Un modello innovativo di gestione dei rifiuti in Norvegia potrebbe essere la chiave per migliorare l’efficienza e la sostenibilità del sistema italiano, con soluzioni pratiche per ridurre l’impatto ambientale e promuovere l’economia circolare.
La Norvegia rappresenta un esempio all’avanguardia nella gestione dei rifiuti, grazie a strategie innovative e all’adozione di tecnologie avanzate. In particolare, la città di Oslo negli ultimi anni ha implementato una strategia integrata che mira a ridurre le emissioni di CO₂ del 50% entro il 2030 e a diventare carbon neutral entro il 2050 rispetto ai livelli del 1990. Un elemento chiave di questa strategia è il sistema di gestione dei rifiuti, che promuove la riduzione, il riutilizzo e il riciclaggio, con l’incenerimento e lo smaltimento in discarica considerati come ultime risorse.
Un esempio emblematico di questa innovazione è l’impianto ROAF, situato a Skedsmokorset, vicino a Oslo, che, come vedremo, utilizza tecnologie avanzate fornite da TOMRA per la selezione automatizzata dei rifiuti. Questo modello offre spunti significativi per migliorare le politiche italiane in materia di gestione dei rifiuti e promuovere pratiche più sostenibili: vediamo insieme in che modo.
L’attuale sistema di selezione dei rifiuti in Norvegia
La Norvegia ha implementato un sistema completo di gestione dei rifiuti, con norme severe sullo smaltimento e una vasta rete di impianti di riciclaggio. Questo approccio ha portato a tassi di riciclaggio elevati, con oltre il 95% delle bottiglie di plastica riciclate, posizionando il paese tra i leader mondiali in questo settore.
Un elemento chiave di questo successo è l’adozione di impianti di selezione completamente automatizzati. Ad esempio, l’impianto IVAR a Forus gestisce la raccolta dei rifiuti residui e indifferenziati di 10 comuni, servendo circa 325.000 abitanti. Questi impianti utilizzano tecnologie avanzate per separare efficacemente i materiali riciclabili, riducendo la necessità di raccolta differenziata manuale e aumentando l’efficienza del processo. In molti casi, questi impianti sono anche energeticamente autosufficienti, sfruttando il biogas prodotto dal trattamento dei rifiuti organici per alimentare le proprie operazioni.
Inoltre, la Norvegia ha introdotto sistemi di deposito cauzionale per bottiglie di plastica e lattine, incentivando il recupero e il riciclo attraverso un meccanismo che premia i cittadini per ogni contenitore restituito. Questo sistema, noto come “pant“, ha portato a una riduzione significativa dei rifiuti plastici dispersi nell’ambiente e ha contribuito a una maggiore consapevolezza sull’importanza del riciclo.
Cosa sono il ROAF e il TOMRA?
Il ROAF (Romerike Avfallsforedling) è un impianto di selezione dei rifiuti situato a Skedsmokorset, vicino a Oslo, inaugurato nel 2014. Serve sette comuni circostanti e gestisce la raccolta e la selezione dei rifiuti in modo innovativo. In collaborazione con TOMRA, leader nella fornitura di tecnologie per la selezione automatizzata, ROAF ha sviluppato un sistema che elimina la necessità di raccolta differenziata della plastica da parte dei cittadini.
In questo sistema, i rifiuti organici vengono smaltiti in sacchetti verdi, mentre plastica e rifiuti indifferenziati vengono raccolti insieme. Sedici AUTOSORT trattano 40 tonnellate di rifiuti all’ora. All’arrivo all’impianto, i sacchetti verdi vengono separati automaticamente da tre sistemi AUTOSORT di TOMRA e inviati a un sito dove i prodotti organici sono convertiti in biofertilizzanti e biogas, utilizzati per alimentare i veicoli per la raccolta dei rifiuti.
I rifiuti rimanenti vengono sottoposti a ulteriori fasi di selezione, in cui le tecnologie avanzate di TOMRA separano materiali come carta e cinque diversi tipi di plastica con elevata precisione. Nella fase finale, i magneti e i separatori a correnti parassite eliminano le componenti metalliche. Le diverse frazioni ottenute vengono poi accumulate in appositi bunker e successivamente vendute a trasformatori europei, i quali trasformano i materiali in riciclati di alta qualità.
