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Ecologia integrale: 4 principi per cambiare il mondo

Ecologia integrale: cambiamo l'approccio alla tutela ambientale
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Nel contesto dell’attuale crisi ambientale, i cui effetti sono ormai evidenti su tutta la faccia della Terra, emergono nuove frontiere e nuovi paradigmi che mirano alla tutela del pianeta. L’ecologia integrale si erge come guida imprescindibile per affrontare le sfide globali che ci attendono in modo concreto e sostenibile.

Nelle righe seguenti, Esploreremo che cosa sia la cosiddetta ecologia integrale. Ne scopriremo i principi fondamentali e i motivi per cui possa davvero rappresentare una chiave di volta verso un futuro prospero e in armonia con la natura.

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L’essenza dell’ecologia integrale

L’ecologia integrale deve l’aggettivo che la contraddistingue all’intenzione di andare oltre l’approccio tradizionale alla tutela ambientale. Il quadro concettuale all’interno del quale opera considera l’intero ecosistema, in maniera appunto integrale. Esso include ed evidenzia le interazioni complesse tra gli esseri viventi e l’habitat in cui vivono e prosperano. Per remoto e particolareggiato che sia, quest’ultimo è parte della nostra casa comune. Questa visione olistica riconosce che ogni elemento dell’ecosistema svolge un ruolo cruciale, insostituibile e non delegabile, e interagisce con tutti gli altri.

Dalle relazioni tra specie alle dinamiche climatiche, tutto è inevitabilmente interconnesso. Questa prospettiva permette di cogliere le cause profonde dei problemi ambientali e di sviluppare soluzioni che affrontino i dilemmi ecologici alla radice.

La nascita dell’ecologia integrale, e il suo battesimo con questo nome, risale alla diffusione dell’enciclica Laudato sì di Papa Francesco. Il pontefice, all’interno del testo, non nasconde le sue preoccupazioni per il futuro prossimo del pianeta e ripete più volte le parole “tutto è in relazione”, “tutto è collegato” o ” tutto è connesso”. La stessa espressione ecologia integrale ricorre nove volte nell’enciclica. Una di queste è un titolo, quello del capitolo IV.

Un nuovo approccio alla battaglia per il futuro del pianeta

Cambiamento climatico, perdita di biodiversità, inquinamento e temperature estreme minacciano l’equilibrio naturale del pianeta che ci ospita. Dobbiamo adottare un approccio che abbracci l’intero spettro delle relazioni ecologiche, senza trascurarne nessuna. Attraverso l’ecologia integrale possiamo comprendere appieno l’impatto delle nostre azioni sull’ambiente, e sviluppare strategie a lungo termine mirate a una coesistenza sostenibile tra umanità e mondo naturale.

Sbaglieremmo a considerare l’ecologia integrale soltanto una teoria astratta. Si tratta infatti di una filosofia implementabile nella società fin da subito. Metterla in atto significa promuovere la sostenibilità a ogni livello, dal governo locale all’industria globale. Riconoscere il valore intrinseco di ogni forma di vita e il contributo unico che ognuna apporta all’ecosistema è fondamentale. Occorre incoraggiare l’innovazione e l’adozione di pratiche sostenibili, in tutti gli aspetti della vita quotidiana, dalla produzione di energia al consumo responsabile. Ci è stato fornito un valido mezzo per farlo.

I principi dell’ecologia integrale ci consegnano il messaggio secondo cui il nostro ecosistema sia parte di un rete che va custodita lungo ogni nodo, per evitare che lo strappo subito da un lato diventi una lacerazione non più ricucibile.

I 4 principi dell’ecologia integrale

L’enciclica di Papa Francesco chiarisce i cardini filosofici dell’ecologia integrale. A suo dire, non stiamo attraversando una crisi ambientale separata da una crisi dell’uomo, poiché le due questioni sono facce opposte della stessa medaglia. I principi enunciati dal pontefice sono i seguenti:

  • L’interconnessione di tutto quanto si trovi sulla Terra. Per dirla con il Papa: “Il tempo e lo spazio non sono tra loro indipendenti, e neppure gli atomi o le particelle subatomiche si possono considerare separatamente. Come i diversi componenti del pianeta – fisici, chimici e biologici – sono relazionati tra loro, così anche le specie viventi formano una rete che non finiamo mai di riconoscere e comprendere. Buona parte della nostra informazione genetica è condivisa con molti esseri viventi.” In un sistema complesso come l’ecosistema dove viviamo, il tutto è superiore alla parte e va considerato come unico corpo. Le soluzioni alla crisi ambientale dovranno portare anche sviluppi nel sistema sociale.
  • Per sfruttare appieno le energie rinnovabili, fino al punto che ogni comunità produttrice raggiunga l’autosufficienza e possa vendere la produzione eccessiva, è etico sviluppare cooperative che interpretino le logiche del guadagno in maniera diversa rispetto a quanto sia stato fatto fino a oggi.
  • L’intento di inaugurare una nuova era più pulita non deve essere soltanto proferito a parole ma occorre agire velocemente. Associazioni e organismi non governativi dovrebbero mettere pressione sugli esecutivi, o su chi detenga de facto il potere decisionale, affinché sviluppino normative, procedure e controlli più rigorosi.
  • Il risparmio energetico deve essere promosso e incentivato ovunque.

Nessuno di questi pilastri è troppo difficile da applicare. Tutti assieme, hanno davvero il potenziale per cambiare il mondo come lo conosciamo e renderlo uno spazio più pulito e vivibile.

Sostenibilità e futuro

L’ecologia integrale rappresenta un baluardo per il nostro futuro. Essa ci definisce parte di un ecosistema complesso e ci colloca al suo interno, ricordandoci come ogni azione abbia conseguenze che si ripercuotono davvero su tutto il pianeta, anche se non ce ne curiamo. Riconoscere questa interconnessione è la base per una transizione sostenibile.

Attraverso l’adozione di pratiche ecologiche integrali, possiamo costruire un mondo in cui prosperità umana e salute ambientale sono indissolubilmente intrecciate. Finora abbiamo sempre mirato alla prima, senza considerare granché la seconda. È giunto il momento di abbracciare questa visione, trasformandola in azione concreta. Ormai lo sappiamo bene: il futuro del nostro pianeta dipende dalle scelte che facciamo oggi.

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Mattia Mezzetti

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