Il 22 marzo è la Giornata mondiale dell’acqua. Una risorsa sempre più scarsa anche in Italia, dove la cabina di regia costituita per gestire l’emergenza deve far conoscere strategie e programma degli interventi.
La siccità dei mesi invernali, con buona parte dei fiumi e dei laghi del Nord Italia su livelli che di solito si registrano in estate, suona come un nuovo campanello d’allarme in merito ai cambiamenti climatici. L’accesso all’acqua pulita entro il 2030 è uno dei 17 obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile indicati dall’Onu: “garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie”. Sulle strade da seguire per cercare di centrare l’obiettivo si confronteranno decine di esperti che prenderanno parte alla seconda Conferenza mondiale sull’acqua delle Nazioni Unite (22 – 24 marzo), dalla quale dovrebbe emergere una roadmap per affrontare le emergenze in ambito salute, sviluppo, clima e cooperazione.
Siccità: in arrivo in Europa in Francia, Spagna e Italia
Il 22 marzo è la Giornata mondiale dell’acqua voluta dall’Onu ed è l’occasione per riflettere sull’emergenza che coinvolge l’oro blu, definizione quanto mai azzeccata a considerare quanto è diventata preziosa la risorsa idrica. Fanno impressione le ipotesi di chiusura delle risaie tra Lombardia e Piemonte per la mancanza di pioggia. La Lomellina, territorio storico delle mondine, potrebbe presto vedere sostituito il riso dalla soia, che ha necessità idriche sensibilmente inferiori. C’è chi se la passa anche peggio. Nel mondo una persona su quattro non ha accesso a fonti d’acqua pulita per bere o lavarsi e i progressi, negli ultimi 20 anni, sono stati molto contenuti. In Algeria – per guardare un Paese a noi vicino – è già in corso il razionamento dell’acqua e la situazione è destinata inevitabilmente a peggiorare con l’arrivo della bella stagione. La crisi idrica spinge un numero crescente di persone a migrare in cerca di salvezza. Nel rapporto Copernico stilato da un gruppo di scienziati ed esperti di clima della Commissione europea, vengono rilevate “sostanziali anomalie dell’umidità del suolo e del flusso dei fiumi a causa di un inverno eccezionalmente secco e caldo” in gran parte del Sud del Vecchio Continente. Lo studio prosegue sottolineando che “gli impatti di una siccità in arrivo sono già visibili in Francia, Spagna e Nord Italia e pongono serie preoccupazioni su riserve idriche, agricoltura e produzione energetica” e pertanto auspica maggiore attenzione nell’impiego dell’acqua per affrontare una stagione che si annuncia critica.
Emergenza idrica: cosa si fa in Italia
L’Italia finora ha fronteggiato l’emergenza idrica con iniziative sporadiche, dai dissalatori alla raccolta della pioggia (ne tratteniamo solo l’11%, contro Paesi vicini che arrivano anche a un terzo e oltre). Anche il Piano Laghetti, sostenuto da Anbi, è stato contestato da numerose associazioni ambientaliste. Il 1° marzo il Governo nazionale ha istituito una cabina di regia per la crisi idrica promettendo la nomina di uno o forse più commissari, ma si attende ancora di conoscere strategie e cronoprogramma degli interventi. Numerosi gli eventi in programma per la Giornata mondiale dell’acqua. Uno per tutti: il 22 marzo l’Università di Roma Foro Italico, in collaborazione con diverse istituzioni, diffonderà il “Un Water Development Report”, quest’anno intitolato “Accelerating Partnership an Cooperation on Water”. Appuntamento alle ore 9.00 presso la Sala del Carroccio di Palazzo Senatorio, Piazza del Campidoglio 1, Roma, con ingresso libero.