La maggior parte delle persone è portata al concetto di città come un agglomerato di palazzi in cemento e vetro e di strade d’asfalto, grigie e tristi. Per quanto alcuni centri urbani siano effettivamente così, è anche vero che alcuni luoghi (compresi quelli più popolati) si sono distinti negli ultimi anni per il loro impegno green. Scopriamo dunque insieme proprio da questo punto di vista quali sono ad oggi le città più verdi d’Italia e come sono stati raggiunti certi ragguardevoli risultati.
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1. Trento
La classifica delle città più verdi d’Italia alla quale ci riferiamo attualmente è quella stilata dal più recente rapporto Ecosistema urbano di Legambiente e Ambiente Italia, che si basa su una serie di parametri focalizzati sulle performance ambientali di 105 capoluoghi nostrani.
Sono in totale 5 le macroaree che sono state prese in considerazione dalla relazione: stiamo parlando dell’ambiente, della mobilità, della gestione dei rifiuti e della qualità dell’aria e dell’acqua. A meritarsi la medaglia d’oro in questo senso è la città di Trento, in Trentino Aldo Adige, con un punteggio complessivo di 85,857.
Sono diversi i fattori che hanno portato Trento in cima alla classifica, ancora una volta. Legambiente e Ambiente Italia hanno infatti notato un netto miglioramento della qualità dell’aria in città, un elemento legato anche all’ampio utilizzo che la popolazione locale fa dei mezzi pubblici e delle biciclette, una scelta che ha contribuito dunque a limitare al massimo la circolazione di auto private e dei loro scarichi inquinanti.
Il riconoscimento assegnato al capoluogo trentino a ottobre 2023 è stato accolto con vivo orgoglio da parte del suo Primo Cittadino, Franco Ianeselli, che ha ricevuto il premio allo Spazio Sette Libreria di Roma e che ha dichiarato:
“[Il nostro punto di forza sono] i documenti di pianificazione come il Paesc e il Pums, che forse non sono sexy, ma sono alla base del successo della nostra città. L’ambizione ora è quella di superare le divisioni politiche sui temi ambientali e su infrastrutture fondamentali come per esempio le ciclabili. Si arriva al paradosso per cui un tempo i sindaci venivano criticati perché giravano in auto blu, oggi ti contestano se giri in bicicletta. Riusciremo nell’impresa di superare le contrapposizioni se sapremo far crescere una sensibilità ambientale trasversale nelle nostre città”.
Mantova
In seconda posizione in classifica si trova Mantova, che fa sua volta un figurone dal punto di vista della sostenibilità ambientale. Ad oggi si tratta della città italiana con il maggior quantitativo di zone a traffico limitato e di piste ciclabili, ma anche di alberi. Inoltre, in questa città i cittadini sono particolarmente ligi nell’effettuare la raccolta differenziata. Vale inoltre la pena che nel giro di un solo anno Mantova è stata in grado di scalare di ben otto posizioni della classifica con un tasso di sostenibilità dell’82% rispetto al 100% della città green ideale. L’assessore all’Ambiente all’Ambiente del Comune di Mantova Andrea Murari è intervenuto a proposito durante la cerimonia di premiazione dichiarando:
Otto anni fa la nostra percentuale di performance sugli indicatori era 66%, adesso è 82%; più che il secondo posto in classifica nazionale, che naturalmente ci fa piacere, è questo il dato che dimostra chiaramente come in otto anni abbiamo migliorato la qualità della vita della città in ogni indicatore che dipende da noi. La qualità della vita, le politiche ambientali, si fanno con gli investimenti e oltre duecento milioni investiti per la città in otto anni, di cui due terzi portati da fuori, fanno la differenza. Nel report di Legambiente si vede chiaramente una traiettoria positiva su quasi tutti gli indicatori presi in analisi. Vuol dire che abbiamo fatto un lavoro costante e di prospettiva. Penso a quanto siamo migliorati sul sistema delle ciclabili e sul verde urbano ad esempio. C’è una strategia chiara che negli ultimi anni ha approfondito gli obiettivi della mitigazione e dell’adattamento al cambiamento climatico”.
Pordenone
Chiude orgogliosamente il podio con la medaglia di bronzo la città di Pordenone. Secondo i dati della 30° edizione dell’indagine, in città si è registrato un netto miglioramento del consumo idrico, che è sceso da 176 a 161 litri giornalieri pro capite rispetto alla precedente edizione, con una dispersione idrica del 10%: si tratta del secondo miglior risultato a livello nazionale dopo Pavia.
Pordenone si è anche distinta per un minor quantitativo di rifiuti urbani prodotti, passando da 520 kg a 493 kg per abitante all’anno. Al contempo, la percentuale di raccolta differenziata è aumentata, passando dall’85,3% all’86,9%, grazie all’introduzione di un nuovo sistema di raccolta, raggiungendo il secondo posto a livello nazionale.
A Pordenone si è inoltre evidenziata una crescita significativa (+33%) nel numero di passeggeri del Trasporto Pubblico Locale (TPL) e un leggero aumento delle infrastrutture per biciclette, con la lunghezza delle piste ciclabili ogni 100 abitanti che è salita da 18,06 a 19,11 metri, confermando l’impegno della città verso una mobilità più sostenibile e green.