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Green gaming, il futuro sostenibile dei videogiochi eco-friendly

Green Gaming: Mario, Luigi e Yoshi come action figures in giardino
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Il concetto di green gaming sta via via assumendo un ruolo sempre più centrale nell’industria dei videogiochi. Salire sul treno dell’innovazione nel nome della sostenibilità è una necessità che accomuna tutti i nomi del settore, a partire da PlayStation, Xbox e Nintendo, proprietarie delle tre piattaforme più diffuse, fino ad arrivare alle varie software house che sviluppano i titoli. La spinta al cambiamento, in questo settore ormai di massa, pur se alle prese con una crisi di vendite considerevole, arriva anche – e soprattutto, potremmo dire – dall’approccio responsabile dei giocatori stessi. Questi dimostrano infatti una buona sensibilità nei confronti della minimizzazione dell’impatto ambientale.

Il green gaming: videogiochi e sostenibilità

L’avanzamento tecnologico, in questo preciso momento storico, non può certo prescindere dall’ecosostenibilità. Imprese e distributori coinvolti, nel futuro prossimo, saranno chiamati a una transizione digitale e dovranno dimostrare di essere in grado di garantire, contemporaneamente, la facilità di distribuzione su scala globale del prodotto videogioco e una accettabile risposta alla richiesta di non inquinare, comunicata a gran voce dalla community dei gamers.

La crescita del segmento merceologico dei videogiochi è stata esponenziale, negli ultimi anni. Sebbene attualmente il settore appaia in flessione, quel che è stato messo in primo piano nel recente passato è innegabile. Le nuove modalità di intrattenimento e interazione piacciono molto, soprattutto ai giovani, ma sono gradite anche da chi abbia qualche primavera in più. Il successo ludico non è passato inosservato e ha evidenziato alcune questioni da risolvere, dal punto di vista dell’ecosostenibilità. È infatti sorta l’esigenza di conciliare una diffusione sempre più capillare del medium con la richiesta di un avanzamento tecnologico eco-friendly.

La consapevolezza del consumatore è motivo di stimolo all’individuazione di soluzioni realmente efficaci. Allo scopo di plasmare l’universo del gaming in un’ottica di armonia con l’ambiente, occorre risolvere le tre principali questioni che il settore è chiamato ad affrontare:

  • abbattere le emissioni di anidride carbonica;
  • ridurre i consumi energetici;
  • diminuire la quantità di rifiuti elettronici.
Green gaming: due bambini che giocano ai videogiochi
La tendenza del green gaming può traghettare l’industria verso un futuro più ecosostenibile

Come contrastare le emissioni di CO2

Pressoché ogni settore industriale al mondo ha all’ordine del giorno, come primo punto, la riduzione delle proprie emissioni. Ciò vale anche per il gaming. La proliferazione delle piattaforme di gioco ha avuto come diretta conseguenza lo sviluppo di potenti console e PC, che hanno naturalmente esigenze energetiche rilevanti. Questo deciso miglioramento delle prestazioni, ha generato maggiori emissioni di anidride carbonica.

Il problema da affrontare con determinazione dall’intera industria, ora, è la realizzazione di computer e console estremamente performanti, come richiedono gli appassionati, che tengano però sotto controllo i consumi. Non soltanto durante le operazioni di produzione e distribuzione, bensì anche nella fase di gioco, quella per cui il prodotto è pensato.

Come sopperire alla produzione di rifiuti elettronici

Una delle criticità più evidenti di questo ambito, naturalmente, riguarda l’obsolescenza rapida dei dispositivi e dei componenti hardware utilizzati dall’industria. Questo ciclo, ampiamente incontrollato, genera un flusso crescente di rifiuti elettronici (RAEE). I materiali contenuti all’interno degli hardware sono pericolosi per l’ambiente. Tra essi abbiamo plastica, metalli pesanti ed elementi non biodegradabili.

La contaminazione dell’ambiente non può derivare proprio dalla tecnologia. Al contrario, è necessario che questa si orienti verso il riuso e il riciclo, al fine di dare nuova vita alle risorse per un’economia circolare. Altrimenti, saremmo costretti a scegliere tra progresso e sostenibilità. Non possiamo certo permettercelo.

Ridurre i consumi energetici: la vera sfida del green gaming

L’esperienza di gioco, nel panorama attuale, richiede infrastrutture tecnologiche avanzate. I dispositivi impiegati sono ad alta potenza, dotati di sistemi di raffreddamento che non possono prescindere dal lavorare a pieni giri. I server di gioco e i componenti, dunque, sono responsabili di considerevoli consumi energetici. Nell’ambito del gaming online, le server farm sono continuamente attive. Devono infatti supportare costantemente l’interazione dei giocatori, mantenendo vivo l’ambiente di gioco. Le esigenze energetiche sono dunque elevatissime, e non possono che essere contrastate con strategie risolutive vigorose.

La battaglia del green gaming si combatte prevalentemente su questo fronte. Le altre due esigenze appaiono contrastabili, pur richiedendo un impegno serio e un progresso tecnologico rilevante, che potrebbe gravare sui costi dell’hardware per il gamer; mentre questa è un avversario ben più ostico.

L’industria sta puntando sempre più sui cosiddetti GAAS (games as a service), veri e propri mondi di gioco aperti 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, all’interno dei quali trascorrere quanto più tempo possibile acquistando accessori cosmetici e potenziamenti da sfoggiare in partita. Si può conciliare l’obiettivo di aumentare sempre più le ore di gioco con la necessità di abbassare i consumi energetici del sistema videoludico?

L’approccio del green gaming e il futuro dell’industria

La visione del green gaming può potenzialmente cambiare, in maniera radicale, l’industria del videogame come la conosciamo e la fruizione dei suoi contenuti. L’adozione di strategie che integrano pratiche ecosostenibili in ogni fase del ciclo di vita del gioco (software) e dell’hardware mira a bilanciare il successo commerciale con la responsabilità ecologica. I colossi industriali hanno il potere di influenzare le scelte dei consumatori, sensibilizzandoli su tematiche rilevanti. Riuscendo nell’impresa di rendere il gaming eco-friendly si toccherebbero numerose persone, sensibilizzandole su una tematica troppo importante per essere trascurata.

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Mattia Mezzetti

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