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Acqua: un cartoon svela le fake news sul consumo idrico

Dany, la gocciolina di Auri
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Un cartone animato in sei puntate, ‘Dany, la gocciolina di Auri’, analizza le fake news legate all’acqua e ci illustra quanta ne consumiamo. Ideato e prodotto da Arpa Umbria, è inserito nel progetto La Via dell’Acqua di Auri Umbria. Obiettivo: sensibilizzare e informare la cittadinanza sull’importanza di questa risorsa vitale e sul sistema idrico.

“Di cose sull’acqua se ne dicono tante ma come stanno davvero i fatti?”. Lo chiede Dany, una gocciolina d’acqua all’inizio di ogni puntata di un cartoon online dedicato al suo viaggio alla scoperta del mondo dei consumi idrici, tra luoghi comuni e dati reali. Sei puntate di circa cinque minuti l’una, che sembrano rivolte ai più piccoli ma si rivelano invece utili a fare chiarezza per tutti, fornendo informazioni e numeri importanti. “Conoscere è sempre il primo passo per cambiare”, dice anche Dany.

La striscia animata rientra nel progetto La Via dell’Acqua realizzato e sostenuto da Auri Umbria con la collaborazione di Arpa Umbria, nato con l’obiettivo di sensibilizzare e informare la cittadinanza sull’importanza del sistema idrico. Sottolineando anche il ruolo cruciale dell’acqua come elemento fondante per la sostenibilità ambientale e per il futuro del nostro pianeta. 

La prima puntata è dedicata a scegliere tra l’acqua in bottiglia e quella del rubinetto; la seconda illustra l’entità degli sprechi idrici domestici; la terza spiega che cosa sia l’impronta idrica; la quarta fa il punto sul sistema di depurazione delle acque reflue, la quinta sulla disponibilità di acqua dolce sul pianeta, la sesta sul sistema idrico integrato, che in Umbria è controllato appunto da Auri (l’Autorità Umbra Rifiuti e Idrico). In sintesi, eccole qui.

Acqua in bottiglia o del rubinetto? Solo il 29% degli italiani beve quella di casa

Meglio di rubinetto o in bottiglia? Secondo “Dany, la gocciolina di Auri” sbaglia chi crede che l’acqua in bottiglia sia sempre meglio. In Italia abbiamo moltissime sorgenti da fonti sotterranee, di ottima qualità. Forse per questo in molti si sono messi a imbottigliarla e a venderla. E il nostro è uno dei Paesi che consuma più acqua in bottiglia al mondo: 223 litri di acqua in bottiglia a testa all’anno, cioè circa più del doppio di quello che consumano gli altri cittadini europei.

Attualmente solo il 29% della popolazione italiana beve acqua di rubinetto perché viene ritenuta di scarsa qualità, ma secondo Dany l’acqua del rubinetto in Italia è buona ovunque. Fa venire i calcoli renali? Sbagliato. Molti studi medici hanno dimostrato che non c’è nessuna correlazione tra il calcio e il magnesio presenti nell’acqua, anche in quella più dura, e la formazione dei calcoli renali.

Quanto al cloro, utilizzato per eliminare virus e batteri, è presente nelle acque di rubinetto in quantità molto bassa e controllata e limitata per legge. Nessun accenno ai PFAS (sostanze poli- e perfluoroalchiliche) nelle nostre acque potabili, nonostante livelli allarmanti di questi “inquinanti eterni” siano stati rilevati in molti campioni analizzati in diverse regioni italiane. L’ultima considerazione di Dany è sulla plastica delle bottiglie e sulla maggiore sostenibilità del consumo di acqua di rubinetto.

Acqua e sprechi domestici: dal rubinetto fino a 15 litri al minuto

Dany fa il punto sugli sprechi d’acqua in casa e fornisce qualche consiglio per ottimizzarne il consumo. Partendo dai numeri. In Italia consumiamo circa 150 litri di acqua a testa al giorno. Un dato altissimo. Ed è bene sapere che oltre il 30% dell’acqua consumata in casa esce dallo scarico del water; ogni volta che premiamo il pulsante dello scarico tradizionale vanno via fino a 12 litri d’acqua. Tutta potabile.

Passando agli elettrodomestici, una lavatrice consuma a ogni ciclo di lavaggio tra gli 80 e i 120 litri. Per evitare gli sprechi è quindi opportuno utilizzarla sempre a pieno carico. Quando ci si lava i denti lasciando il rubinetto aperto si consumano, invece, dai 15 ai 20 litri d’acqua. Perché da un rubinetto senza riduttore di flusso possono uscire fino a 15 litri al minuto, un consumo che con i riduttori di flusso si può dimezzare. Alle volte basta solo un po’ più di attenzione, conclude la gocciolina di Auri.

