Agenzia Spaziale Europea ed e-GEOS hanno lanciato un nuovo progetto basato sull’elaborazione di dati satellitari e di open source intelligence, che ha l’obiettivo di monitorare attività illegali e crimini ambientali. Un business che a livello globale ammonta a 260 miliardi di dollari all’anno.
Contro gli ecocriminali è in arrivo un nuovo alleato, un occhio supersonico proveniente dallo spazio, come un supereroe della galassia cinematografia Marvel. Un occhio capace di raccogliere e processare dati in tempo reale, fornendo un formidabile strumento di contrasto e prevenzione delle illegalità alle autorità di controllo. Il progetto E04Security – nato dal lavoro di squadra dell’Agenzia Spaziale Europea e e-Geos, società costituita da Agenzia Spaziale Italiana e Telespazio, del gruppo Leonardo – grazie all’utilizzo di dati satellitari e all’elaborazione di specifici algoritmi, consentirà di accedere tempestivamente alle informazioni necessarie su possibili violazioni delle normative ambientali, come nel caso di traffici e smaltimenti illeciti di rifiuti o di estrazioni minerarie illegali. La visuale fornita dai dati consentirà, promettono gli autori del progetto, di mappare soprattutto le zone più a rischio, per attuare interventi mirati e risolutivi. Oltre ad e-GEOS, fanno parte del progetto dell’ESA anche GAF (azienda 100% e-GEOS), Hensoldt Analytics, Janes e Dhiria (spin-off del Politecnico di Milano).
La criminalità ambientale è in crescita
La criminalità ambientale è attualmente considerata, secondo Interpol e Unep, il quarto settore criminale al mondo, redditizio come il traffico di droga precisa Europol. Il business globale degli ecocrimini ammonterebbe a circa 260 miliardi di dollari all’anno, dati confermati da un recente studio della Commissione europea (Mapping the risk of serious and organised crime infiltrating legitimate business, 2021), che individua nel traffico illecito di rifiuti, di specie animali protette e di sostanze pericolose, insieme ai reati legati all’inquinamento generico, i quattro settori più remunerativi per i network internazionali. Solo considerando l’Italia, come emerge dal rapporto Ecomafia 2023 di Legambiente i reati ambientali contestati dalle forze di polizia nel 2022 hanno superato la soglia dei 30.000, in aumento rispetto all’anno precedente.
Per contrastare la crescita di questo fenomeno, sempre più efferato, nel dicembre 2021 la Commissione europea ha adottato la proposta di riforma della Direttiva europea sulla protezione dell’ambiente 2008/99/EC che mira a fornire un nuovo quadro armonizzato per combattere la criminalità ambientale.
Le nuove tecnologie nel contrasto alla criminalità ambientale
Il progetto E04Security applica la tecnologia informatica per raccogliere informazioni su cosa accade di anomalo sulla Terra: incrociando dati provenienti dalle osservazioni satellitari con i cosiddetti dati di Open Source Intelligence tratti dai social media o da altri canali, nonché le analisi storiche di determinate aree, E04Security sarà in grado di fornire in una sola schermata analisi e informazioni sui crimini ambientali. Non a caso, tra gli utenti finali coinvolti dall’ESA per rendere concreta l’iniziativa ci sono L’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine e l’Istituto internazionale delle Nazioni Unite per la ricerca sul crimine e la giustizia.
E04Security è nato per affiancare altri due studi in corso per l’ESA che prevedono lo sviluppo di metodologie innovative nell’ambito della sicurezza.
Il primo si basa su una tecnologia cosiddetta radar ad apertura sintetica inversa (ISAR) e prevede di sviluppare una caratterizzazione dettagliata di oggetti in movimento dai dati SAR, quelli ad esempio provenienti dalle sentinelle del programma Copernicus o dai satelliti italiani COSMO-SkyMed, attraverso un miglioramento della focalizzazione dell’obiettivo.
Il secondo prevede l’implementazione di metodi innovativi di elaborazione dei dati, “fondendo” dati SAR e di radiofrequenza, immagini satellitari ottiche e dati AIS, con il risultato di poter prevedere e monitorare i modelli marittimi e identificare i comportamenti irregolari delle navi. Migliorando così la sicurezza marittima.
La tutela dell’ambiente dagli attacchi ecocriminali passa anche dalla tecnologia, sempre più determinante nel contrasto dei fenomeni illegali che accelerano i già gravi processi in atto di alterazione degli equilibri ecosistemici e di perdita di biodiversità. Sarà solo dalla sua applicazione pratica che si potrà valutare quanto le innovazioni messe in campo con E04Security saranno effettivamente in grado di far emergere i crimini ambientali.