La biodiversità rappresenta, nella sua totalità, l’enorme gamma di specie animali, vegetali e microbiche che abitano sul nostro pianeta. Si tratta di una varietà che ha un ruolo fondamentale non soltanto nel funzionamento degli stessi ecosistemi, ma anche per quanto riguarda la nostra sicurezza alimentare, e non solo.
Esistono in modo particolare alcune aree del pianeta Terra che possono vantare una biodiversità a dir poco straordinaria, ma fin troppo spesso messa in pericolo dalle attività umane e dallo sfruttamento delle risorse naturali. Ecco quali sono.
La Foresta Amazzonica in Brasile
La Foresta Amazzonica è spesso chiamata dagli esperti “il polmone verde del mondo”, proprio in funzione dell’enorme quantità di vegetazione al suo interno e del ruolo che quest’ultima gioca per quanto riguarda la regolazione del clima a livello mondiale. L’Amazzonia, attraversata dal Rio delle Amazzoni, si estende su un territorio gigantesco di 6,5 milioni di km quadrati, toccando ben nove Paesi del Sud America (la fetta più grossa però appartiene al Brasile).
Si tratta di un’area popolata da un’immensa varietà di specie animali e vegetali, con migliaia di piante tropicali endemiche, anaconde, giaguari, scimmie, uccelli esotici (come i variopinti ara macao), capibara e chi più ne ha più ne metta. Si parla di oltre 100.000 diverse specie di invertebrati, 3000 specie di pesci d’acqua dolce e 427 specie di mammiferi, di cui 114 specie di primati soltanto in Brasile. Praticamente un universo a sé, minacciato oggi più che mai dalla deforestazione che ci sta facendo perdere porzioni di foresta ad una velocità di quasi 1000 campi da calcio al giorno, mettendo in serio pericolo oltre agli animali anche molte tribù locali che da secoli abitano queste zone in simbiosi con la natura.
Il Triangolo dei Coralli in Indonesia
L’enorme arcipelago asiatico ospita il famoso Triangolo dei Coralli, bagnato dai mari del Mar di Banda, del Mar di Celebes e del Mar di Giava. Quest’area della Terra è estremamente ricca di biodiversità marina e presenta un’ampia varietà di pesci, coralli, squali, tartarughe marine e molto altro ancora. Le formazioni coralline rappresentano un ecosistema estremamente importante per le creature del mare poiché forniscono rifugio, cibo e sostentamento a tutti gli animali che ne abbiano bisogno.
Le Isole Galápagos in Ecuador
Il noto scienziato Charles Darwin decise di sbarcare proprio in questo arcipelago di origine vulcanica per poter studiare in maniera approfondita la sua teoria dell’evoluzione. Stiamo parlando di un gruppo di isole che da molti punti di vista potrebbero infatti essere considerate come una sorta di laboratorio naturale per lo studio dell’adattamento e dell‘evoluzione delle specie.
Le Galápagos sono molto celebri in modo particolare per la presenza di tartarughe giganti, grandi iguane marine, pinguini e di tante varietà di uccelli. Purtroppo, la diversità biologica di questi territori è stata messa in pericolo dall’intervento dell’uomo, che ha introdotto nel corso del tempo diverse specie aliene (è il caso di alcuni invertebrati come le ascidie) che stanno mettendo in serio pericolo le specie autoctone.
Il Madagascar
Diventata molto celebre grazie ad una pellicola d’animazione, la grande isola al largo delle coste africane ha permesso, grazie al suo livello di isolamento geografico, lo sviluppo di un ecosistema unico e davvero ricchissimo. Sono numerose qui le specie endemiche, tra cui spicca il lemure, un particolare tipo di piccolo primate simile alla scimmia. Il Madagascar è straordinario proprio in funzione del fatto che gran parte del suo ecosistema, circa l’80%, è rappresentato da specie di animali e piante impossibili da trovare nel resto del pianeta Terra.
La Grande Barriera Corallina in Australia
La Grande Barriera Corallina dell’Australia è il più grande sistema corallino al mondo e un patrimonio inestimabile dell’umanità intera. Il Great Barrier Reef ospita una miriade di colorati coralli, pesci tropicali, squali, tartarughe marine e molte altre specie marine.
Purtroppo, anche in questo caso le attività umane e il riscaldamento degli oceani stanno mettendo a rischio lo stato di salute di tale ecosistema: nel 2021, a proposito, l’UNESCO si è trovato costretto ad inserire la Grande Barriera Corallina Australiana nei siti ritenuti in pericolo.
Il Bacino del Congo in Africa Centrale
Gran parte dell’Africa è nota per la sua immensa varietà di specie naturali, e questo anche grazie ad un certo tipo di rappresentazione sui media. Forse non tutti sanno però che al di là delle celebri savane un’altra area di importanza fondamentale dal punto di vista della biodiversità il Bacino del fiume Congo, nell’Africa Centrale, un’area nota per la sua ricca diversità di piante, animali e anche di popoli indigeni.
Una specie in questo caso spicca su tutte, quella del gorilla di montagna, animale che secondo il WWF è tra gli esemplari in via di estinzione, a causa non soltanto del disboscamento ma anche del bracconaggio selvaggio.
La Tundra Artica
Le sterminate regioni della Siberia settentrionale, gli altopiani dell’Islanda e la Lapponia (regione nella Svezia, Finlandia e Norvegia settentrionale) ospitano una biodiversità unica al mondo che presenta specie animali che nel corso dei millenni sono riuscite ad adattarsi a condizioni estremamente complesse, con temperature molto rigide e scarsità di cibo. Tra di esse ricordiamo le volpi artiche, i caribù, i lemmini e una vasta serie di uccelli migratori.