Nel corso del 2022 è cresciuta ulteriormente la sensibilità green nel nostro Paese, ma è importante non abbassare la guardia sul fronte dell’evoluzione normativa
L’evoluzione tecnologica e la crescente sensibilità dei consumatori verso le tematiche ambientali spingono l’adozione di plastica riciclata in Italia, mentre i rinvii nell’adozione delle normative green spingono in direzione opposta. Si può sintetizzare così uno studio commissionato dall’Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo Ipr a Plastic Consult, dal quale emerge che nel 2022 i volumi di plastiche riciclate trasformate nel Paese sono cresciuti del 4% rispetto all’anno precedente (all’incirca 50mila tonnellate in più), a raggiungere 1,327 milioni di ton.
Il polietilene fa la parte del leone con il 33% tra alta e bassa densità, seguito dal polipropilene con il 26%. Il Pet vale circa il 17%, mentre Pvc e polistirene valgono il 6% a testa. Quanto agli ambiti applicativi, sono fibre, imballaggi e costruzioni risultano in crescita da un anno all’altro, con casalinghi e arredamento che invece perdono quota. In termini assoluti, il settore del packaging è il mercato prevalente dei riciclati, con il 35% del totale, seguito da edilizia con il 26%.
Il ricorso alle plastiche riciclate, segnalano gli analisti, è destinato a crescere ulteriormente, dato che i consumatori sono sempre più attenti al tema e vi è anche una questione di dipendenza dall’export; tuttavia, se proseguiranno i rinvii nell’adozione di normative green potranno esservi contraccolpi indesiderati. Una sfida per i legislatori, chiamati a resistere alle pressioni delle lobby