Sappiamo ormai tutti molto bene come oggi più che mai sia fondamentale trovare nuove modalità per spostarci, sia su tratti brevi sia su distanze lunghe. E siamo anche consapevoli che trovare soluzioni alternative per la mobilità sia cruciale per abbassare la nostra impronta di carbonio e garantire un futuro alle prossime generazioni, oggi minacciate dal cambiamento climatico in atto. Ecco dunque che in quest’ottica un’invenzione come quella delle kei car potrebbe rivelarsi interessante: vediamo insieme cosa sono e che tipo di vantaggi possono garantirci.
Le kei car, un trend già piuttosto diffuso in un Paese all’avanguardia come il Giappone, potrebbero molto presto diventare di moda anche in Italia, una nazione per fortuna sempre più orientata verso la transizione ecologica.
L’iniziativa italiana
L’idea di lanciare sul mercato delle piccole macchine elettriche, le kei car per l’appunto, è legata ad un rapporto del Ministero del Tesoro intitolato “La transizione tecnologica dell’automotive italiano – Analisi della filiera, aspetti tecnologici e strumenti di policy”, un documento che esamina le sfide e le opportunità per l’industria automobilistica in Italia.
L’iniziativa è lodevole perché dimostra l’interesse che il nostro Paese pone nei confronti dell’innovazione tecnologica e soprattutto della transizione green, fondamentale per diminuire il nostro impatto ambientale e per garantire un futuro al nostro pianeta Terra.
Cos’è una kei car?
La pronuncia corretta, contrariamente a quello che potreste pensare, non è in realtà come il “key” inglese, ma è bensì più simile a “kay”. Il termine “kei” è infatti un’abbreviazione della parola keijidosha, che si traduce come “automobile leggera”.
Le Kei cars sono i veicoli passeggeri, furgoni e camion più compatti autorizzati a circolare sulle strade giapponesi. Note anche come “city cars“, queste automobili devono rispettare rigidi criteri in termini di dimensioni, cilindrata e potenza del motore. I primi esemplari dotati di propulsori a quattro tempi, sviluppati tra la fine degli anni ’40 e l’inizio degli anni ’50, non potevano superare una cilindrata di 150 cc (0,15L), mentre i motori a due tempi erano limitati a 100 cc. Se queste specifiche ricordano più quelle di una motocicletta, è perché molte delle prime unità motrici delle Kei cars derivavano proprio dal mondo delle due ruote.
Perché l’Italia punta sulle kei car?
Il settore automotive sta affrontando una trasformazione tecnologica rapida, spinta da normative ambientali più severe e dall’innovazione digitale. Questo profondo cambiamento in atto sta modificando gli equilibri competitivi globali, mettendo a rischio la leadership dell’Unione Europea, soprattutto a causa delle tensioni geopolitiche e delle difficoltà nelle catene di approvvigionamento.
In Italia, come se non bastasse, il problema è aggravato dal calo della produzione di autovetture e dalla forte dipendenza da componenti per motori a combustione, che saranno vietati in Europa dal 2035. Lo scenario futuro ideale, infatti, è che tutti i veicoli in circolazione siano di tipo elettrico (come per esempio quelli sviluppati da Tesla di Elon Musk)
La nota del Ministero ha dunque puntato ad analizzare tre aspetti chiave della transizione:
- Il ruolo dell’industria automobilistica italiana ed europea nello scenario globale, esaminando domanda, offerta e mercati internazionali;
- Le principali innovazioni tecnologiche e le prospettive future del settore;
- Le normative in vigore, confrontando l’approccio italiano con quello degli altri Paesi UE e proponendo possibili interventi.
Dall’analisi emerge altresì la necessità di attrarre investimenti e favorire la nascita di imprese orientate alla transizione. Per questo, si propone un nuovo Piano strategico che aiuti le aziende ad adattarsi alle nuove sfide del settore.
I vantaggi delle kei car
Il Ministero ha messo in luce almeno tre indubbi benefici di questa importante scommessa sulle kei cars, che tra le altre cose:
- limitano l’inquinamento urbano, perché sono a emissioni zero;
- sono decisamente più economiche rispetto a certe auto elettriche, grazie alle loro batterie di capacità inferiore a 20 kWh;
- sono una risorsa preziosissima per il rilancio della competitività italiana.
Un altro aspetto davvero molto interessante è il fatto che, proprio in funzione delle loro dimensioni molto ridotte, sono perfette per muoversi e parcheggiare in contesti cittadini molto trafficati e dove generalmente è più stressante spostarsi.
Strategie di promozione all’acquisto
Una kei car è evidentemente un’opzione da non sottovalutare, ma non è detto che tutti i cittadini siano disposti a cambiare automobile. Proprio per questo, il Governo si sta impegnando in modo attivo anche per spingere il più possibile verso questa soluzione.
Tra le iniziative sulle quali l’Esecutivo sta lavorando troviamo:
- La possibilità di sosta gratuita in aree designate;
- Una maggiore facilità di accesso alle Zone a Traffico Limitato;
- Bonus e agevolazioni per l’acquisto di questi veicoli
- Il sostegno alla diffusione del battery swapping, vale a dire una tecnologia che consente di sostituire rapidamente le batterie, rendendo la ricarica più veloce e pratica.