Cos’è l’impronta idrica? In Italia 6.300 litri d’acqua invisibile a testa al giorno

Nella terza puntata scopriamo l’impronta idrica. L’acqua che consumiamo, ma che non vediamo, utilizzata nei diversi processi produttivi. Tantissima. Quanta acqua è necessaria, per esempio, per un piatto di pasta? Per la pastasciutta che abbiamo nel piatto servono, complessivamente, circa 192 litri di acqua. Noi vediamo il litro necessario alla cottura, ma vanno messi in conto anche, circa, i 35 litri necessari per produrre 100 grammi di pasta a partire dalla farina, più i 10 litri che sono serviti per trasformare in farina il grano, più i 146 litri necessari a coltivare 10 grammi di grano.

Il conto è ancora più salato se si pensa al consumo di carne. Per ogni chilo di carne bovina consumata sono necessari in media globale 15.400 litri di acqua. Ma non è solo la produzione di alimenti a necessitare di così tanta acqua, ne consumano molta, ad esempio, anche i nostri vestiti. Secondo le stime proposte da Dany, la gocciolina di Auri: servono 374 litri per produrre un paio di calze, 2.700 litri per produrre una maglietta; 10.850 litri per un paio di jeans. Perché l’acqua viene utilizzata in tutti i processi di produzione tessile.

Ma anche qualcosa di più intangibile come internet consuma una grande quantità di acqua. C’è moltissima acqua che non vediamo dietro alla nostra vita di tutti i giorni: è questa la nostra impronta idrica, un concetto fondamentale per capire l’impatto che il nostro stile di vita ha sul mondo. In Italia l’impronta idrica media stimata è di 6.309 litri di acqua a testa al giorno.

Acqua scarsa o abbondante? Sfatare le fake news sulla disponibilità d’acqua

Non illudiamoci: l’acqua a nostra disposizione non è inesauribile. Tutt’altro. Da qui l’importanza di una sua corretta gestione, e il senso stesso del progetto La Via dell’Acqua. Dany ci spiega che nonostante l’acqua ricopra oltre il 70% della superficie del nostro pianeta, di questa, sostanzialmente, meno dell’1% è disponibile per sostenere otto miliardi di esseri umani. Il 97%, infatti, è acqua salata e del 3% di acqua dolce solo una piccola parte è disponibile, perché per il resto è intrappolata nei ghiacciai e nelle calotte polari.

Occorre fare chiarezza anche sul ciclo dell’acqua; sbaglia chi crede che “tanta ne esce, tanta ne entra”. Il cambiamento climatico sta modificando l’equilibrio del ciclo dell’acqua. Da una parte l’innalzamento delle temperature comporta una maggiore evaporazione dal suolo, rendendo i terreni più aridi, con lunghi periodi di siccità. Dall’altra, l’aumentare dell’intensità delle piogge porta a eventi estremi, come le alluvioni dove enormi quantità di acqua transitano sul terreno ma non rimangono disponibili, corrono via verso il mare.

Così le falde acquifere si stanno abbassando. E l’Italia per la sua posizione nel Mediterraneo è al primo posto in Europa per territori con alto stress idrico. Un accenno, inevitabile, viene fatto anche sulle perdite di rete. L’infrastruttura acquedottistica italiana è molto vecchia e poco efficiente: il 60% della rete ha più di 30 anni e il 25% ce ne ha più di 50, dice Dany nella puntata. Ci sono falle e interruzioni. Si stima che le perdite idriche della rete italiana ammontino al 41%.

Dany, la gocciolina di Auri spiega il servizio idrico integrato

Condensiamo in questo paragrafo due episodi del cartone, quello sulle acque reflue e quello sul ciclo dell’acqua che usiamo quotidianamente. Che fine fa l’acqua dopo che si infila nello scarico? Dany spiega al pubblico il funzionamento degli impianti di trattamento, l’importanza di non gettare rifiuti nei lavandini e come ogni piccola azione possa fare la differenza per proteggere i fiumi e i mari.

Il processo di depurazione delle acque reflue è molto elaborato e ha un costo energetico notevole. Per cui “non è per niente facile ripristinare tutta l’acqua che finisce negli scarichi”, è un altro falso mito da sfatare.  E poi, come funziona il sistema che permette all’acqua di entrare e di uscire dalle nostre case ogni giorno? Dany ci presenta gli attori che gestiscono questo viaggio che parte dalla captazione per proseguire con il trasporto e la distribuzione, prima di finire nel sistema di raccolta e di depurazione. In altre parole, ci spiega il servizio idrico integrato.

Non a caso in Umbria c’è Auri: l’autorità umbra per i rifiuti e per l’idrico, che si occupa di programmare, regolare e controllare tutti i servizi connessi all’utilizzo dell’acqua, oltre alla partita dei rifiuti. E che, insieme ad Arpa Umbria che ha ideato e prodotto la striscia animata, punta sulla sensibilizzazione per garantire un futuro sostenibile alle generazioni che verranno.

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