Fervo energy è un’azienda che negli ultimi anni è diventata uno dei punti di riferimento nel settore dell’estrazione di energia geotermica, quella che sfrutta il naturale calore della terra generato dal decadimento di alcuni elementi radioattivi come torio, uranio e potassio. L’azienda è stata in grado di rivoluzionare quest’ambito promuovendo come pochi altri player in circolazione l’importanza della transizione energetica verso fonti di energia rinnovabili. Ecco di cosa si occupa nello specifico e perché è una realtà così interessante.
Fervo energy: perché è così rivoluzionaria
Fervo sta davvero facendo un figurone a livello internazionale in termini di ingegnosità e innovazione tecnologica, ampliando le già importanti opportunità offerte dall’energie geotermica e aumentando notevolmente le capacità di produzione di questo tipo di energia e ampliando la fattibilità dei progetti in aree del paese precedentemente inaccessibili.
L’azienda pompa acqua fredda sottoterra, che viene riscaldata dalla temperatura della Terra e che viene poi riportata in superficie. La moderna tecnologia generativa basata sul ciclo Rankine organico converte l’energia geotermica in elettricità in un processo altamente efficiente che non emette carbonio o altri inquinanti dannosi. Utilizzando questa tecnologia, il 100% dell’acqua viene reiniettata nel terreno.
Proprio di recente, grazie alle sue innovative modalità di produrre energia, l’azienda USA è stata in grada di raggiungere un importante record di cui tratterà il prossimo paragrafo.
Il fortunato test Progetto Red
La realtà statunitense operante nel settore delle rinnovabili ha annunciato lo scorso luglio di aver completato con successo il test del pozzo presso il suo pilota commerciale a scala completa, il Progetto Red, nel nord del Nevada. A poche ore dall’annuncio Fervo ha poi voluto organizzare a Houston, in Texas, il Fervo Energy Technology Day, un evento dedicato a partner di ricerca e dell’industria per presentare i risultati del progetto e spiegare le implicazioni per la diffusione dell’energia geotermica di prossima generazione.
Il test del pozzo ha soddisfatto le aspettative iniziali di Fervo e ha confermato le potenzialità commerciali della tecnologia di perforazione dell’azienda, incoronando il Progetto Red come il sistema geotermico avanzato più produttivo della storia. Il test del pozzo, della durata di 30 giorni ha raggiunto una portata di 63 litri al secondo a temperatura elevata, consentendo una produzione elettrica di 3,5 MW, stabilendo nuovi record sia per la portata che per la potenza di un sistema geotermico migliorato.
Con questo importante traguardo, l’azienda è diventata la prima realtà al mondo a perforare con successo una coppia di pozzi orizzontali per la produzione di energia geotermica commerciale, raggiungendo lunghezze laterali di 990 metri e una temperatura di 191 °C e assicurando un flusso controllato attraverso rigorosi test di tracciabilità. Fervo ha implementato un protocollo di mitigazione della sismicità indotta seguendo le best practices stabilite dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti (DOE) e ha completato il progetto senza incorrere in alcun incidente. I dati raccolti nel corso di questo progetto pilota consentiranno d’ora in poi un rapido avanzamento nella diffusione dell’energia geotermica, con la prossima coppia di pozzi orizzontali di Fervo progettata per raggiungere una potenza più di due volte superiore rispetto alla progettazione del progetto pilota.
Il funzionamento del sistema ESG
Il tipo di tecnologia utilizzato da Fervo non è in realtà qualcosa che la comunità scientifica ha scoperto di recente. Al contrario, si tratta di una soluzione nota fin dagli anni ’70.
Per poter generare energia elettrica, un sistema geotermico naturale ha bisogno di un certo equilibrio tra calore, fluidità e la capacità delle rocce di lasciar passare i fluidi. In diverse aree, le rocce possono fornire il calore necessario, ma la loro capacità di consentire al fluido di muoversi è spesso insufficiente per ottenere il risultato finale sperato.
L’ESG, con la sua tecnica, riesce a risolvere questa problematica creando deliberatamente una permeabilità artificiale, trasformando territori in apparenza non sfruttabili in vere e proprie miniere d’oro in termini di risorse energetiche. Questo processo comporta la perforazione in profondità nel sottosuolo e l’iniezione di fluidi per creare fratture nelle rocce ad hoc. Quest’approccio può considerevolmente ampliare il numero di siti potenziali per la costruzione di centrali geotermiche in giro per il mondo, aprendo così nuove strade per lo sfruttamento di questa preziosa fonte di energia rinnovabile.
Dove si trovano le centrali geotermiche nel mondo
Al momento l’energia geotermica viene in effetti utilizzata sono in poche aree specifiche: il Paese leader mondiale nell’uso dell’energia geotermica è senza dubbio l’Islanda, che grazie alla sua posizione su una dorsale oceanica dispone di un ricco patrimonio di sorgenti geotermali e vulcani. Qui l’energia geotermica è utilizzata per riscaldare la maggior parte delle abitazioni, alimentare le serre agricole e generare elettricità. Per quanto riguarda l’Italia invece l’unico vero impianto a nostra disposizione per il momento è quello di Larderello, in Toscana. Altri Paesi che ospitano attualmente centrali geotermiche sono il Giappone, il Kenya, la Nuova Zelanda e gli Stati Uniti.