali cangianti, il Parc des îles è un parco urbano naturale e paesaggistico interamente forgiato dall’uomo, sui 160 ettari dell’ex sito industriale della cokeria di Drocourt. Situato nel nord della Francia, nel dipartimento del Pas-de-Calais, non lontano dal Belgio, si estende nei Comuni di Drocourt, Hénin-Beaumont e Rouvroy, intrecciando paesaggi fatti di prati, bosco, zone umide e sette piccole isole dai nomi evocativi: l’isola del luppolo e quella del vento, l’isola del giardino, l’isola dimenticata, l’isola della roccia e quella della laguna. Vi sono state allestite strutture dedicate allo sport, tra cui una pista ciclabile, sentieri escursionistici e percorsi di fitness. Ci sono giardini tematici e campi di bocce; c’è chi pratica il nordic walking o il biathlon, chi preferisce l’orienteering, chi fa volare gli aquiloni o, semplicemente, passeggia tra gli stagni, chi riposa sui prati o sugli isolotti che punteggiano l’area. Il parco viene promosso come un paradiso per le attività sportive all’aperto, polifunzionale e facilmente raggiungibile in modalità dolce.
Il paesaggio culturale del bacino minerario di Pas de Calais
La cokeria di Drocourt, entrata in funzione nel 1930, per quasi un secolo è stata uno dei più grandi impianti di produzione di carbon coke in Europa. Nel 2004 il sito minerario è stato smantellato, poi bonificato da Charbonnages de France. Nel 2006 la Communauté d’agglomération d’Hénin-Carvin, la struttura intercomunale delle città di Hénin-Beaumont e Carvin, ha deciso di avviare la riconversione dell’area dismessa e realizzato questo polmone verde di 44 ettari, delimitato da tre cumuli di scorie, che si inserisce non solo nella vasta area del territorio di Hénin-Carvin, ma in quella ancora più grande del bacino minerario del Nord-Pas de Calais entrato nel 2012 nel Patrimonio mondiale dell’Unesco come paesaggio culturale vivente, testimonianza della lunga storia industriale dell’area. Il carbone fu scoperto per la prima volta nel Pas-de-Calais il 7 giugno 1842, a Oignies, nel terreno del castello della signora De Clercq, quando l’ingegnere Mulot scavò un pozzo artesiano per la sistemazione dei giardini. Quasi un secolo dopo l’apertura dei primi pozzi, l’attività di lavorazione del carbone decollò in tutto il distretto. Gli ultimi pezzi di carbone sono stati estratti dalla fossa 9-9bis nel dicembre 1990, segnando la fine della produzione nel bacino carbonifero. Del patrimonio industriale sopravvissuto sono iscritti nella Lista dell’Unesco 109 diversi siti, dove si possono visitare pozzi e gallerie, torri di sollevamento, ferrovie, stazioni, città minerarie e terril, montagnole alte fino a 150 metri formatesi dall’accumulo dei materiali di scarto delle operazioni di scavo minerario. Un’eredità rappresentativa della prima industrializzazione in Francia e in Europa.