Sottoscritto il protocollo d’intesa tra Commissario Unico per la bonifica delle discariche abusive e Arbolia, per rinaturalizzare i terreni bonificati.
Far nascere piccoli boschi sui terreni risanati dai rifiuti, rinaturalizzando aree che erano state illegalmente adibite a discarica. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa sottoscritto in occasione della fiera Remtech Expo a Ferrara dal Commissario Unico per la bonifica delle discariche abusive, il Generale dei Carabinieri Giuseppe Vadalà e Arbolia, la società benefit di Snam e Fondazione Cassa Depositi e Prestiti. “Il ciclo dei rifiuti deve chiudersi in discarica come ultima ratio – spiega Vadalà – La discarica equivale alla morte del territorio. Perciò dobbiamo fare di tutto per favorire la rinascita di queste aree e per restituirle alla collettività”. Arbolia ha già realizzato sei progetti di riforestazione in aree degradate o abbandonate, con l’obiettivo di aumentare la capacità di assorbimento della CO2 e delle polveri sottili come il PM10 in cinque città italiane. I risultati sono buoni: le 11mila essenze messe a dimora sono in grado di assorbire fino a 681 tonnellate di CO2 e 4.502 kg di PM10 all’anno. “Il progetto nato in collaborazione con l’ente commissariale – racconta Dario Manigrasso di Arbolia – è coerente con la missione di Arbolia di creare nuove aree verdi, con il proposito di contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici nazionali e al miglioramento della qualità dell’aria e della vita”. Intervenire su tutte le discariche abusive affidate al Commissario Unico è un impegno imponente, visto che la missione interessa 81 siti distribuiti in 9 Regioni, 27 Province e 73 Comuni. Secondo i dati dell’ultima relazione semestrale sono 55 i siti già bonificati o messi in sicurezza in 40 mesi. Il dossier risanamento per queste aree è chiuso, ma è tutto da scrivere il capitolo dedicato alla riqualificazione.
