Il partenariato pubblico-privato è la via maestra per realizzare grandi impianti sportivi, contribuendo a rigenerare aree periferiche abbandonate e promuovendo momenti di aggregazione.
Lo stanziamento di 4 milioni di euro da parte di Regione Lombardia per la realizzazione della Casa del basket di Cantù è un grande passo avanti per il Comune comasco, che da anni parla di costruire un nuovo palazzetto dello sport. Ma la carenza di risorse ha portato nel giro di quattro lustri a due cantieri incompiuti. La vera svolta è arrivata con l’intesa tra soggetti pubblici e privati, dove un ruolo centrale è rivestito dal Credito Sportivo, banca sociale per lo sviluppo sostenibile dello sport e della cultura. Il calendario dei lavori prenderà il via con il nuovo anno e dovrebbe concludersi entro 18 mesi, compreso il periodo necessario per rigenerare l’area, situata alla periferia cittadina.
Il partenariato pubblico privato per i Giochi del Mediterraneo
Qualcosa di simile accade a Taranto per il nuovo stadio Iacovone, destinato a essere pronto per i Ventesimi Giochi del Mediterraneo-Taranto 2026, che punterà non solo a essere teatro di manifestazioni sportive, ma anche “il collante per il rilancio di un intero quartiere, nonché driver capace di indicare una nuova prospettiva a tutta la città”, secondo quanto dichiarato dal sindaco della città pugliese Rinaldo Melucci. L’obiettivo è partire da subito con i lavori di rigenerazione urbana, per poi realizzare un impianto multifunzionale in grado di ospitare ogni categoria di evento sportivo nazionale e internazionale o eventi di altra natura. Nelle aree incluse nel progetto potranno rientrare negozi, musei, ristoranti, alberghi, cinema, parcheggi, media center e palestre. “Il partenariato pubblico-privato è la via maestra per realizzare grandi impianti sportivi capaci di andare anche al di là di questo ambito, contribuendo a rigenerare aree periferiche abbandonate e promuovere momenti di aggregazione” spiega Alessandro Bolis, vicedirettore commerciale e responsabile del servizio marketing e sviluppo del Credito sportivo. Il partenariato pubblico-privato, in questo campo, vede i soggetti privati mettere in campo risorse finanziarie, i soggetti pubblici partecipare con le aree nelle quali realizzare le strutture e la banca pubblica finanziare – in parte – i lavori, a tasso agevolato rispetto alle condizioni di mercato. “Iniziative di questo tipo si vanno diffondendo soprattutto in relazione ai grandi impianti, che richiedono investimenti consistenti” aggiunge Bolis.
Le esperienze internazionali di partenariato pubblico – privato
Guardando oltreconfine, a Washington DC, il Comune ha concesso la lottizzazione di alcune aree in cambio del finanziamento per costruire il nuovo stadio di baseball e una serie di aree verdi intorno. Mentre a Liverpool si è seguito lo schema del partenariato per costruire il nuovo stadio dell’Everton all’inizio dello scorso decennio, con i privati che si sono fatti carico dei lavori – compresa la messa in sicurezza dell’area, in parte abbandonata e in parte già sede di insediamenti industriali, in cambio di una percentuale sugli incassi dell’area commerciale realizzata intorno alla struttura sportiva. Può essere questa la svolta per ammodernare su vasta scala il parco impiantistico sportivo nel nostro Paese? “Purtroppo non sempre i progetti si concretizzano – ricorda Bolis – la collaborazione a tre funziona laddove ci sono amministrazioni pubbliche lungimiranti e soggetti privati che propongono progetti con ricadute importanti anche per il territorio e la comunità”. Del resto, all’estero le iniziative di questo tipo non mancano. Come lo stadio di Braga (Portogallo), nato dalla riqualificazione della cava di granito dismessa del Monte do Castro. Una struttura, realizzata da un pool di sette aziende, con il contributo degli enti pubblici locali e dello Stato, circondata dal verde e dai boschi grazie a un’estesa opera di piantumazione, collegata anche allo sviluppo della vicina area di 35 ettari del parco urbano di Braga nord.
Le procedure amministrative per avviare il partenariato pubblico – privato
Con il Decreto legislativo n. 38 del 2021, in Italia si punta a rendere più veloci e semplici le procedure amministrative per operazioni di partenariato pubblico privato destinate all’ammodernamento e alla costruzione di impianti sportivi. L’iniziativa può partire con la pubblicazione di un bando di gara oppure su impulso dei proponenti privati, che dovranno coinvolgere l’amministrazione al fine di dichiarare il progetto di pubblico interesse. “Al momento è prematuro fare un primo bilancio – commenta Bolis – ma abbiamo tanti progetti in campo e una volta definiti i contorni delle responsabilità in merito agli interventi sui territori, potrebbero essere resi pubblici”.