Ampliate le funzioni e rafforzata la struttura del Commissario unico per la bonifica delle discariche abusive, che opererà anche nei SIN.
Per accelerare i tempi ed essere più efficiente ed efficace nella sua missione, il Commissario unico per la bonifica delle discariche abusive può contare su funzioni ampliate e una struttura rafforzata. Una decisione presa dal Governo nell’ambito del Decreto legge “Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose”, un pacchetto di misure finalizzate a semplificare l’attuazione del Recovery Plan e mettere al sicuro dalli infiltrazioni mafiose gli investimenti che si faranno con le risorse europee. Uno degli obiettivi di questa scelta è far intervenire il Commissario unico nel recupero dei Siti contaminati di interesse nazionale (SIN). Una partita importante, visto che queste aree occupano una superficie complessiva di oltre 171mila ettari di terreni, a cui si aggiungono quasi 78mila ettari di aree marine. L’intervento del Commissario, il generale dei Carabinieri Giuseppe Vadalà, e della sua struttura potrà essere richiesto dalle Regioni interessate o dal Ministero della Transizione ecologica, a seconda che si tratti di aree di competenza regionale o statale. Il primo passo per rendere concreta l’estensione delle funzioni commissariali sarà un’intesa in sede di Conferenza Stato Regioni, dove verrà definito l’elenco dei SIN con priorità d’intervento in cui gli interventi di risanamento saranno coordinati dal Commissario unico. La nuova struttura di lavoro del Commissario salirà da 12 a 15 addetti, con tre sub-commissari a cui saranno attribuite specifiche deleghe. In 40 mesi il Commissario unico è riuscito a bonificare 55 discariche abusive su 81 assegnate, tutte soggette a procedura di infrazione dell’Unione europea, distribuite in 9 Regioni, 27 Province e 73 Comuni.