Per cominciare da oggi ad aiutare concretamente l’ambiente, nel nostro piccolo, non dobbiamo fare nulla di straordinario. Possiamo infatti cominciare con poco, iniziando magari a rinunciare alle bottiglie d’acqua in plastica. Perché non smettiamo di acquistarle al supermercato e iniziamo a bere l’acqua che sgorga dal nostro rubinetto: buona, fresca e ben più comoda? Chi non si fidi, o abbia delle remore – spesso malriposte – riguardo alla sua qualità, può fare uso di un depuratore per l’acqua (in commercio si trovano numerosi filtri sottolavello) o, ancor meglio, costruirsene uno.
In questo approfondimento ci focalizziamo su come dare vita al proprio depuratore, senza acquistarne uno in negozio. Contrariamente a quanto lo svogliato possa pensare, riuscirci non è affatto complicato e il risparmio in termini economici sarà netto.
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Depurare senza utilizzare filtri
Prima di scoprire come si possa costruire un filtro, teniamo a mente che non è necessario possedere un depuratore per l’acqua per potabilizzarla. Portarla a ebollizione è infatti notoriamente il sistema migliore per sanitizzarla ed eliminare i batteri. Per una depurazione ancora maggiore, capace di eliminare anche alcune tossine che possono sopravvivere persino a 100 gradi, si possono utilizzare le proprietà del carbone attivo.
Prima dell’ebollizione, immergiamo nell’acqua un filtro composto da ovatta sterile e alcuni frammenti di carbone attivo per eliminare ancor più impurita ed eliminare quel cattivo sapore che l’acqua acquisisce quando raggiunge la temperatura di ebollizione. Dopo aver applicato il filtro e fatto freddare il fluido, potremmo bere senza alcun rischio il liquido depurato.
Rinunciare al filtro e all’ebollizione
Quando non abbiamo a disposizione gas o fuochi e non possiamo sfruttare l’ebollizione, che resta il metodo più indicato per depurare l’acqua senza utilizzare strumenti specifici, possiamo comunque ottenere il risultato di purificare il fluido. Come? Esistono due strade:
- Aggiungere della candeggina. Metodo possibile quando, naturalmente, non si depura per bere. Assicuriamoci di utilizzare candeggina neutra, priva di sapone o aromi. La quantità consigliata è di 2 o 3 gocce di sbiancante ogni litro d’acqua, che possono raddoppiare nel caso in cui il liquido da purificare sia particolarmente torbido. Versiamo, mescoliamo energicamente e lasciamo a riposo per 30 minuti (60 nel caso in cui si sia utilizzata una dose doppia). A questo punto, l’acqua può considerarsi depurata. Tutte le indicazioni si riferiscono alla candeggina per uso domestico, contenente una percentuale intorno al 5-6% di sbiancante a base di cloro.
- Sfruttare la SODIS. Metodo meno noto è quello dello sfruttamento della luce solare per la disinfezione dell’acqua. La pratica è nota con l’abbreviazione del termine inglese solar disinfection e consiste nella depurazione per irraggiamento. Si comincia riempiendo a metà delle bottiglie in plastica trasparente e agitandole più e più volte, al fine di favorire l’ossigenazione dell’acqua. Terminato questo step si riempiono i colli in PET fino all’orlo, si serrano con il tappo e si piazzano in un luogo illuminato dalla luce solare per almeno 6 ore. Perché il sistema funzioni occorre utilizzare la plastica, poiché il vetro blocca i raggi ultravioletti necessari allo scopo. È consigliabile massimizzare l’irradiazione appoggiando le bottiglie su materiali conduttivi (lamiera o metallo) e inclinandole fino a renderle perpendicolari ai raggi solari.
Il depuratore per l’acqua fai da te
Esplorate alcune possibilità di purificazione alternative, vediamo ora come sia possibile realizzare con le proprie mani un depuratore per l’acqua.
Che cosa occorre
Procuriamoci due secchi in plastica capienti 20 litri. Nel farlo, verifichiamo che si tratti di polipropilene o altro polimero non tossico. Accertiamoci che siano entrambi dotati di coperchio e acquistiamo anche un rubinetto in plastica, omologato per uso alimentare. Infine, dotiamoci di due elementi filtranti certificati BRC oppure NSF per acqua. Questi due componenti sono piuttosto specifici e rappresentano la principale voce di spesa nell’iter di realizzazione del depuratore.
Come assemblare il depuratore per l’acqua
Avremo bisogno di un trapano con punte da mezzo pollice e da tre quarti. Prendiamo i due secchi e decidiamone la disposizione: uno starà sopra e uno sotto. Questo sistema costituirà lo scheletro dell’apparato filtrante. Con la punta da mezzo pollice pratichiamo due fori sul fondo del secchio sovrastante, simmetrici e posizionati lungo il diametro. Ripetiamo l’operazione sul coperchio del secchio sottostante e accertiamoci che i fori siano ben allineati. Con la punta da tre quarti pratichiamo un foro sul cilindro verticale del contenitore di sotto, infilandoci dentro il rubinetto in plastica. Facciamo attenzione a farlo aderire bene, evitando perdite e fuoriuscite che comprometterebbero il lavoro.
All’interno dei fori praticati nel secchio superiore vanno posti gli elementi filtranti, in modo da far passare nel secchio superiore soltanto l’acqua che li abbia attraversati. Affinché il depuratore per l’acqua funzioni, questi elementi devono essere fissati in maniera ermetica. È consigliabile sigillare ogni altra fessura esterna tra i due secchi, per riparare la riserva d’acqua pulita che sarà raccolta all’interno del volume inferiore da polvere e sporco. A questo punto riempiamo d’acqua il secchio di sopra e attendiamo che scoli nel sottostante. La prima volta potrebbe occorrere del tempo ma, man mano che i filtri saranno usati, il processo si velocizzerà.
Il depuratore per l’acqua è pronto. Sarà necessario pulire i filtri di tanto in tanto, quando avranno raccolto abbastanza rimasugli solidi contenuti nell’acqua. Qualora l’acqua da inserire nel secchio di sopra fosse torbida, non lasciamola arrivare ai filtri, ma setacciamola prima con un panno, o uno straccio pulito, al fine di trattenere lo sporco più consistente.
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