Ogni giorno ognuno di noi produce una determinata dose di scarti: possono essere di tipo alimentare, o di altra natura, quel che è certo è che qualunque tipo di rifiuto prodotto all’interno delle nostra mura domestiche ha un impatto considerevole sull’ambiente. Tutte le attività umane, anche quelle più semplici e banali, generano quella che viene chiamata impronta al carbonio, ovvero la quantità di emissioni di anidride carbonica generata da un certo elemento/comportamento: com’è ovvio, l’impronta di C02 legata ai rifiuti e soprattutto al loro smaltimento è particolarmente impattante sull’ambiente.
Posto che sarebbe utopistico pensare di non generare scarti di alcun tipo (raggiungendo così l’ideale obiettivo zero waste) è anche vero che ci sono alcuni approcci molto efficaci che ci possono certamente permettere di minimizzare al massimo il loro impatto. Vediamo come.
Obiettivo primario: ridurre i consumi
La prima e probabilmente più intuitiva strategia per minimizzare la quantità di scarti prodotti è agire alla fonte del problema, riducendo in maniera più o meno drastica quello che acquistiamo ogni giorno. Va da sé che ciò comporterà un netto cambiamento delle nostre abitudini, e non ci sarebbe dunque da stupirsi se per arrivare a questo obiettivo fosse necessario ancora molto tempo. Nella situazione attuale è fondamentale svolgere una riflessione critica su ciò che acquistiamo e ciò che effettivamente consumiamo. Prima di comprare qualsiasi cosa dovremmo innanzitutto chiederci se ne abbiamo davvero bisogno, o se si potrebbe in realtà trattare di un acquisto fatto d’impulso.
Ci sono in realtà tante altre abitudini che dovremmo iniziare ad integrare nella nostra quotidianità. Pensiamo per esempio all’acquisto di prodotti sfusi invece di confezioni monouso, o di borracce riutilizzabili invece di bottiglie di plastica, o ancora alla scelta di prodotti durevoli invece di quelli usa e getta. Riducendo la quantità di rifiuti prodotti non solo diminuiremo l‘impatto sull’ambiente ma sul lungo termine riusciremo anche a risparmiare
Riutilizzo creativo
Perché buttare via risorse preziose quando potrebbero essere tranquillamente riutilizzate? Il riutilizzo è un’altra strategia molto efficace per ridurre il volume di rifiuti che finisce nelle discariche. Spesso pensiamo che qualcosa sia un rifiuto di cui liberarci, ma ci sbagliamo! A volte, per esempio, vecchi vestiti possono diventare oggetto di upcycling diventando nuovi accessori o persino nuovi capi unici e originali; i mobili usati e consunti possono essere restaurati e trasformati, per esempio, in vasi per piante da esterni; molti oggetti, soprattutto quelli di plastica, possono poi diventare con un po’ di colla e di fantasia simpatici giocattoli per bambini.
Inoltre, piuttosto che acquistare nuovi oggetti, considerate sempre l’opzione di acquistare prodotti di seconda mano.
Riciclo efficiente
Una volta effettuata (correttamente!) la raccolta differenziata sarà possibile separare i vari materiali trasformandoli nuovamente in materie prime grezze. Per massimizzare i benefici del riciclo sull’ambiente, comunque sia, è importate svolgere questo compito in maniera efficiente: il primo step, com’è ovvio, consiste nel separare i materiali riciclabili da quelli non riciclabili. Un riciclo efficiente passa inoltre per la conoscenza approfondita delle linee guida locali sullo smaltimento rifiuti e di tutte le classiche istruzioni specifiche: ricordiamo, ad esempio, l’importanza di separare le etichette di carta dai prodotti in plastica, ma anche di gettare il cartone sporco della pizza con gli ultimi rimasugli di cibo nell’indifferenziata e non nella carta, giusto per fare un paio di esempi.
Compostaggio dei rifiuti organici
Una grossa fetta dei rifiuti che vengono prodotti quotidianamente è di natura organica, come gli scarti del cibo (le bucce della frutta, il caffè, i gusci delle uova etc) e del giardino. Questo tipo di materiali organici possono trasformarsi in compost, un fertilizzante naturale che può essere utilizzato per migliorare la salute del suolo e delle piante. Ricordiamo inoltre che riducendo il volume dei rifiuti organici si riducono al contempo anche le emissioni di gas serra provenienti dalle discariche che si occupano di smaltirli.
“Proselitismo” e consapevolezza ambientale
Infine, l’educazione e la consapevolezza collettive sono fondamentali per ridurre l’impatto dei nostri scarti. Oltre a impegnarci a livello individuale, è importante “diffondere il verbo” riguardo alle sfide legate ai rifiuti e alle pratiche sostenibili. Organizzazioni governative, organizzazioni non governative e aziende possono giocare un ruolo cruciale nell’educare il pubblico e promuovere cambiamenti positivi nelle abitudini di consumo. Ma qualunque individuo, con un piccolo sforzo, può rendersi partecipe di questo importante processo, informando i membri della propria famiglia o i propri inquilini riguardo alle best practices da seguire quando si parla di gestione degli scarti.
Un approccio sostenibile per il bene di tutti
Adottando approcci come la riduzione preventiva dei consumi, il riutilizzo creativo, il riciclo efficiente, il compostaggio dei rifiuti organici e l’educazione alla sostenibilità, possiamo tutti contribuire a minimizzare l’impatto dei nostri scarti. Scegliere di agire in modo responsabile nei confronti dei rifiuti è un passo importante verso un futuro più sostenibile e pulito per tutti. L’obiettivo è ambizioso, ma provarci non costa (quasi) nulla.