L’efficienza di questo sistema ha permesso di ridurre drasticamente la quantità di rifiuti destinati alla discarica, contribuendo alla transizione verso un’economia circolare in cui i materiali vengono costantemente recuperati e riutilizzati. Il modello ROAF potrebbe essere replicato in altri paesi, Italia inclusa, per migliorare la gestione dei rifiuti e così ridurre l’impatto ambientale.
Il sistema di gestione dei rifiuti italiano
In Italia, la gestione dei rifiuti è caratterizzata da una forte enfasi sulla raccolta differenziata, con l’obiettivo di promuovere il riciclaggio e ridurre lo smaltimento in discarica. Tuttavia, esistono ancora sfide significative, come la disomogeneità delle politiche italiane tra le diverse regioni e la necessità di infrastrutture più efficienti per la selezione e il trattamento dei rifiuti. E’ questo quello che emerge dal “Rapporto rifiuti urbani – Edizione 2023” elaborato dal Centro nazionale dei rifiuti e dell’economia circolare dell’Ispra, in collaborazione con le Agenzie regionali e provinciali per la Protezione dell’ambiente.
La Strategia Nazionale per l’Economia Circolare, adottata nel 2017, mira a promuovere un uso più sostenibile delle risorse e a ridurre la produzione di rifiuti. Nonostante ciò, l’implementazione pratica di questa strategia varia a livello regionale, con alcune aree che registrano tassi di riciclaggio elevati e altre che faticano a raggiungere gli obiettivi prefissati.
Un problema rilevante riguarda la gestione dei rifiuti organici, che rappresentano una percentuale significativa dei rifiuti urbani. Mentre in alcune regioni esistono impianti moderni per il trattamento della frazione organica e la produzione di compost e biogas, in altre aree si fa ancora affidamento su metodi di smaltimento meno sostenibili.

Le idee per il nostro modello di riciclo
L’esperienza norvegese offre spunti preziosi per migliorare il sistema di gestione dei rifiuti in Italia. L’adozione di tecnologie avanzate per la selezione automatizzata dei rifiuti potrebbe aumentare l’efficienza del riciclaggio e ridurre la dipendenza dalla raccolta differenziata manuale, che spesso presenta margini di errore elevati.
Inoltre, l’integrazione di sistemi per la produzione di biogas e biofertilizzanti dai rifiuti organici potrebbe contribuire a una gestione più sostenibile dei rifiuti e alla promozione dell’economia circolare. Questo approccio non solo ridurrebbe l’impatto ambientale, ma potrebbe anche generare benefici economici attraverso la produzione di energia rinnovabile e fertilizzanti naturali.
Per implementare con successo queste innovazioni, è fondamentale un supporto politico deciso e una collaborazione efficace tra enti pubblici e privati. Investimenti in infrastrutture moderne e campagne di sensibilizzazione per educare i cittadini sull’importanza del riciclaggio e della sostenibilità ambientale sono essenziali per promuovere un cambiamento culturale e comportamentale.
Un altro aspetto da considerare è l’introduzione di incentivi economici per promuovere comportamenti virtuosi, come il sistema di deposito cauzionale per le bottiglie di plastica e il sostegno alle aziende che investono in materiali riciclati. Inoltre, la digitalizzazione dei sistemi di raccolta e gestione dei rifiuti potrebbe migliorare il monitoraggio e ottimizzare le risorse a disposizione, riducendo gli sprechi e aumentando l’efficacia del sistema complessivo.
l’Italia ha l’opportunità di trarre insegnamento dal modello di gestione dei rifiuti in Norvegia per sviluppare un sistema di gestione dei rifiuti più efficiente e sostenibile. Adottando tecnologie avanzate e promuovendo una collaborazione tra tutti gli attori coinvolti, è possibile migliorare le politiche italiane e contribuire a un futuro più verde e prospero per tutti.