In un territorio problematico come quello tra le provincie di Napoli e Caserta tristemente conosciuto come Terra dei fuochi, la cooperativa Terra Felix è un presidio di cittadinanza attiva, tutela del territorio e difesa della legalità.
L’altra faccia della Terra dei fuochi, quella bella e luminosa, porta i tratti della rete di cooperative sociali e delle associazioni di cittadini che vogliono essere un presidio costante di cittadinanza attiva e di sottrazione di terreno all’ecomafia. Rete attiva in un’area tra le province di Napoli e Caserta, che la potenza criminale dei clan camorristi stava rischiando di avvelenare per sempre: la Terra dei fuochi, diventata tristemente famosa a causa dei 20 milioni di tonnellate di rifiuti seppelliti negli ultimi 20 anni dalle famiglie mafiose in migliaia di discariche illegali, poi puntualmente incendiate per farne sparire le tracce. Una di queste cooperative si chiama Terra Felix ed è nata nel 2012 a Succivo (Caserta) dal progetto “Ecomuseo terra felix” di Legambiente, finalizzato al recupero del Casale di Teverolaccio, una masseria del 1600 che versava in condizioni di abbandono. Le attività che ne sono nate sono tutte imperniate sul legame tra difesa del territorio e della legalità, tra coesione sociale e sviluppo economico. E grazie all’attività della cooperativa il Casale è oggi punto di riferimento per la vita della comunità locale. Terra Felix realizza attività educative rivolte agli studenti, finalizzate alla promozione dello sviluppo locale e la tutela del territorio. L’ecomuseo è visitato da circa 10mila visitatori all’anno e con il progetto “Horticultura. I bambini coltivano il museo: spazi verdi educativi nei siti MIBACT” costruito insieme al Parco Archeologico di Pompei, alla Reggia di Caserta, all’Anfiteatro e Museo dell’Antica Capua e al Museo Atellano, la cooperativa ha coinvolto più di 1.000 bambini, con l’obiettivo di contrastare la povertà educativa. La cooperativa fornisce anche consulenza a imprese, enti pubblici e privati, nei settori dello sviluppo locale sostenibile, promuovendo la messa in rete degli stakeholders territoriali.
Il progetto Teverolaccio Rural Hub per la comunità e la difesa del territorio
Teverolaccio Rural Hub è un progetto finanziato dalla Fondazione con il Sud e realizzato in partnership con Slow Food, che mette insieme i soggetti che, nel Comune di Succivo e nell’agro Atellano, lavorano ogni giorno per la comunità e la salvaguardia del territorio. All’interno del Casale di Teverolaccio, viene fornito ai piccoli imprenditori agricoli e agli artigiani uno spazio attrezzato per vetrine commerciali, iniziative fieristiche, coworking, consulenza e formazione; per la comunità locale vengono organizzate rassegne teatrali e cinematografiche, concerti, animazioni domenicali, mercati della terra e gruppi di acquisto per il consumo locale, solidale e consapevole; per i soggetti fragili – migranti, diversamente abili, donne vittime di abuso – vengono realizzati percorsi di inserimento lavorativo ed è disponibile uno Sportello sui diritti civili e sociali. Il progetto è stato insignito del “premio per gli innovatori della cultura” nell’ambito di Procida – Capitale italiana della cultura 2022. Un bel riconoscimento.
I progetti di agricoltura rigenerativa e di bioeconomia di Terra Felix
Terra Felix ha diversi progetti anche in ambito di agricoltura rigenerativa e bioeconomia: in collaborazione con Novamont lavora sulla valorizzazione del cardo per la produzione di bioplastiche; mentre con il Centro interregionale di diagnosi vegetale Bioagritest, l’Istituto agronomico mediterraneo Ciheam, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea), Enea e Università degli Studi di Sassari porta avanti il progetto Cometa per studiare, attraverso la coltivazione di funghi, sistemi colturali no food innovativi, a bassi input, idonei ad essere coltivati anche in aree marginali, a rischio di erosione o desertificazione, sotto utilizzate, inquinate o male utilizzate. Il Casale di Teverolaccio ospita infine La Tipicheria, un ristorante a km zero che mette insieme produzioni agroalimentari di eccellenza e inclusione sociale dei soggetti svantaggiati. I prodotti agricoli utilizzati sono frutto di un’attività di produzione “ecologica” attenta alla tutela delle tipicità campane che si svolge su una superficie di sette ettari, promuovendo l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati e le attività orto didattiche.
Terra Felix lavora per il recupero e la valorizzazione dei beni confiscati alla mafia
Coltivare speranza e futuro, proponendo un modello di cultura e di agricoltura capace di generare sviluppo economico e sociale. Questo è il filo conduttore delle iniziative che Terra Felix porta avanti sui terreni confiscati alla mafia, per restituire alla collettività un territorio per troppo tempo finito sotto il tallone della criminalità organizzata. La cooperativa si è occupata del recupero di una delle 34 villette sequestrate alla criminalità organizzata al Parco Faber, realizzando il Centro di educazione permanente sui temi della sostenibilità del sistema marino del litorale Domizio-Flegreo. In collaborazione con CNR, Novamont e Agrorinasce gestisce in comodato d’uso un terreno confiscato di 7 ettari a Santa Maria La Fossa (Caserta) per la realizzazione di un progetto di riqualificazione ambientale. Infine, sempre a Santa Maria La Fossa, la cooperativa lavora alla creazione di una start up nel campo dell’agricoltura no food sui beni confiscati alla camorra.